Aurora Livoli morta: l'uomo ombra e i segni fatali

Pubblicato: 31/12/2025, 07:19:315 min
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Redazione
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Aurora Livoli morta: l'uomo ombra e i segni fatali
La tragica fine della 19enne di Latina nel cortile di Milano: fughe, ultima chiamata e mistero sull'omicidio

Aurora Livoli, 19 anni, è stata trovata morta il 29 dicembre in un cortile di via Paruta a Milano dopo 50 giorni di assenza da casa. Segni sul corpo, un uomo misterioso ripreso con lei e un'indagine per omicidio: ricostruiamo gli eventi tra fughe ripetute, l'ultima telefonata ai genitori e le piste investigative.

Il drammatico ritrovamento in via Paruta

Il 29 dicembre mattina, il custode di un condominio al civico 74 di via Paruta, nel quartiere Cimiano di Milano, ha scoperto il corpo di una giovane donna steso a pancia in giù in un vialetto vicino a un'aiuola. La ragazza, semisvestita, presentava ecchimosi e lividi evidenti sul collo e sul volto, segni che hanno immediatamente insospettito gli investigatori. Nessun documento d'identità né telefono cellulare erano con lei, rendendo l'identificazione iniziale impossibile nonostante i rilievi immediati dei Carabinieri.

Per cinque giorni, il corpo è rimasto anonimo, senza riscontri nelle banche dati né match dalle impronte digitali. Solo grazie alla diffusione di fotogrammi dalle telecamere di videosorveglianza, che mostravano movimenti sospetti nei dintorni, i genitori hanno riconosciuto la figlia dalle immagini circolate online. La Procura di Milano, coordinata dal pm Antonio Pansa, ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti, in attesa dell'autopsia disposta per il 31 dicembre.

Il complesso residenziale di via Paruta 74-76 è un grande stabile con portone spesso lasciato aperto, usato come passaggio abituale. Nessuno dei residenti aveva mai visto la giovane prima, e il corpo era collocato in un'area interna non visibile dall'esterno, suggerendo che l'aggressione sia avvenuta poco dopo l'ingresso nel cortile. Gli elementi sul corpo, come l'assenza di vestiti e i traumi, puntano verso un'ipotesi di violenza culminata in strangolamento o soffocamento.

L'uomo misterioso ripreso con Aurora

Le telecamere di sicurezza hanno catturato un frame cruciale: la notte tra il 28 e il 29 dicembre, Aurora entra nel portone di via Paruta insieme a un uomo alto e magro, che esce da solo più di un'ora dopo. Altre immagini da via Padova lo mostrano mentre cammina dietro la ragazza, seguendola da vicino poco prima del tragico epilogo. I Carabinieri del Nucleo Investigativo stanno setacciando tutte le videocamere della zona per tracciare i suoi spostamenti post-ritrovamento.

L'uomo appare come figura chiave dell'inchiesta: i due sembrano diretti verso il condominio con familiarità, e la sua uscita solitaria solleva interrogativi su cosa sia accaduto nelle ore intermedie. Non risulta che Aurora avesse relazioni stabili o fidanzati a Milano, né amici noti in città, escludendo piste sentimentali. Gli investigatori, guidati dal colonnello Antonio Coppola, stanno lavorando per identificarne l'identità attraverso i filmati e eventuali testimoni.

La caccia all'uomo alto e magro è prioritaria, con ipotesi che abbia trascorso con Aurora le sue ultime ore. Le immagini lo ritraggono non solo nel cortile ma anche in avvicinamento, suggerendo un incontro casuale o premeditato. L'assenza del cellulare della vittima complica il tracciamento, ma i video rappresentano la pista più concreta per chiarire il contesto dell'ingresso nel complesso residenziale.

Le fughe ripetute e la vita di Aurora

Aurora Livoli, nata a Roma e cresciuta a Monte San Biagio in provincia di Latina con i genitori adottivi, aveva un profilo segnato da allontanamenti frequenti. Ogni mese 'scappava' da casa, l'ultima volta il 4 novembre, lasciando la famiglia senza preavviso. Il padre, odontotecnico, e la madre, architetta, sospettavano frequentasse cattive compagnie e temevano fosse a Milano, dove voci indirette confermavano la sua presenza.

L'ultimo post sui social di Aurora risale al 12 ottobre, con foto di una vacanza al mare per i suoi 19 anni. Aveva interrotto gli studi universitari e il diploma recente, mostrando un'esistenza instabile. La denuncia di scomparsa è arrivata il 10 dicembre, dopo settimane di silenzio, ma non risulta sia mai stata fermata dalle forze dell'ordine, lasciando ignoto il momento preciso dell'arrivo a Milano.

I familiari descrivono una ragazza ribelle, con un messaggio social enigmatico: 'Ho Lucifero dentro me'. Viveva in un borgo di 6.000 anime, ma le fughe la portavano in grandi città. Questa volta, senza soldi secondo lo zio consigliere comunale, sembrava decisa a non tornare, come ribadito nei contatti sporadici. La famiglia, affranta, si è precipitata a Milano riconoscendola dalle foto investigative.

L'ultima telefonata e le indagini in corso

Circa un mese prima del ritrovamento, intorno al 26 novembre, Aurora contatta i genitori rassicurandoli sulla salute ma ferma: 'Non torno'. Era la prima volta che saltava Natale con la famiglia, un silenzio durato fino alla denuncia. Non è chiaro se il telefono sia stato tracciato nelle settimane successive, ma i video confermano fosse viva e apparentemente bene poche ore prima della morte.

L'autopsia del 31 dicembre chiarirà le cause esatte: tumefazione all'occhio sinistro, lividi sul collo compatibili con strangolamento, possibili violenze sessuali. La Procura esclude legami stabili a Milano, focalizzandosi sull'uomo ripreso. I Carabinieri stanno analizzando il suo percorso post-cortile e eventuali contatti di Aurora in città.

Le indagini proseguono con interrogatori a residenti e analisi forensi. I genitori, uniti allo zio, cercano risposte sul perché Aurora fosse lì e chi l'abbia seguita. Cinquanta giorni di lontananza culminati in tragedia: l'inchiesta mira a ricostruire il percorso dalla fuga di novembre all'ingresso fatale in via Paruta, chiudendo il cerchio su un mistero che ha scosso Milano e Latina.

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