Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco con droni contro Odesa, colpendo edifici residenziali e infrastrutture critiche. L'attacco ha causato quattro feriti, tra cui tre bambini, e ha lasciato parti della città senza riscaldamento, elettricità e acqua. Gli ufficiali ucraini denunciano il deliberato targeting di civili.
L'attacco notturno a Odesa: bilancio e danni
Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco con droni contro Odesa, colpendo direttamente edifici residenziali multipiano in due diversi quartieri della città. Le esplosioni sono state segnalate intorno alle 12:20 del mattino, ora locale, secondo testimonianze dirette di giornalisti presenti sul territorio. L'attacco ha provocato incendi in almeno uno degli edifici colpiti, con conseguenze significative per i residenti e le infrastrutture circostanti.
Secondo le dichiarazioni ufficiali del capo dell'Amministrazione Militare di Odesa, Serhii Lysak, l'attacco ha causato quattro feriti complessivi. Tra le vittime figurano tre bambini: un neonato di sette mesi in condizioni moderate, una bambina di otto anni in condizioni moderate e un ragazzo di quattordici anni anch'esso in condizioni moderate. Un uomo di quarantadue anni è stato ferito in condizioni gravi. I servizi di emergenza e i soccorritori hanno immediatamente iniziato le operazioni di assistenza nei siti colpiti.
I danni materiali sono stati considerevoli: le facciate e le finestre di diversi edifici residenziali sono state danneggiate da colpi diretti e detriti caduti, mentre incendi si sono sviluppati negli appartamenti di uno dei palazzi colpiti. Anche i veicoli civili parcheggiati nelle vicinanze hanno subito danni a causa del fuoco. Inoltre, un magazzino di una società logistica è stato colpito durante l'attacco, aggiungendosi al bilancio complessivo delle infrastrutture danneggiate.
Crisi energetica e servizi essenziali interrotti
L'attacco ha avuto conseguenze devastanti sui servizi essenziali della città, lasciando ampie zone di Odesa senza riscaldamento, elettricità e acqua. Questi blackout rappresentano una minaccia particolare considerando le temperature invernali rigide che caratterizzano il periodo. Le interruzioni di corrente nella regione di Odesa sono direttamente collegate agli attacchi russi che si sono susseguiti da ottobre a dicembre, con una intensificazione evidente durante i mesi più freddi.
Secondo il Ministero dell'Energia ucraino, i danni alle infrastrutture energetiche causati dagli attacchi russi hanno reso i blackout a rotazione completamente imprevedibili nella regione. Questa situazione riflette una strategia più ampia di Mosca volta a colpire il settore energetico ucraino, apparentemente con l'obiettivo di creare un blackout nazionale durante i mesi invernali quando la domanda di energia è massima. La vulnerabilità delle infrastrutture critiche è diventata un elemento centrale della guerra ibrida condotta dalla Russia.
Le autorità locali hanno sottolineato che tutti i servizi rilevanti stanno operando per ripristinare i servizi essenziali e fornire assistenza ai residenti colpiti. Tuttavia, la portata dei danni alle strutture energetiche rende il ripristino un processo complesso e potenzialmente lungo, lasciando la popolazione esposta a condizioni di vita precarie durante l'inverno.
Accuse di targeting deliberato di civili
Serhii Lysak, capo dell'Amministrazione Militare di Odesa, ha dichiarato esplicitamente che "l'attacco rappresenta un'ulteriore prova che la Russia sta deliberatamente prendendo di mira i civili". Questa affermazione si basa sul fatto che i droni hanno colpito direttamente edifici residenziali multipiano durante le ore notturne, quando il numero di civili presenti era massimo. La scelta di colpire infrastrutture civili, inclusi appartamenti e magazzini logistici, suggerisce un pattern intenzionale piuttosto che un effetto collaterale di operazioni militari.
Le autorità ucraine hanno inoltre evidenziato che l'Aeronautica Militare ucraina aveva avvertito della minaccia di dozzine di droni in avvicinamento alla città nella tarda serata del 30 dicembre, permettendo l'emissione di allarmi aerei. Nonostante questi avvertimenti, i sistemi di difesa aerea non hanno potuto intercettare tutti i veicoli aerei senza equipaggio, consentendo ai droni di raggiungere i loro obiettivi civili.
Oleh Kiper, capo dell'Amministrazione Militare Regionale di Odesa, ha confermato che i droni nemici hanno colpito infrastrutture residenziali, logistiche ed energetiche nella regione. Questa combinazione di obiettivi civili e critici supporta l'interpretazione che gli attacchi non sono casuali, ma parte di una strategia coordinata per danneggiare sia la popolazione che la capacità della regione di sostenersi durante l'inverno.
Contesto strategico: la guerra all'energia ucraina
Gli attacchi a Odesa si inseriscono in un contesto più ampio di operazioni russe mirate al settore energetico ucraino, intensificate durante i mesi invernali quando la domanda di energia raggiunge i picchi massimi. Questa strategia, nota come "guerra energetica", rappresenta un tentativo di creare sofferenza diffusa tra la popolazione civile e di indebolire la capacità del paese di resistere. Odesa e le regioni circostanti sono state particolarmente colpite da questa campagna sistematica.
La regione di Odesa riveste un'importanza strategica significativa per l'Ucraina, sia dal punto di vista economico che geopolitico. Recentemente, il presidente Zelensky ha dichiarato che la Russia mira a isolare la regione di Odesa dal resto dell'Ucraina, suggerendo che gli attacchi infrastrutturali fanno parte di un piano più ampio di frammentazione territoriale e controllo. Gli attacchi ripetuti alle infrastrutture energetiche supportano questa interpretazione strategica.
La comunità internazionale continua a monitorare la situazione a Odesa e in altre città ucraine colpite da questi attacchi. Le documentazioni degli attacchi e dei danni causati servono come evidenza delle tattiche impiegate dalle forze russe e del loro impatto sulla popolazione civile. La resilienza della città e della regione dipenderà dalla capacità di ripristinare rapidamente le infrastrutture critiche e di fornire protezione continua contro futuri attacchi.
