USA vs Europa: guerra aperta sulle Big Tech?

Pubblicato: 26/12/2025, 07:52:035 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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USA vs Europa: guerra aperta sulle Big Tech?
Il veto a Breton e le minacce di sanzioni accendono lo scontro tra Washington e Bruxelles sulla regolamentazione digitale

Gli Stati Uniti hanno vietato l'ingresso a cinque figure europee chiave nella regolazione tech, tra cui Thierry Breton, accusandole di censura. L'UE risponde con fermezza, difendendo la propria sovranità normativa. Un conflitto che potrebbe ridefinire il futuro delle piattaforme digitali.

La scintilla del conflitto: il veto USA a Thierry Breton

Il 23 dicembre 2025, gli Stati Uniti hanno annunciato un'azione drastica contro quella che definiscono una 'macchina globale della censura', colpendo direttamente figure europee impegnate nella regolazione delle piattaforme digitali. Tra i nomi colpiti spicca <A href='https://tg24.sky.it/mondo/2025/12/24/usa-sanzioni-europei-breton-ue'>Thierry Breton</a>, ex commissario UE, a cui è stato vietato l'ingresso negli USA insieme ad altre quattro personalità. Questa mossa rappresenta un'escalation nel lungo contenzioso tra Washington e Bruxelles, dove le Big Tech americane vedono nelle norme europee un ostacolo alla loro espansione libera.

Le accuse americane si concentrano sull'impianto normativo UE, accusato di limitare la libertà di espressione online e di imporre obblighi eccessivi come trasparenza e gestione dei rischi. Breton, in particolare, è stato al centro dell'applicazione del <a href='https://www.agi.it/estero/news/2025-12-24/chi-e-thierry-breton-e-perche-usa-hanno-messo-veto-34786060/'>Digital Services Act (DSA)</a> e del Digital Markets Act (DMA), che mirano a controllare le Very Large Online Platforms (VLOPs). Gli USA interpretano queste regole non come protezioni democratiche, ma come discriminazioni contro le loro aziende, trasformando un dibattito regolatorio in una questione di sovranità.

Questa decisione non è isolata: arriva in un contesto di tensioni crescenti, con l'amministrazione USA che vede nelle politiche europee un freno alla competitività tech globale. Il veto a queste figure simboleggia un 'maccartismo digitale', dove il contrasto alla disinformazione online viene etichettato come censura, aprendo un fronte di scontro ideologico e commerciale che potrebbe avere ripercussioni durature.

La risposta europea: difesa dell'autonomia normativa

Il 24 dicembre 2025, la <A href='https://italia-informa.com/maccartismo-digitale-usa-veto-visto-breton-sfida-ue.aspx'>Commissione europea</a> ha reagito con una condanna ferma, affermando il diritto sovrano di regolamentare l'economia digitale secondo valori democratici. 'Risponderemo in modo rapido e deciso', ha dichiarato, sottolineando che il mercato unico UE non tollera interferenze esterne. Questa posizione riflette la determinazione di Bruxelles a mantenere il controllo sullo spazio digitale, essenziale per la protezione dei cittadini da odio e disinformazione.

Emmanuel Macron ha definito le misure USA 'intimidatorie contro la sovranità digitale europea', denunciando un atto di coercizione. La Francia, insieme ad altri governi, ha espresso solidarietà a Breton, mentre la Commissione ha chiesto chiarimenti ufficiali a Washington. Si profila l'uso di strumenti diplomatici e commerciali per contrastare le pressioni, inclusa la possibilità di ritorsioni reciproche nel settore tech.

L'UE difende le sue regole come pilastri di un ecosistema digitale equo, dove piattaforme come X hanno già subito multe, come i 120 milioni di euro per violazioni del DSA. Questa fermezza non è solo retorica: mira a preservare l'autonomia normativa, evitando che le Big Tech dettino legge senza vincoli, e a bilanciare innovazione con responsabilità sociale.

Minacce di tariffe e restrizioni: l'elenco dei bersagli

Parallelamente al veto sui visti, l'ufficio del Rappresentante per il Commercio USA ha pubblicato su X un elenco di fornitori europei di servizi A rischio <a href='https://it.euronews.com/next/2025/12/22/stati-uniti-minacciano-le-aziende-europee-perche-potrebbe-non-sortire-leffetto-desiderato'>tariffe e restrizioni</a>, se l'UE persisterà con norme 'discriminatorie'. Aziende tech europee, anche unicorni in crescita, potrebbero subire gli effetti del DSA e DMA una volta raggiunta una certa scala, diventando esse stesse soggette a controlli stringenti.

Il mistero circonda la selezione dei nomi: alcune società escluse hanno partnership con Big Tech USA, suggerendo una strategia mirata. Mario Draghi ha evidenziato come il GDPR aumenti i costi dei dati del 20% per i founder europei rispetto agli americani, alimentando il dibattito sulla competitività. Gli USA spingono per una deregulation, in linea con la loro visione di un campo libero per l'innovazione.

Queste minacce potrebbero non sortire l'effetto desiderato, poiché l'UE sta semplificando regole con il Digital Omnibus, puntando a un equilibrio tra protezione e crescita. Tuttavia, il rischio di una guerra commerciale tech è concreto, con potenziali impatti su catene di fornitura e investimenti transatlantici.

Implicazioni future: chi controllerà lo spazio digitale?

Questoreuters.comscontro non riguarda solo individui come Breton, ma il destino dello spazio digitale europeo: chi imporrà gli standard? Le Big Tech USA rifiutano arbitri, preferendo un mercato senza vincoli, mentre l'UE insiste su trasparenza e accountability. La narrativa americana di 'censura' trasforma un conflitto regolatorio in una crociata identitaria, con echi trumpiani.

Per l'Europa, la posta in gioco è alta: regole come AI Act e DSA definiscono un modello alternativo all'egemonia USA, promuovendo sovranità e valori democratici. Se le pressioni continueranno, Bruxelles potrebbe attivare contromisure, dal blocco di servizi a partnership alternative con Cina o India, ridisegnando alleanze globali.

Guardando avanti, il decennio prossimo dipenderà da questa battaglia. L'UE deve tradurre parole in atti concreti, bilanciando competitività e protezione. Per gli USA, il rischio è alienare un partner chiave, mentre le piattaforme digitali navigheranno un terreno sempre più frammentato, con regole divergenti tra continenti.

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