Maestra condannata: lanciò diario e ferì alunno, poi lo insultò

Pubblicato: 22/11/2025, 17:46:263 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Maestra condannata: lanciò diario e ferì alunno, poi lo insultò

L'episodio e la denuncia

Una maestra di una scuola primaria del Salento è stata condannata a sei mesi di reclusione, con pena sospesa e non menzione, per aver lanciato un diario contro un alunno di otto anni, ferendolo al labbro, e per averlo insultato. La sentenza, emessa dal Tribunale di Lecce, ha visto la giudice monocratica Elena Coppola riconoscere la docente colpevole di lesioni personali aggravate dall'abuso dei poteri connessi alla funzione pubblica e dal fatto di aver colpito un minore all'interno dell'ambiente scolastico. Oltre alla pena detentiva, la maestra dovrà risarcire i genitori del bambino con 3.500 euro. L'episodio risale al 21 gennaio 2021, quando la maestra, che successivamente è stata trasferita in un'altra scuola, prestava servizio in una classe terza. La vicenda ha scosso profondamente la comunità scolastica e ha sollevato interrogativi sulla condotta dell'insegnante.

La ricostruzione dei fatti

La ricostruzione dei fatti, avvenuta durante il processo, ha rivelato un quadro inquietante. Sembra che la maestra avesse l'abitudine di rivolgere insulti ai suoi 17 alunni. Il culmine di questa condotta è stato raggiunto con il lancio del diario contro il bambino, che lo ha colpito al labbro provocandogli una ferita sanguinante. Inizialmente, il bambino non aveva raccontato l'accaduto ai genitori, attribuendo la ferita al freddo. Solo successivamente, grazie alle confidenze di altri bambini ai propri genitori, la madre del piccolo è venuta a conoscenza della verità. La gravità dell'accaduto ha spinto i genitori a sporgere denuncia, dando il via all'iter giudiziario.

Il processo e la sentenza

Il processo è stato lungo e delicato, e ha visto l'audizione di testimoni e la presentazione di prove. La difesa della maestra ha cercato di minimizzare l'accaduto, sostenendo che si trattasse di un gesto involontario. Tuttavia, la giudice Coppola ha ritenuto che le prove presentate dall'accusa fossero sufficienti a dimostrare la colpevolezza della docente. La sentenza ha tenuto conto dell'aggravante dell'abuso di potere e del fatto che la vittima fosse un minore. La condanna a sei mesi, sebbene con pena sospesa, rappresenta un segnale forte da parte della magistratura, che ha voluto sottolineare la gravità di un comportamento inaccettabile da parte di una figura educativa. Secondo Alberto Pellai, psicoterapeuta dell'età evolutiva, "Episodi come questo minano la fiducia dei bambini verso le figure adulte di riferimento e possono avere conseguenze psicologiche a lungo termine" (come riportato in un'intervista su *La Repubblica*).

Le reazioni e le implicazioni

La notizia della condanna ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i genitori del bambino hanno espresso soddisfazione per la sentenza, che ritengono un atto di giustizia. Dall'altro, alcuni colleghi della maestra hanno manifestato sorpresa e incredulità. L'episodio ha riaperto il dibattito sulla formazione e sulla selezione degli insegnanti, e sulla necessità di garantire un ambiente scolastico sicuro e protettivo per i bambini. Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello Sviluppo all'Università di Padova, sottolinea l'importanza di "interventi di supporto psicologico per gli insegnanti, al fine di prevenire situazioni di stress e burnout che possono portare a comportamenti inadeguati" (come affermato in un suo articolo su *Psicologia e Scuola*). La vicenda solleva anche interrogativi sulla responsabilità della scuola nel monitorare il comportamento dei propri docenti e nell'intervenire tempestivamente in caso di segnalazioni di condotte inappropriate.

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