Addio all'Autrice del "Potato Jesus": La Storia di un Disastro Virale

Pubblicato: 31/12/2025, 10:58:264 min
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Redazione
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Addio all'Autrice del "Potato Jesus": La Storia di un Disastro Virale

L'Involontaria Icona di Borja Scompare

Il panorama digitale piange la scomparsa di Cecilia Giménez Zueco, la donna che, con un gesto di devozione maldestramente eseguito, è assurta agli onori della cronaca globale trasformando un’opera d’arte religiosa in un fenomeno di cultura pop. La signora è venuta a mancare poche settimane prima di raggiungere il novantacinquesimo compleanno, lasciando dietro di sé un’eredità inaspettata: l'iconico, e per molti versi grottesco, restauro noto universalmente come "Potato Jesus" o "Ecce Homo" di Borja. La sua storia è un vivido esempio di come l'intenzione pura possa scontrarsi con la realtà dei fatti, generando conseguenze esponenziali nell'era di internet. Nel 2012, Giménez Zueco, all'epoca ottantenne, decise di intervenire sull'affresco del 1930 di Elías García Martínez, conservato nel Santuario de Misericordia della cittadina spagnola. Le sue motivazioni erano semplici: l'opera era deteriorata e lei, mossa da profonda fede, sentiva il dovere morale di preservarla.

Dal Santuario al Server: La Nascita di un Fenomeno Globale

Il risultato del suo intervento fu, per usare un eufemismo, controverso. L'affresco, originariamente un’immagine sacra di Cristo, assunse fattezze che molti descrissero come infantili o persino animalesche, dando origine al soprannome che avrebbe definito la sua fama. La diffusione di quelle prime immagini, catturate e caricate online, fu fulminea. Come analizzato da esperti di sociologia digitale, la forza del "Potato Jesus" risiedeva nella sua immediatezza emotiva e nella sua capacità di trascendere le barriere linguistiche. Non era solo un restauro fallito; era un simbolo universale di errore umano reso pubblico. La rivista Wired Italia ha spesso sottolineato come questi eventi accidentali diventino carburante per l'algoritmo, premiando la stranezza e l'inaspettato. La reazione iniziale fu di scherno e incredulità, ma presto l'immagine divenne un potente strumento di comunicazione, un meme capace di esprimere frustrazione, ironia o semplice stupore.

L'Inatteso Impatto Economico e la Battaglia per il Ripristino

Ciò che distingue la vicenda di Cecilia Giménez Zueco da altri disastri artistici è la sua successiva trasformazione in un’attrazione turistica redditizia. Il piccolo comune di Borja, in Spagna, vide un afflusso di visitatori senza precedenti, tutti desiderosi di vedere con i propri occhi il capolavoro involontario. Questa iniezione di turismo locale, sebbene controversa, portò benefici economici significativi alle casse comunali. La situazione divenne così paradossale che, come riportato da testate spagnole come El País, emersero voci contrastanti sulla possibilità di riportare l'affresco al suo stato originale. Alcuni sostenevano che il danno fosse ormai parte integrante della storia moderna del luogo, mentre altri, in nome della conservazione artistica, spingevano per un ripristino professionale. La stessa Giménez Zueco si trovò, suo malgrado, al centro di un dibattito etico tra conservazione e viralità.

L'Eredità di un Gesto Imperfetto

La scomparsa di Cecilia Giménez Zueco chiude un capitolo bizzarro della storia dell'arte e di internet. La sua storia ci ricorda che la fama, anche quella derivante da un errore, può essere fugace ma potente. Nonostante le critiche e le risate che il suo lavoro ha suscitato, la donna ha dimostrato una certa resilienza, accettando in parte la sua nuova notorietà e, in alcuni momenti, persino capitalizzando su di essa attraverso la vendita di souvenir. La sua vicenda è stata oggetto di studio anche da parte di istituti di conservazione, come evidenziato da un report dell'ICCROM (Centro Internazionale per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali), che ha utilizzato il caso per illustrare i pericoli della conservazione fai-da-te e l'importanza della supervisione professionale. Giménez Zueco non era un'artista, ma è diventata un’artista della viralità, un’icona involontaria che ha saputo, nel bene e nel male, lasciare un segno indelebile nel tessuto narrativo del web.

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