Una misteriosa chiamata d'emergenza dal <strong>Monte Framont</strong> ha mobilitato decine di soccorritori per giorni
L'Allarme che ha Scosso le Dolomiti
Sabato 27 dicembre, poco dopo mezzogiorno, una donna ha contattato i Carabinieri da un tablet senza scheda telefonica, sfruttando la funzione di emergenza. Ha fornito le proprie generalità, indicato un'età approssimativa di 65 anni e descritto la sua posizione sotto la croce del <strong>Monte Framont</strong>, in provincia di Belluno. Secondo la chiamata, l'escursionista era scivolata vicino al sentiero, non riusciva a muoversi ma si dichiarava illesa. Questa testimonianza ha immediatamente attivato i protocolli di soccorso, obbligando le autorità a intervenire per evitare omissioni di atti d'ufficio.
Il <strong>Soccorso Alpino del Veneto</strong>, insieme ai tecnici del Safg e ai vigili del fuoco, ha dispiegato risorse imponenti sin dalle prime ore. Tre elicotteri, tra cui il Falco 2, hanno sorvolato l'intera zona, dalla Cima del Mont Alt di Framont fino a Lastia, esaminando canali nevosi e tracce sulla neve. Un tecnico di elisoccorso è stato sbarcato in cima per perlustrazioni a piedi, chiamando invano la donna. Nonostante questi sforzi, nessuna traccia è emersa, alimentando interrogativi sulla veridicità della segnalazione.
L'episodio si è verificato in un'area impervia e innevata dell'Agordino, dove la copertura telefonica standard è assente. Il tablet ha permesso la chiamata grazie ai numeri di emergenza, ma la conversazione si è interrotta bruscamente. Le autorità hanno lanciato un appello pubblico: chiunque conosca escursionisti presenti quel giorno nella zona del Framont o della Valle di San Lucano è invitato a verificare il loro rientro e segnalare anomalie ai Carabinieri.
