Colombia: Cuore del Narcotraffico Globale nella Rissa Trump-Petro

Pubblicato: 28/12/2025, 15:56:425 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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Colombia: Cuore del Narcotraffico Globale nella Rissa Trump-Petro
Produzione record di cocaina e tensioni USA: cosa sta succedendo

La Colombia domina il mercato mondiale della cocaina con oltre il 67% della produzione globale, mentre le frizioni tra Trump e Petro complicano la lotta al narcotraffico. Tra record storici e strategie controverse, esploriamo il ruolo chiave di Bogotá nel commercio illegale.

La Produzione Record di Cocaina in Colombia

Nel 2023, la produzione globale di cocaina ha raggiunto i 3.708 tonnellate, un aumento del 34% rispetto all'anno precedente, con la Colombia che ha contribuito per oltre il 67% grazie a un'espansione del 53% delle sue coltivazioni di coca. Questo boom è concentrato nelle regioni sud-occidentali del paese, controllate da dissidenti delle FARC che non hanno aderito agli accordi di pace del 2016. Tali aree, dominate da violenza e attività criminali, rappresentano i principali hotspot di coltivazione, alimentando flussi verso Stati Uniti, Europa e Brasile. Il rapporto UNODC evidenzia come questa crescita sia dieci volte superiore ai minimi di un decennio fa, segnando un allarme per la sicurezza globale.

La Colombia, insieme a Perù e Bolivia, rimane la fonte primaria per i traffici marittimi verso le Americhe e l'Europa occidentale. Rotte terrestri privilegiano Venezuela ed El Salvador, mentre i voli aerei puntano su Caracas. Questo scenario riflette una competizione feroce tra cartelli, che genera violenza non solo in America Latina ma anche in porti europei come Anversa e Rotterdam. La produzione colombiana, stimata in oltre 2.500 tonnellate, supera il 70% del totale mondiale, rendendo il paese il pilastro indiscusso del mercato della cocaina.

Nonostante i sequestri triplicati negli ultimi dieci anni, l'aumento della disponibilità ha vanificato gli sforzi repressivi. La strategia prioritaria dell'amministrazione Petro ha puntato su intercettazioni, ma il volume record indica che la domanda globale, con 25 milioni di consumatori nel 2023, continua a spingere la produzione. Questo disequilibrio economico e sociale perpetua un ciclo di dipendenza dalle colture illecite per molte comunità rurali.

Impatto Economico del Narcotraffico Colombiano

Il traffico di cocaina genera in Colombia ricavi annui medi di 15,3 miliardi di dollari, equivalenti al 4,2% del PIL nazionale e paragonabili al settore delle costruzioni. Secondo studi accademici, questi flussi illegali rappresentano tra lo 0,4% e il 2,8% del Prodotto Nazionale Lordo, con entrate stimate in 2,6 trilioni di dollari all'anno solo per la cocaina esportata. Questo volume economico intreccia l'illegalità con l'economia formale, complicando le riforme strutturali.

Se l'industria della cocaina colombiana fosse un paese, il suo PIL la collocherebbe al 57° posto mondiale, superando nazioni come l'Ucraina. Prezzi all'ingrosso negli USA raggiungono i 69.000 dollari al chilo, potenzialmente generando 183 miliardi di dollari. Tali cifre sottolineano come il narcotraffico finanzi non solo cartelli come Clan del Golfo e dissidenti FARC, ma anche corruzione e instabilità sociale, con effetti devastanti sulle comunità locali.

La spesa governativa anti-droga ammonta a circa 883 milioni di dollari annui, con sequestri di asset per 49,5 milioni nel 2024 reinvestiti in politiche di contrasto. Tuttavia, la redditività elevata permette ai grandi operatori di assorbire le perdite, mentre i piccoli coltivatori di coca soffrono cali di prezzi, spingendoli verso la precarietà economica. Questo dualismo rafforza il potere dei gruppi mafiosi.

Gruppi Criminali e Rotte del Traffico

Gruppi come Clan del Golfo, ELN e dissidenti FARC dominano la produzione e il traffico, collaborando con attori venezuelani come il Cartel de los Soles e mafie brasiliane come Primeiro Comando da Capital. La cocaina colombiana viaggia su rotte tradizionali verso USA ed Europa, emergenti verso Asia, Africa e Oceania, spesso nascosta in spedizioni legali o tramite micro-traffico. L'indice globale del crimine organizzato posiziona la Colombia come hub principale.

Il declino dell'eroina, sostituita da oppioidi sintetici come il fentanyl, non ha fermato la marijuana 'creepy', varietà ad alta potenza destinata a Brasile e Cile. La pressione delle forze dell'ordine ha spinto i trafficanti a metodi discreti, inclusi corrieri umani e riciclaggio tramite imprese legali. La violenza associata si estende a Ecuador, con tassi di omicidi balzati da 7,8 a 45,7 per 100.000 abitanti tra 2020 e 2023.

L'Africa occidentale e centrale emerge come snodo per l'Europa, con conflitti tra gang nei porti. In Colombia, la corruzione radicata e i profitti elevati ostacolano gli sforzi militari, nonostante piani per dispiegare migliaia di truppe. Questo network transnazionale complica la tracciabilità e amplifica l'impatto globale.

La Faida Trump-Petro e le Sfide Future

Le tensioni tra Donald Trump e Gustavo Petro ruotano attorno alla certificazione USA degli sforzi colombiani contro il narcotraffico. La decertificazione dal Dipartimento di Stato implicherebbe tagli agli aiuti finanziari e restrizioni a prestiti da FMI, in un contesto di boom della coca da 230.000 a 253.000 ettari tra 2022 e 2023. Petro ha promosso un approccio volontarista, ma i risultati restano controversi.

Nessuna strategia – né quella militare della destra tradizionale né quella del governo di sinistra – ha fermato l'espansione. La società colombiana vive uno stato di stupore, con analisti preoccupati per l'intreccio tra ricchezza illegale e domanda privata. La certificazione annuale USA è cruciale, potenzialmente isolando Bogotá economicamente.

Guardando al futuro, il World Drug Report 2025 UNODC avverte di una crisi sanitaria globale, con cocaina e sintetiche che alimentano overdosi. La Colombia deve bilanciare repressione, sviluppo alternativo e diplomazia con Washington per spezzare il ciclo. Solo un approccio integrato potrebbe ridurre il ruolo di Bogotá nel commercio mondiale.

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