La Genesi di un Film Rivoluzionario
Bruno Bozzetto concepì Allegro non troppo ispirandosi a un ascolto casuale del Bolero di Ravel, immaginando una crescita incontrollata che simboleggiava temi come ecologia e consumismo. Nato come risposta ironica a Fantasia di Disney, il film mescola animazione e live-action per superare il modello americano con sensibilità italiana unica. Bozzetto voleva distinguersi evitando cliché, optando per un'orchestra surreale di anziane ballerine invece di musicisti professionisti, creando un'atmosfera fuori dal tempo che ha reso il progetto memorabile fin dalle origini.
L'idea iniziale prevedeva gag con un'orchestra vera, ma Bozzetto la scartò perché troppo simile a sketch comici già visti, come quelli di Jerry Lewis. Così, trasformò il concept in una parodia autoironica: un regista entusiasta 'scopre' l'idea di unire musica classica e cartoni, ingaggiando un artista eccentrico e un'orchestra improbabile. Questa struttura narrativa, con intermezzi comici interpretati da Maurizio Micheli e Néstor Garay, aggiunge strati di umorismo meta-cinematografico, rendendo il film non solo un'animazione ma un commento sul processo creativo stesso.
Prodotto nel 1976 con una durata di 85 minuti, Allegro non troppo fatica inizialmente a trovare distribuzione in Italia: la Cineriz lo ritenne privo di pubblico target, nonostante il trionfo negli USA dal 27 ottobre 1976, in Francia, Svezia e Regno Unito. Questo ritardo di tre anni sottolinea come il genio di Bozzetto fosse all'epoca incompreso in patria, ma celebrato all'estero per la sua originalità satirica e tecnica mista innovativa.
