Caso Garlasco: Scontro su Impronte e DNA di Chiara Poggi

Pubblicato: 18/12/2025, 08:32:094 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
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Caso Garlasco: Scontro su Impronte e DNA di Chiara Poggi

La Nuova Ondata Giudiziaria a Pavia

Diciassette anni dopo l'efferato delitto che sconvolse Garlasco, la giustizia italiana torna prepotentemente a esaminare il caso di Chiara Poggi. L'incidente probatorio tenutosi presso il tribunale di Pavia, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Daniela Garlaschelli, ha riacceso i riflettori su un fascicolo che sembrava ormai chiuso, ma che ora si riapre con un nuovo indagato: Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Questo rinnovato interesse investigativo si basa su una rivalutazione meticolosa delle prove biologiche raccolte all'epoca, in particolare il materiale genetico repertato sotto le unghie della giovane. La svolta è rappresentata dalla consulenza tecnica disposta dalla Procura, che ha portato a risultati scientifici capaci di generare interpretazioni diametralmente opposte tra accusa e difesa, trasformando la scienza forense in un campo di battaglia legale.

La Perizia Genetica: Compatibilità e Ambiguità

Il cuore pulsante della controversia risiede nella perizia affidata alla dottoressa Denise Albani. Le sue conclusioni hanno fornito argomenti sia alla pubblica accusa che alla linea difensiva. Secondo la relazione tecnica, il DNA rinvenuto sui reperti biologici sarebbe compatibile con quello di Andrea Sempio e, in alcuni casi, con la sua linea genetica paterna. La dottoressa Albani ha quantificato questa compatibilità con indici di probabilità che spaziano da "moderatamente forte a forte" in una circostanza, e "moderato" in un'altra. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la stessa perizia evidenzia limiti intrinseci e non trascurabili. È emerso chiaramente che la scienza forense, in questo contesto, non può stabilire il momento esatto o la modalità con cui il materiale genetico sia giunto sotto le unghie di Chiara Poggi. Questa incertezza temporale e causale è il punto focale su cui si innesta la strategia difensiva.

Il Dibattito Scientifico: Contaminazione o Contatto Diretto

La difesa, rappresentata da legali esperti in materia di diritto processuale e scienza forense, ha immediatamente sollevato obiezioni sulla validità assoluta di tali riscontri. L'accusa di contaminazione o di trasferimento secondario del materiale biologico è stata posta sul tavolo con forza. Sebbene la compatibilità genetica sia un dato oggettivo, l'assenza di un nesso causale certo tra il DNA e l'aggressione fisica rende la prova meno granitica di quanto possa apparire in prima battuta. Un elemento cruciale sollevato durante l'udienza riguarda la possibilità che il DNA si trovasse sopra o sotto i margini ungueali, un dettaglio microscopico che può cambiare radicalmente la narrazione processuale. La necessità di chiarire se il contatto sia avvenuto durante la colluttazione o in un momento antecedente e del tutto estraneo all'omicidio è diventata prioritaria per definire la posizione di Sempio.

Le Impronte Digitali e il Contesto Investigativo

Parallelamente alla battaglia sul DNA, le vecchie tracce fisiche continuano a essere oggetto di riesame. Le impronte digitali, elemento classico nelle indagini, sono state analizzate nuovamente nel contesto di questa riapertura. Sebbene la cronaca giudiziaria recente si sia concentrata maggiormente sui dati genetici, la valutazione complessiva delle prove raccolte sul luogo del delitto, la villetta di Garlasco, richiede una visione olistica. La giurisprudenza italiana, come sottolineato da esperti di diritto penale, richiede che le prove scientifiche siano valutate non isolatamente, ma in coerenza con il quadro indiziario generale. Il lavoro di consulenti tecnici indipendenti, chiamati a esaminare le metodologie di raccolta e conservazione dei reperti, sta cercando di stabilire se le procedure seguite all'epoca abbiano preservato l'integrità delle prove o se abbiano involontariamente introdotto elementi di incertezza. La dottoressa Albani stessa ha dovuto ammettere, in sede di controdeduzioni, l'impossibilità di escludere ogni forma di trasferimento indiretto del materiale genetico.

Prospettive Future e Richieste della Difesa

L'udienza a Pavia si è conclusa con la necessità di ulteriori approfondimenti tecnici. La difesa ha richiesto l'ammissione di nuove perizie tecniche, focalizzate specificamente sulla quantificazione del rischio di trasferimento secondario del DNA e sulla datazione relativa dei depositi biologici. L'obiettivo è quello di trasformare l'elemento di prova più forte a carico del nuovo indagato in un elemento di debolezza probatoria, introducendo il ragionevole dubbio. La giudice Garlaschelli dovrà ora valutare se disporre ulteriori accertamenti scientifici o se considerare le attuali risultanze sufficienti per procedere con l'eventuale richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Andrea Sempio. Il caso di Chiara Poggi si conferma così un esempio emblematico di come la scienza forense, pur essendo uno strumento potente, possa generare zone grigie che richiedono un'attenta e ponderata valutazione giudiziaria.

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