Pensione anticipata: beffa riscatto laurea dal 2031

Pubblicato: 16/12/2025, 14:27:375 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Pensione anticipata: beffa riscatto laurea dal 2031
Fino a 30 mesi in più di lavoro per chi ha pagato il riscatto

Dal 2031 una norma nella manovra 2026 riduce il valore contributivo del riscatto della laurea breve per la pensione anticipata, allungando la finestra fino a 30 mesi. Scopri i dettagli, chi è colpito e come pianificare.

Cos'è il riscatto della laurea e come funziona oggi

Il riscatto della laurea permette di versare contributi figurativi per gli anni di studio universitario, accreditandoli nella storia lavorativa ai fini pensionistici. Si applica solo al corso legale di studi, purché non si lavorasse contemporaneamente, e copre diplomi riconosciuti esclusi i master. L'onere, calcolato sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi, è deducibile fiscalmente e dilazionabile in massimo 120 rate senza interessi. Per un esempio concreto, riscattare quattro anni con retribuzione lorda di 32.170 euro costa circa 42.464 euro. Questo strumento è utile per anticipare la pensione o aumentarne l'importo, ma il beneficio varia in base all'età di ingresso nel mondo del lavoro.

Storicamente, il riscatto aiuta chi punta alla pensione anticipata contributiva, richiedente 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza requisito anagrafico. È particolarmente vantaggioso per chi ha iniziato a lavorare entro i 24 anni, permettendo un anticipo certo. Per chi entra tra i 24 e i 30 anni, il guadagno è parziale, mentre oltre i 30 anni non anticipa affatto. Eccezione per raggiungere i 20 anni minimi per la pensione di vecchiaia. Una volta pagato, la contribuzione è irrevocabile, rendendo essenziale valutare preventivamente l'impatto con simulazioni INPS.

Il riscatto parziale o totale si richiede all'INPS per gestioni dipendenti privati, con accredito post-pagamento. Per inoccupati senza iscrizione previdenziale, è possibile, ma non per chi ha già contributi. I genitori possono versare per figli senza posizione INPS, beneficiando di detrazioni. Oggi, resta uno strumento chiave per colmare gap contributivi, ma dal 2031 subisce una stretta specifica per la laurea breve, alterando calcoli per la pensione anticipata.

La novità shock nella manovra 2026: dal 2031 meno valore al riscatto

Una proposta governativa nella manovra 2026 introduce una beffa per chi ha riscattato la laurea breve: dal 1 gennaio 2031, questi mesi non conteranno pienamente per la pensione anticipata. Per chi matura i requisiti contributivi (42 anni e 10 mesi), sei mesi di anzianità da riscatto laurea breve non saranno validi. La penalizzazione cresce progressivamente: 12 mesi esclusi nel 2032, 18 nel 2033, 24 nel 2034 e fino a 30 mesi nel 2035 e oltre. Questo allunga la finestra di uscita, posticipando la pensione di 2,5 anni nel caso peggiore.

L'emendamento specifica che la riduzione vale solo ai fini della maturazione del diritto alla pensione anticipata, non per vecchiaia o importo. Colpisce lavoratori che usano il riscatto per raggiungere i 42 anni e 10 mesi, rendendo vani parte dei versamenti sostenuti. Ad esempio, chi ha pagato per un triennio di laurea triennale triennal, vedrà fino a 30 mesi 'scontati', equivalenti a quasi tre anni di lavoro extra. La norma deriva da esigenze di bilancio, ma genera polemiche per penalizzare chi ha investito confidando nelle regole previgenti.

Il meccanismo si applica solo alla laurea breve, distinguendola da triennali o magistrali, e progressivamente dal 2031. Non retroagisce su riscatti già accreditati prima, ma per domande future o in corso influenzerà calcoli. Esperti prevedono ricorsi, data l'irrevocabilità dei pagamenti, ma il governo punta a contenere spesa pensionistica in un contesto di invecchiamento demografico.

Chi è colpito e quanto si allunga la finestra pensionistica

Principalmente interessati sono lavoratori vicini ai 42 anni e 10 mesi di contributi dal 2031, che hanno riscattato lauree brevi post-laurea. Chi ha iniziato tardi o ha gap da colmare con riscatto subirà l'impatto maggiore: fino a 30 mesi in più di lavoro per compensare i mesi 'persi'. Per una laurea triennale riscattata integralmente (tre anni), l'esclusione di 30 mesi significa tornare al lavoro per 2,5 anni extra, vanificando l'investimento. Giovani laureati o precoci nel riscatto rischiano di più se maturano requisiti post-2031.

La progressione decennale della penalizzazione (6 mesi 2031, 12 nel 2032 ecc.) permette una transizione, ma complica pianificazioni. Lavoratrici con 41 anni e 10 mesi seguono regole analoghe. Non influisce su pensione di vecchiaia (67 anni circa), ma solo su anticipata pura. Combinata con adeguamenti aspettativa di vita, l'effetto cumulativo può ritardare l'uscita di tre anni o più.

Esempi pratici: un lavoratore con 41 anni e 6 mesi al 2031, che riscatta 3 anni brevi, vedrà solo 2 anni e 6 mesi validi, necessitando di 6 mesi extra. Nel 2035, con 30 mesi esclusi, servono 2,5 anni in più. Chi ha iniziato post-1996 o usa quota 103 resta escluso, ma per puri contributivi è una stretta inattesa.

Cosa fare: strategie e consigli per evitare la beffa

Prima di riscattare, simula su portale INPS considerando penalizzazioni dal 2031. Valuta se serve per contributi minimi o importo pensione, non solo anticipo. Per chi matura prima del 2031, procedi subito: accrediti attuali non subiscono riduzioni retroattive. Opta per riscatto parziale su periodi utili, evitando lauree brevi se possibile.

Alternative: contribuzione volontaria o versamenti da familiari per massimizzare validità. Consulta patronato o commercialista per calcoli personalizzati, inclusi adeguamenti aspettativa di vita che già riducono benefici (es. 4 anni riscattati anticipano solo 2 anni e 3 mesi). Monitora emendamenti: la norma è proposta, non ancora legge, ma probabile approvazione.

In prospettiva, la stretta riflette tensioni di sostenibilità previdenziale. Pianifica versando prima del 2031 o puntando a vecchiaia. Per studenti attuali, valuta master non riscattabili ma con accesso rapido al lavoro. L'importante è informarsi: la beffa si evita con anticipo e scelte oculate.

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