Berlino-Gerusalemme: il nuovo asse del bene

Pubblicato: 15/12/2025, 06:16:156 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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Berlino-Gerusalemme: il nuovo asse del bene
Cooperazione strategica tra Germania e Israele per la sicurezza europea

Un'alleanza militare in ascesa tra Germania e Israele segna un turning point nella difesa europea, con sistemi avanzati come Arrow 3 e strategie spaziali che rafforzano i legami contro minacce comuni. Questo asse bilaterale supera le divisioni continentali, puntando a una superiorità tecnologica condivisa.

Le basi della nuova alleanza bilaterale

La Germania e Israele stanno forgiando un asse strategico che ridefinisce le dinamiche di sicurezza in Europa. Questo legame, spesso definito 'asse del bene', nasce dalla necessità di contrastare minacce asimmetriche come i missili balistici iraniani e le tensioni con la Russia. Berlino, storicamente cauta per il suo passato, ha accelerato le collaborazioni con Gerusalemme, integrando tecnologie israeliane nelle proprie difese. L'iniziativa riflette una visione condivisa: lo spazio aereo e orbitale come fronti critici della prossima guerra. Tale partnership non è solo transazionale, ma radicata in valori democratici e nella riconoscimento reciproco delle vulnerabilità geopolitiche. Analisti sottolineano come questo duo stia colmando i vuoti lasciati da un'Europa frammentata, dove decisioni comuni spesso si arenano su divergenze politiche.

Il punto di partenza è stato l'acquisto da parte della Germania del sistema antimissile Arrow 3, il più avanzato nell'arsenale israeliano. Progettato per intercettare missili eso-atmosferici, questo sistema ha dimostrato efficacia in scenari reali, come l'abbattimento di oltre 120 proiettili iraniani contro Israele nell'aprile 2025. La consegna della prima batteria alla base aerea di Holzdorf, 120 km a sud di Berlino, segna un milestone storico: per la prima volta, Arrow 3 opera fuori dai confini israeliani. Costo dell'operazione: circa 4 miliardi di euro per tre batterie, la più grande commessa militare mai firmata da Israele. Questo non è solo un affare commerciale, ma un'integrazione nel framework Nato, con il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius che ne ha enfatizzato il ruolo protettivo per i cieli europei.

Contesto geopolitico: mentre l'asse Mosca-Teheran si rafforza con scambi di droni, missili e intelligence, l'Europa appare divisa. Israele, laboratorio di innovazioni difensive nate dall'assedio costante, offre soluzioni pronte all'uso. La Germania, leader dell'European Sky Shield Initiative, vede in questa collaborazione un modo per blindare il continente. Divergenze interne, come quelle con l'Italia più prudente, evidenziano come Berlino stia prendendo l'iniziativa, trasformando la cooperazione bilaterale in un modello per l'intera Unione Europea.

Arrow 3: la freccia che protegge l'Europa

Il sistema Arrow 3 rappresenta l'avanguardia della difesa missilistica globale, capace di neutralizzare minacce a quote stratosferiche dove altri intercettori falliscono. Sviluppato congiuntamente da Israele e Stati Uniti, con contributi di Israel Aerospace Industries per radar e intercettori, Elbit Systems per comando e controllo, e Rafael e Tomer per propulsione, è ora operativo in Germania. Durante la cerimonia di consegna a Holzdorf, ufficiali israeliani e tedeschi hanno celebrato non solo un trasferimento tecnologico, ma un impegno strategico. Il sistema si integra perfettamente con le reti Nato, elevando la resilienza europea contro attacchi balistici su larga scala.

Le performance di Arrow 3 sono comprovate: nel giugno 2025, durante la 'guerra dei dodici giorni', ha contribuito a intercettare 550 missili iraniani lanciati su Israele. Per Berlino, l'investimento di 3,6-4 miliardi di euro è un prezzo modesto per un valore incalcolabile, come dichiarato da Moshe Patel, direttore della difesa missilistica israeliana. 'È un'architettura completa che protegge l'intera Germania', ha affermato. Questo deploy riempie un vuoto critico nelle difese Nato, specialmente dopo l'invasione russa in Ucraina, dove minacce ibride hanno esposto vulnerabilità aeree. La Germania diventa così pioniere nell'uso extraterritoriale del sistema, aprendo la porta a esportazioni future.

Implicazioni più ampie: l'arrivo di Arrow 3 nella European Sky Shield rafforza la deterrenza contro aggressori come Iran e Russia. Mentre Mosca riceve droni Shahed da Teheran, Berlino risponde con tecnologia israeliana, invertendo l'asimmetria. Critici notano controversie sul progetto, visto come troppo nazionaleista, ma i fatti parlano chiaro: da dicembre 2025, i cieli europei sono più sicuri. Questa mossa bilaterale potrebbe ispirare altri partner Nato, come Polonia o Paesi Baltici, a seguire l'esempio tedesco.

Prospettive spaziali e ambizioni tedesche

Oltre alle difese aeree, la Germania punta allo spazio con una strategia spaziale da 35 miliardi di euro in quattro anni, annunciata dal ministro Boris Pistorius. Obiettivi: comunicazioni sicure, intelligence satellitare, vettori riutilizzabili e capacità offensive. Berlino si posiziona come terza potenza mondiale dopo USA e Cina, con 7 miliardi annui, superando l'ESA. Questo piano ambizioso riflette la convinzione che le orbite siano il nuovo dominio della superiorità strategica, essenziale per monitorare e contrastare avversari.

Il legame con Israele si estende qui: mentre la Germania sviluppa una costellazione nazionale entro il 2029, indipendente da Iris2 europea, la collaborazione con Gerusalemme offre know-how in satelliti e cyber-difese spaziali. Arrow 3, con sue componenti exo-atmosferiche, prelude a integrazioni orbitali. La Bundeswehr mira a capacità dual-use, civili e militari, per non dipendere da partner incerti. Questo 'stacco' dagli europei, come criticato da alcuni, è visto da Berlino come necessità vitale in un mondo multipolare.

Sinergie future: l'asse Berlino-Gerusalemme potrebbe evolvere in joint ventures spaziali, condividendo intelligence contro minacce comuni come ipersonici russi o satelliti iraniani. Mentre l'Europa dibatte, questa coppia avanza, con Pistorius che promette 'protezione per i nostri cieli e vicini'. La strategia spaziale tedesca, unita ad Arrow, posiziona la Germania come leader de facto della difesa continentale, invitando Israele a un ruolo sempre più centrale.

Implicazioni geopolitiche e futuro dell'asse

L'asse Germania-Israele ha ripercussioni globali, contrastando l'asse Russia-Iran che arma Mosca contro Kyiv. Mentre Teheran fornisce droni e missili, Berlino importa soluzioni israeliane, creando un contrappeso. Questo shift bilaterale sfida l'inerzia europea: Italia e altri osservano con prudenza, ma la 'best practice' tedesca potrebbe catalizzare emulazioni. Incontro riservati tra ufficiali israeliani e Nato su scambi tecnologici segnalano un'espansione.

Sfide interne: divergenze su Gaza o commercio con Iran testano la solidità, ma la sicurezza prevale. L'integrazione di Arrow nella Nato, come voluto da Pistorius, eleva Israele a partner privilegiato. Economicamente, la commessa da 4 miliardi stimola industrie tedesche e israeliane, con spillover in cyber e AI difensive. L'asse del bene non è utopico: è pragmatico, radicato in minacce reali.

Prospettive: entro 2029, con tre batterie Arrow e costellazione spaziale, Germania e Israele potrebbero guidare una 'coalizione dei cieli' europea. Contro un'Europa dormiente, questo duo sveglia il continente, priorizzando azione su retorica. Il futuro dipenderà da coesione Nato e risposta a escalation, ma i semi sono piantati: sicurezza condivisa come nuovo paradigma.

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