Ivan Urgant è stato il volto più amato della TV russa con 'Evening Urgant'
L'ascesa di Ivan Urgant nel mondo della televisione russa
Ivan Urgant, nato il 16 aprile 1978, ha iniziato la sua carriera nel 1999 a San Pietroburgo lavorando in una stazione radiofonica e conducendo il programma Petersburg Courier su 5TV. Questo debutto gli ha permesso di farsi notare rapidamente, portando a un trasferimento a Mosca dove ha collaborato con MTV Russia. Qui ha co-condotto 'Cheerful Morning' con Olga Shelest dal 2001 al 2002, e successivamente show come 'Total Show' ed 'Expresso'. La sua versatilità e il carisma lo hanno reso una figura emergente nel panorama televisivo russo, combinando umorismo leggero e intrattenimento musicale.[3]
Dal 2003 al 2005, Urgant ha lavorato su Russia-1 con programmi come 'People's Artist' e 'Pyramid', consolidando la sua popolarità. Dal 2005 è passato a Channel One, il primo canale statale russo, dove ha condotto 'Smak', 'Prozhektorperiskhilton' e altri format di successo. Sondaggi del 2008 e 2011 lo hanno incoronato presentatore TV più popolare in Russia, grazie al suo stile ironico e accessibile che catturava un vasto pubblico.[1][2]
Il culmine della sua carriera è arrivato con il lancio di 'Evening Urgant' il 16 aprile 2012, un late-night talk show innovativo per il contesto russo. Ispirato a figure come Jimmy Fallon e David Letterman, il programma ha introdotto un format con monologhi satirici, interviste a celebrità e performance musicali, diventando un appuntamento fisso per milioni di telespettatori.[4]
Il formato e il successo di Evening Urgant
'Evening Urgant' si apriva con un cold opening di sketch comici legati agli ospiti, seguito da una sequenza di crediti con immagini notturne di Mosca. Il cuore del programma era il monologo introduttivo di Urgant, ricco di battute su attualità, cultura pop e politica leggera, mantenendo un tono satirico ma non troppo provocatorio. La band house, i Fruits di San Pietroburgo, accompagnava le performance musicali finali, mentre le interviste one-on-one con star russe e internazionali erano il fulcro dell'episodio.[1]
Registrato alle 16:30 davanti a un pubblico live, lo show poteva includere segmenti pre-registrati per ospiti con agende fitte. Chiunque sopra i 16 anni poteva candidarsi online per assistere, creando un'atmosfera dinamica e coinvolgente. Questo format, mutuato dai late-night americani, ha rappresentato una novità per la TV russa, elevando Urgant a 're del late-night' e rendendo il programma un benchmark per l'intrattenimento serale.[1]
Il successo era evidente nei rating elevati e nel riconoscimento pubblico. Urgant gestiva con maestria parodie e rubriche ricorrenti, bilanciando umorismo e approfondimenti. Programmi come 'Relish' e 'Big Difference', condotti parallelamente, mostravano la sua capacità di adattarsi a vari generi, dal cooking show satirico alle discussioni su parodie di star dello showbiz russe.[4]
Controversie e momenti di tensione nella carriera
Nonostante il successo, Urgant non ha evitato polemiche. Nel 2010, una battuta sul massacro di civili ucraini da parte dei servizi sovietici ha scatenato indignazione in Ucraina, portando a scuse pubbliche dall'autore del programma. Urgant ha chiarito di non aver inteso un significato chauvinista, ma l'episodio ha evidenziato i rischi di umorismo su temi sensibili.[6]
Nel 2017, una satira su Vladimir Solovyov, conduttore pro-Cremlino, ha acceso una faida pubblica. Urgant ha giocato sul cognome di Solovyov, paragonando i suoi show a 'letame di usignolo', scatenando accuse di appeasement verso siti ucraini come Mirotvorets. La risposta di Solovyov, che lo ha bloccato su Twitter, ha alimentato un botta e risposta virale, mostrando il lato audace di Urgant anche contro figure potenti.[5]
Queste controversie non hanno intaccato la sua popolarità fino al 2022. Sondaggi confermavano il suo status di presentatore preferito, e il suo alter ego musicale 'Grishka Urgant' ampliava il suo appeal. Tuttavia, questi episodi prefiguravano tensioni future con il potere, in un contesto televisivo controllato dallo Stato.[2]
