Minorenni killer su commissione: 193 arresti choc

Pubblicato: 13/12/2025, 12:02:435 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
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Minorenni killer su commissione: 193 arresti choc
Europol smantella la rete del 'Violence as a Service' che recluta adolescenti online per omicidi e violenze

L'operazione Grimm di Europol ha portato a 193 arresti in Europa, fermando un mercato criminale che usa social e giochi online per reclutare vulnerabili minorenni come esecutori di crimini su commissione, dal furto all'omicidio. Un fenomeno in espansione, con epicentro in Svezia, che sfrutta fragilità sociali e tecnologiche.

L'operazione Grimm: una task force contro il terrore online

L'operazione Grimm lanciata da Europol nell'aprile 2025 ha segnato un colpo decisivo contro le reti criminali che operano nel cosiddetto Violence as a Service, o VaaS. Questa pratica consiste nel delegare atti violenti a terzi tramite piattaforme digitali, raggiungendo un totale di 193 arresti in nove nazioni europee nei primi sei mesi. La task force ha mirato a disinnescare un sistema che sfrutta la vulnerabilità dei giovani, spesso immigrati di seconda generazione, contattati tramite chat effimere su social network. I risultati includono 63 esecutori fermati, 40 facilitatori arrestati e 84 reclutatori bloccati, dimostrando l'efficacia di un approccio coordinato a livello continentale.

Il meccanismo del VaaS è insidioso: i mandanti, protetti dall'anonimato, impartiscono ordini precisi senza mai incontrare gli esecutori, minimizzando i rischi personali. Secondo i dati Europol, sei istigatori di alto valore sono finiti in manette, tra cui cinque considerati prioritari. Questo modello a basso rischio per i capi ha permesso una proliferazione del fenomeno, inizialmente osservato in Svezia all'inizio degli anni 2020 e ora diffuso in tutta Europa. Le indagini hanno sventato decine di omicidi, evidenziando come le comunicazioni digitali, che si autodistruggono, complichino il tracciamento ma non lo rendano impossibile con strumenti avanzati di intelligence.

La genesi dell'operazione riflette l'urgenza di contrastare una tendenza preoccupante: il reclutamento di minorenni online per missioni criminali. Europol ha coordinato polizie nazionali per intercettare flussi di reclutamento su piattaforme gaming e social, dove i giovani vengono lusingati con promesse di denaro o status. Il bilancio operativo certifica non solo arresti, ma anche la prevenzione di atti estremi, ponendo le basi per strategie future contro l'esternalizzazione della violenza.

Il reclutamento: prede facili nei mondi virtuali

I reclutatori puntano su adolescenti fragili, spesso ospiti di case famiglia o con problemi scolastici, contattandoli durante sessioni di gioco online come Fortnite o Counter-Strike. Un ragazzo di 11 o 12 anni può accettare di trasportare una borsa in cambio di 'punti' virtuali o denaro facile, ignaro delle conseguenze. Secondo esperti come Stefan Sinteus, capo della polizia svedese, questi minori sono scelti per la loro 'invisibilità' alle forze dell'ordine, mancando di precedenti penali e essendo facilmente manipolabili.

Le tattiche includono minacce ai familiari e richieste di foto dei documenti per garantire fedeltà, trasformando il reclutamento in un ricatto. Minorenni immigrati di seconda generazione rappresentano un target ideale, con stime svedesi che indicano 1.700 under 18 attivi in reti criminali nel 2024. Da case famiglia fuggono annualmente 3mila ragazzi, terreno fertile per queste reti che promettono appartenenza e potere.

Anche le ragazze sono coinvolte, spesso in ruoli logistici come prenotare hotel o taxi, ma talvolta come sicarie determinate a dimostrare superiorità. I procuratori svedesi notano una spontaneità inquietante nel loro arruolamento, motivata da desideri di riconoscimento nelle guerre tra bande. Questo reclutamento digitale sfrutta la dipendenza da gaming e social, rendendo i giovani pedine in un gioco molto più pericoloso di un videogioco.

La catena criminale: ruoli e meccanismi del VaaS

Nel VaaS, i ruoli sono ben definiti: l'istigatore ordina e finanzia da remoto, pagando fino a 20mila euro per un omicidio, spesso da paesi extra-Ue come Turchia o Iran. I reclutatori procurano manodopera minorile, i facilitatori gestiscono logistica – armi, trasporti, vie di fuga – mentre gli esecutori, quasi sempre under 18 senza fedina penale, eseguono il crimine assumendosi tutti i rischi.

Questa struttura esternalizzata rende il sistema efficiente e resiliente: i mandanti evitano contatti fisici, usando chat usa e getta. In Svezia, i casi di omicidi con sospettati under 15 sono balzati da 31 nei primi otto mesi del 2023 a 102 nel 2024, con 53 vittime di sparatorie nel 2023, molte in luoghi pubblici. Il modello si espande: a Bruxelles il 65% degli arresti per droga coinvolge minori, nel Regno Unito bambini di 7 anni fanno i corrieri, e a Madrid bande latinoamericane contano 1.700 reclute under.

I facilitatori, arrestati in 40 casi dall'operazione Grimm, curano dettagli cruciali per il successo delle missioni, dal procurare armi alle pianificazioni di fuga. Gli esecutori, pedine sacrificabili, ricevono istruzioni grafiche come 'puoi sparargli alla testa o contro la porta', come nel caso di una 15enne svedese. Questa catena evidenzia come il VaaS trasformi vulnerabilità giovanili in violenza organizzata su scala europea.

Implicazioni e sfide future per l'Europa

L'operazione Grimm ha sventato decine di omicidi, ma rivela lacune sistemiche: in Italia, dati del Ministero dell'Interno mostrano stabilità nei 'baby-killer', con 26 segnalazioni nel 2024 contro 25 nel 2023, smentendo allarmi di impennate. Tuttavia, il fenomeno VaaS richiede interventi preventivi, come monitoraggio di piattaforme gaming e supporto a minori a rischio, per arginare un crimine che sfrutta la globalizzazione digitale.

Dati italiani contrastano con l'allarme nord-europeo, sottolineando la necessità di analisi comparative. L'epicentro svedese, con la sua alta immigrazione e fragilità sociali, funge da monito per tutta l'Ue, dove reti criminali controllano persino case famiglia. Politiche educative e tecnologiche devono evolvere per proteggere i giovani da reclutatori senza scrupoli.

Le sfide future includono il contrasto a mandanti extra-Ue e lo sviluppo di intelligenze artificiali per tracciare chat effimere. L'operazione Grimm dimostra che la cooperazione europea funziona, ma serve investire in prevenzione: programmi per case famiglia, sensibilizzazione sui rischi online e riforme giudiziarie per minori. Solo così l'Europa potrà spezzare definitivamente la catena del VaaS, tutelando la nuova generazione da un destino di violenza su commissione.

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