Il 10 dicembre 2025, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, la giunta militare birmana ha effettuato un bombardamento aereo su un ospedale nella regione di Rakhine, causando decine di vittime tra pazienti e personale medico. L’attacco ha suscitato dure condanne da parte delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e di organizzazioni umanitarie, che denunciano una violazione grave del diritto internazionale umanitario e chiedono un’indagine approfondita e responsabilità per i responsabili.
Il Contesto del Conflitto e l’Attacco all’Ospedale di Mrauk-U
Il Myanmar è teatro di un conflitto interno che si è intensificato dopo il colpo di stato militare del febbraio 2021, che ha interrotto un decennio di governo democratico. La giunta militare ha incrementato gli attacchi aerei nelle regioni controllate dai gruppi di opposizione, in particolare nello stato di Rakhine, dove si trova l’ospedale di Mrauk-U, colpito il 10 dicembre 2025.
L’attacco ha causato almeno 33 morti e oltre 70 feriti, tra cui pazienti, medici e infermieri, distruggendo completamente le strutture chirurgiche e di degenza dell’ospedale, che rappresentava l’unico centro sanitario di emergenza per la popolazione locale. Questa struttura era fondamentale per l’assistenza medica in una zona già gravemente colpita dal conflitto e dalla crisi umanitaria.
Secondo le Nazioni Unite, l’attacco potrebbe configurarsi come un crimine di guerra, poiché viola il principio fondamentale di protezione dei civili e delle strutture sanitarie durante i conflitti armati.
Le Reazioni della Comunità Internazionale e le Denunce di Violazioni
La comunità internazionale ha reagito con fermezza all’attacco, condannandolo come una grave violazione del diritto internazionale umanitario. L’Unione Europea ha definito l’azione della giunta militare una violazione dei diritti umani e ha ribadito che civili, feriti e personale medico devono essere protetti in ogni circostanza.
La portavoce della Commissione Europea, Anitta Hipper, ha espresso solidarietà alle vittime e ai loro familiari, sottolineando che tali attacchi minano la possibilità di una soluzione pacifica e democratica in Myanmar. L’UE ha inoltre chiesto un’indagine indipendente e trasparente per assicurare i responsabili alla giustizia.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha denunciato l’attacco, evidenziando che si tratta del 67° attacco verificato contro strutture sanitarie in Myanmar nel 2025, un dato che rappresenta un attacco diretto all’umanità e al diritto alla salute. Il direttore generale dell’OMS ha definito la distruzione dell’ospedale di Mrauk-U un evento scioccante e inaccettabile, sottolineando la necessità di proteggere le infrastrutture sanitarie in ogni conflitto (Medici Senza Frontiere).
Implicazioni per i Diritti Umani e il Processo Democratico in Myanmar
L’attacco all’ospedale è avvenuto proprio nel giorno dedicato alla tutela dei diritti umani, un gesto che evidenzia la grave situazione dei diritti fondamentali in Myanmar sotto il regime militare. La repressione violenta di manifestazioni pacifiche, le detenzioni arbitrarie e la censura sono ormai all’ordine del giorno, mentre la popolazione civile continua a subire le conseguenze di un conflitto sempre più cruento.
La giunta militare ha annunciato elezioni per il 28 dicembre 2025, presentandole come un passo verso la pace e la democrazia. Tuttavia, osservatori internazionali e rappresentanti dell’opposizione denunciano che queste elezioni sono una manovra per legittimare il potere militare, in un clima di intimidazioni, arresti e violenze sistematiche.
L’ONU ha espresso preoccupazione per l’insicurezza crescente e la repressione in vista delle elezioni, sottolineando che senza un reale rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il processo elettorale rischia di essere solo una farsa che perpetua il controllo autoritario della giunta (France24).
Le Prospettive di Giustizia e il Ruolo della Comunità Internazionale
La richiesta di un’indagine indipendente sull’attacco all’ospedale di Mrauk-U è stata avanzata con forza dalle Nazioni Unite e da numerose organizzazioni per i diritti umani. Accertare le responsabilità è fondamentale per garantire che tali crimini non restino impuniti e per inviare un segnale chiaro contro la violenza indiscriminata contro i civili.
La comunità internazionale è chiamata a intensificare la pressione sulla giunta militare affinché cessi le operazioni militari contro la popolazione civile e rispetti gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario. Sanzioni mirate, monitoraggio delle violazioni e sostegno alle vittime sono strumenti necessari per contrastare l’escalation di violenza.
Nel contempo, è essenziale rafforzare il supporto umanitario alle popolazioni colpite, garantendo l’accesso sicuro a cure mediche e assistenza di base. Solo attraverso un impegno coordinato e multilaterale sarà possibile tutelare i diritti umani e promuovere una soluzione pacifica e duratura al conflitto in Myanmar.
