Un Forfait Politico
La scena culturale romana è stata scossa dall'annuncio di Zerocalcare, uno dei fumettisti più amati e influenti d'Italia, riguardo alla sua assenza alla prossima edizione di "Più Libri Più Liberi", la fiera nazionale della piccola e media editoria. Questa decisione, lungi dall'essere un semplice contrattempo logistico, si configura come un atto di presa di posizione politica, un gesto che ha immediatamente riacceso il dibattito sul ruolo delle manifestazioni culturali e la loro responsabilità nel veicolare o meno ideologie controverse. La rinuncia di Zerocalcare arriva in un momento particolarmente delicato per la fiera, già al centro di polemiche per la presenza di una casa editrice specifica. La scelta dell'autore di Kobane Calling invita a una riflessione profonda sulla responsabilità degli intellettuali e degli organizzatori di eventi culturali.
La Casa Editrice al Centro della Polemica
Il fulcro della controversia risiede nella partecipazione di Passaggio al Bosco, una casa editrice accusata da più parti di promuovere contenuti apologetici nei confronti del nazifascismo e dell'antisemitismo. La presenza di questa casa editrice ha sollevato un'ondata di proteste da parte di attivisti, studiosi e associazioni, che ritengono inaccettabile la normalizzazione di ideologie che minano i valori fondanti della democrazia e della Costituzione italiana. La decisione di Zerocalcare, quindi, si inserisce in questo contesto di forte tensione, amplificando il dibattito e ponendo interrogativi cruciali sulla libertà di espressione e sui suoi limiti. Come ha sottolineato Michela Murgia in diverse occasioni, la libertà di espressione non può essere utilizzata come scusa per diffondere odio e discriminazione.
Le Ragioni di Zerocalcare
Attraverso un post sul suo profilo Instagram, Zerocalcare ha esplicitato le motivazioni alla base della sua decisione. Con un linguaggio pacato ma fermo, l'autore ha spiegato che la sua scelta è dettata da un principio di coerenza ideologica. La sua partecipazione alla fiera, in presenza di una casa editrice che promuove contenuti in contrasto con i suoi valori, sarebbe stata percepita come un'implicita accettazione di tali ideologie. Roberto Saviano, in un suo saggio sul potere della narrazione, ha evidenziato come le parole possano plasmare la realtà e influenzare l'opinione pubblica. Zerocalcare, consapevole del proprio ruolo e della propria influenza, ha scelto di non avallare, nemmeno indirettamente, messaggi che considera pericolosi e dannosi per la società.
Un Dibattito Necessario
La vicenda sollevata dalla rinuncia di Zerocalcare a "Più Libri Più Liberi" non è un caso isolato, ma si inserisce in un dibattito più ampio e complesso che riguarda il ruolo della cultura nella società contemporanea. La questione della libertà di espressione, dei suoi limiti e della responsabilità degli intellettuali è un tema centrale che merita di essere affrontato con serietà e rigore. La decisione di Zerocalcare ha il merito di aver riportato l'attenzione su questi temi, stimolando una riflessione collettiva sulla necessità di difendere i valori democratici e di contrastare ogni forma di odio e discriminazione. La fiera "Più Libri Più Liberi" si trova ora di fronte a una sfida importante: dimostrare di essere un luogo di confronto aperto e pluralista, ma anche di saper tracciare una linea netta tra la libertà di espressione e la promozione di ideologie che minano i fondamenti della convivenza civile.
