Scilla, il cardiologo Montemurro: "abolire il fumo di sigaretta

Pubblicato: 17/11/2025, 13:08:504 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Scilla, il cardiologo Montemurro: "abolire il fumo di sigaretta

Il grido d'allarme di un medico calabrese

Nella tranquilla Scilla, affacciata sullo Stretto di Messina, il cardiologo Vincenzo Montemurro della casa della salute locale lancia un messaggio inequivocabile: il fumo di sigaretta deve essere abolito. Non si tratta di una semplice raccomandazione, ma di una posizione ferma basata su anni di esperienza clinica e dati scientifici allarmanti. In un'intervista esclusiva, il medico calabrese affronta la questione con la serietà che merita, sottolineando come la lotta al tabagismo rappresenti una priorità sanitaria non più rimandabile. I numeri parlano da soli e sono impressionanti. In Italia circolano 12 milioni e 400 mila fumatori attivi, una cifra che non accenna a diminuire. Montemurro evidenzia come questi numeri non siano semplici statistiche, ma rappresentino milioni di persone esposte a rischi cardiovascolari concreti e immediati. La situazione si complica ulteriormente quando si considera il fenomeno del policonsumo, soprattutto tra i giovani, che utilizzano contemporaneamente sigarette tradizionali, prodotti a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche.

Una generazione a rischio

Il dato più preoccupante riguarda le nuove generazioni. Secondo le informazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità, circa il 24% degli italiani tra i 18 e i 69 anni fuma regolarmente, ma la vera criticità emerge quando si osserva il comportamento dei giovani. Questi ultimi non si limitano a una singola forma di consumo, bensì alternano o combinano diverse modalità di assunzione di nicotina, spesso acquistate facilmente nei bar e negli esercizi commerciali. Vincenzo Montemurro sottolinea come questo fenomeno rappresenti una sfida completamente nuova per la medicina preventiva. I giovani non percepiscono il rischio reale associato a questi prodotti, considerandoli spesso come alternative meno dannose o addirittura come strumenti per smettere di fumare. In realtà, la ricerca scientifica dimostra che il passaggio da una forma di consumo all'altra non riduce l'esposizione ai danni cardiovascolari, ma la modifica semplicemente.

I rischi cardiovascolari concreti

Come cardiologo, Montemurro ha osservato direttamente le conseguenze del fumo sui pazienti che si rivolgono alla struttura di Scilla. Il fumo di sigaretta non è solo un fattore di rischio tra i tanti; rappresenta uno dei principali responsabili di malattie cardiovascolari, ictus e infarto miocardico. La nicotina aumenta la pressione arteriosa, accelera il battito cardiaco e favorisce la formazione di coaguli, mentre le altre sostanze chimiche presenti nel fumo danneggiano direttamente le pareti dei vasi sanguigni. Il medico calabrese ribadisce che abolire il fumo della sigaretta non è un'utopia, ma una necessità sanitaria concreta. Ogni anno, il tabagismo causa decine di migliaia di morti in Italia, molte delle quali potrebbero essere prevenute attraverso politiche pubbliche più incisive e una consapevolezza maggiore dei rischi reali.

Verso una strategia nazionale

L'Istituto Superiore di Sanità, ente di riferimento per la sanità pubblica italiana, lavora costantemente sulla raccolta dati relativi al fumo, sulla promozione di campagne di prevenzione e sull'assistenza ai fumatori che desiderano smettere. Tuttavia, secondo Montemurro, questi sforzi, pur apprezzabili, non sono ancora sufficienti. La vera svolta richiederebbe interventi più radicali a livello legislativo e culturale. Il cardiologo non propone soluzioni semplicistiche, ma sottolinea come sia necessario un cambio di paradigma. Ciò significa investire maggiormente in educazione sanitaria nelle scuole, rendere più accessibili i programmi di disassuefazione dal fumo, e implementare politiche di prevenzione che raggiungano efficacemente i giovani, il segmento più vulnerabile e al contempo più difficile da raggiungere con i messaggi tradizionali.

Una voce dalla provincia che parla al paese

Che la voce di un cardiologo di provincia come Vincenzo Montemurro risuoni con chiarezza è significativo. Non proviene da un grande centro urbano, ma da Scilla, una piccola realtà calabrese che tuttavia affronta gli stessi problemi di salute pubblica delle grandi città. Questo rende il suo messaggio ancora più autentico e rappresentativo di una realtà diffusa nel territorio nazionale. L'appello del medico calabrese è un invito alla responsabilità collettiva. Istituzioni, operatori sanitari, educatori e cittadini devono convergere verso un obiettivo comune: ridurre drasticamente il consumo di tabacco, con l'orizzonte finale dell'abolizione. Non si tratta di proibizionismo, ma di tutela della salute pubblica, un diritto fondamentale che deve prevalere su interessi commerciali e abitudini consolidate. ---

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