L’arresto di Flavius Savu e le sue dichiarazioni inquietanti
A settembre 2025, l’arresto in Svizzera di Flavius Savu ha riacceso i riflettori sul delitto di Garlasco. Savu, condannato per estorsione e latitante, aveva rilasciato dichiarazioni al programma "Chi l’ha visto?" insinuando che Chiara Poggi sarebbe stata uccisa per aver scoperto un presunto scandalo sessuale legato al santuario della Madonna della Bozzola. Tali affermazioni, tuttavia, sono prive di conferme e sono state smentite categoricamente dal santuario tramite diffida, che ha escluso qualsiasi collegamento con il delitto. L’estradizione di Savu in Italia è imminente e la magistratura dovrà valutare con attenzione l’attendibilità delle sue rivelazioni, che potrebbero aprire nuove piste investigative oppure rimanere semplici suggestioni senza fondamento Il Giornale.
La revoca del mandato all’avvocato Massimo Lovati: un terremoto nella difesa
In un colpo di scena recente, Andrea Sempio ha revocato il mandato al suo avvocato Massimo Lovati, che lo assisteva dal 2017. La decisione è stata motivata dalle dichiarazioni pubbliche dell’avvocato, ritenute controproducenti e che hanno generato un’inchiesta per diffamazione a suo carico. Lovati aveva infatti attribuito la riapertura delle indagini a iniziative personali del procuratore aggiunto Stefano Civardi, affermazioni poi smentite dalla Procura di Pavia. La mossa di Sempio segna un cambio di strategia difensiva in un momento delicato, mentre la sua amica Angela Taccia rimane parte della squadra legale. Questo sviluppo sottolinea la crescente tensione e complessità del caso, con la difesa che cerca nuovi equilibri Libero.
Le nuove prove: appunti nascosti e l’impronta della scarpa numero 42
L’indagine si concentra ora su elementi materiali che potrebbero rivelarsi fondamentali. Sono stati rinvenuti nuovi biglietti nell’auto e nella casa dei Sempio, contenenti annotazioni relative al delitto, che potrebbero fornire spunti per ricostruire dinamiche finora oscure. Parallelamente, un’attenzione particolare è rivolta all’impronta di scarpa numero 42, già rilevata come decisiva nel processo contro Stasi. Questa prova potrebbe ora coinvolgere direttamente Andrea Sempio, compattando il quadro accusatorio o aprendo nuovi interrogativi sulle responsabilità effettive. Questi riscontri tecnici saranno al centro delle prossime fasi processuali, mentre gli inquirenti cercano di sciogliere il nodo delle prove materiali Open.
Il contenzioso giudiziario e la strategia processuale in evoluzione
Il Tribunale della Libertà è chiamato a decidere entro il 18 ottobre sul ricorso presentato dall’avvocato di Mario Venditti contro il sequestro di dispositivi e documenti, operazione eseguita durante una perquisizione a fine settembre. Questo passaggio giudiziario è rilevante perché coinvolge la posizione di un magistrato, indagato nell’ambito delle nuove attività investigative. La difesa di Venditti ha sottolineato come le indagini su Andrea Sempio e quelle collegate siano strettamente connesse, rendendo impossibile separare le parti e complicando ulteriormente il panorama processuale. La complessa rete di accertamenti e ricorsi mostra come il caso stia entrando in una fase di confronto serrato tra accusa e difesa, con possibili ripercussioni sull’intero procedimento L’Identità.
Tra misteri e attese: cosa aspettarsi dalle prossime settimane
Il quadro del delitto di Garlasco resta avvolto da numerosi misteri, ma le ultime novità sembrano indicare una svolta nelle indagini e nel processo. L’estradizione di Savu potrebbe portare alla luce testimonianze inedite o, al contrario, alimentare teorie non supportate da prove concrete. Nel frattempo, la nuova difesa di Sempio e le evidenze tecniche emergenti potrebbero modificare significativamente le strategie giudiziarie. L’attenzione degli osservatori e degli operatori del diritto è rivolta ai prossimi sviluppi, in particolare all’esito delle decisioni del Tribunale della Libertà e alle analisi degli appunti e delle impronte rinvenute. Questi elementi determinano un clima di attesa e incertezza che rende il caso ancora uno dei più complessi e discussi della cronaca giudiziaria italiana.
