Vannacci sconvolge: think tank che rivaluta la massoneria!

Pubblicato: 31/12/2025, 13:30:275 min
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Redazione
Categoria: News
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Vannacci sconvolge: think tank che rivaluta la massoneria!
Il generale leghista lancia un centro studi 'al contrario' per ripensare la storia italiana, massoneria inclusa

Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, promuove il Centro Studi Rinascimento Nazionale, un think tank innovativo che sfida i tabù storici, partendo dalla massoneria fino al Ventennio fascista. Dal Castello di Castellar Ponzano, Luca Sforzini anticipa il dibattito acceso in arrivo su Report.

La nascita del think tank 'al contrario'

Roberto Vannacci, ex generale dell'Esercito italiano e attuale vicesegretario della Lega, ha lanciato il Centro Studi Rinascimento Nazionale, noto anche come think tank 'Il Mondo al Contrario'. Questa iniziativa, ospitata nel Castello di Castellar Ponzano, si propone di analizzare la storia italiana senza filtri ideologici, rompendo con i tabù consolidati. L'idea è quella di un approccio 'al contrario', che invita a rivalutare aspetti controversi del passato nazionale, partendo da influenze culturali profonde come la massoneria, per arrivare a periodi più recenti.

Il progetto emerge nel contesto politico di Vannacci, figura polverosa per il suo libro 'Il mondo al contrario' che ha scatenato polemiche e un'indagine disciplinare conclusasi con una sospensione. Oggi, il think tank rappresenta un'evoluzione di quel pensiero, con l'obiettivo di plasmare un dibattito pubblico più maturo. Luca Sforzini, figura chiave del centro, ha anticipato in un'intervista i temi caldi, sottolineando la necessità di confrontarsi con la complessità storica senza demonizzazioni pregiudiziali. Questa mossa posiziona Vannacci come promotore di una riflessione non allineata ai narratives dominanti.

Nato formalmente come 'Rinascimento Nazionale', il think tank si allinea al Movimento Associativo Cannibali (MAC), formazione politica di Vannacci. La sua peculiarità sta nell'essere un laboratorio culturale che unisce storici, filosofi e politici per decostruire stereotipi. In un'Italia polarizzata, questa iniziativa potrebbe catalizzare consensi tra chi cerca alternative alle letture ufficiali della storia, ma solleva anche interrogativi su possibili derive revisioniste.

Luca Sforzini e la rivisitazione della massoneria

Luca Sforzini, dal Castello Sforzini che ospita il centro studi, ha lanciato una provocazione destinata a far discutere: 'L’Italia deve fare pace con la propria Storia, non solo col Ventennio, ma anche con la matrice culturale del Risorgimento e dei Padri della Patria: la massoneria'. Secondo Sforzini, demonizzare questa istituzione significa ignorare il suo ruolo nel plasmare classi dirigenti e visioni politiche, un asse portante della storia italiana che non può essere cancellato per degenerazioni come la P2.

Intervistato da Report nell'inchiesta su Vannacci, Sforzini ha affrontato il tema 'a viso aperto', criticando chi rifiuta il confronto per paura della complessità storica. La massoneria, per lui, va discussa criticamente ma senza tabù, paragonandola alla Chiesa cattolica che resiste nonostante scandali. Questa posizione riflette l'orientamento del think tank: rivalutare elementi 'scomodi' per una narrazione nazionale più equilibrata, evitando ipocrisie ideologiche.

La dichiarazione di Sforzini anticipa una puntata di Report che promette scintille, esplorando il contesto culturale di Vannacci e suoi collaboratori. In un panorama mediatico sensibile a temi storici, questa apertura sulla massoneria potrebbe ridisegnare i confini del dibattito politico, attirando accuse di revisionismo ma anche elogi per il coraggio intellettuale.

Il background politico e militare di Vannacci

Roberto Vannacci porta nel think tank un curriculum impressionante: comandante della Brigata Paracadutisti Folgore, di Task Force 45 in Afghanistan e di missioni in Iraq, Balcani, Rwanda, Somalia e Libia. Decorato con la Legion of Merit USA per la lotta all'ISIS, Vannacci è diventato politico dopo il successo del suo libro, che lo ha portato in Parlamento con la Lega nel 2024. La sua sospensione per 11 mesi nel 2024, dovuta a violazioni della neutralità militare, non ha fermato la sua ascesa.

Le sue posizioni su fascismo e Mussolini – definite legali fino agli anni '30 – hanno suscitato critiche da opposizioni, sindacati e alleati. Vannacci difende una lettura 'formale' della Marcia su Roma come 'dimostrazione di strada', omettendo aspetti paramilitari e violenti come l'omicidio di Giacomo Matteotti. Questo approccio si riflette nel think tank, che estende la rivalutazione storica alla massoneria, collegando Risorgimento e classi dirigenti moderne.

Entrato in politica con il MAC, Vannacci usa il Centro Studi per amplificare idee sovversive, come l'immigrazione e la storia nazionale. Il think tank funge da piattaforma per intellettuali allineati, posizionando lui come leader di un movimento culturale che sfida il politicamente corretto.

Implicazioni e dibattito futuro

Il lancio del think tank solleva interrogativi su come la rivalutazione della massoneria influenzerà il dibattito pubblico. In un'Italia che fatica a confrontarsi col passato, iniziative come questa potrebbero favorire una storiografia più pluralista, ma rischiano di essere etichettate come apologetiche. Sforzini insiste: non si tratta di riabilitazione, ma di conoscenza storica onesta.

La prossima puntata di Report, con l'intervista a Sforzini, testerà la resilienza di queste idee. Vannacci, già al centro di polemiche, usa il think tank per consolidare basi ideologiche nella Lega e oltre. Critici temono un ritorno di narrazioni nazionaliste, mentre sostenitori vedono un antidoto ai tabù progressisti.

Guardando avanti, il Centro Studi Rinascimento Nazionale potrebbe diventare un polo di attrazione per pensatori eterodossi, producendo studi su massoneria, Risorgimento e Ventennio. Il suo approccio 'al contrario' invita a una pacificazione storica, essenziale per un'Italia coesa, ma richiede equilibrio per evitare polarizzazioni.

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