Il team di Alexei Navalny accusa Vladimir Putin di possedere un lussuoso palazzo a Capo Aya in Crimea
L'Inchiesta dell'Anti-Corruption Foundation
Il team di Alexei Navalny, attraverso la Fondazione Anti-Corruzione (FBK), ha pubblicato un'indagine che accusa Vladimir Putin di possedere un palazzo di lusso sul litorale del Mar Nero a Capo Aya, in Crimea annessa. La struttura, stimata intorno ai 10 miliardi di rubli (circa 127 milioni di dollari), supera di gran lunga le precedenti costruzioni sul sito. Secondo l'FBK, i lavori sono proseguiti dopo l'annessione del 2014, trasformando un vecchio sanatorio in una residenza principesca con amenities moderne. L'inchiesta si basa su documenti tecnici, piani architettonici e foto interne, evidenziando la supervisione del Servizio Federale di Protezione russo, responsabile della sicurezza presidenziale.
Prima dell'annessione, il terreno fu acquistato nel 2007 dalla famiglia dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, che lo destinò a dacha privata. Dopo il 2014, le autorità russe lo dichiararono incompleto e lo trasferirono al Dipartimento per la Gestione del Patrimonio Presidenziale. L'FBK sostiene che il controllo passò poi a una rete di società legate a Yuri e Boris Kovalchuk, fedelissimi di Putin, replicando schemi usati per altre proprietà come il palazzo di Gelendzhik. Questa transizione riflette pattern di occultamento proprietario comuni nelle indagini passate del team Navalny.
Il Cremlino non ha commentato immediatamente le accuse, mantenendo il silenzio tipico su simili rivelazioni. L'inchiesta FBK sottolinea somiglianze con il palazzo di Gelendzhik, esposto nel 2021 e costato oltre un miliardo di dollari, finanziato tramite società di comodo. Tali parallelismi rafforzano le tesi di un sistema opaco per finanziare residenze presidenziali, alimentando dibattiti su corruzione e trasparenza al vertice russo.
