Prete Accoltellato alla Gola: Terrore in Centro a Modena

Pubblicato: 30/12/2025, 15:15:305 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Prete Accoltellato alla Gola: Terrore in Centro a Modena
Don Rodrigo Gaviria, 45enne colombiano, vittima di un'aggressione brutale: la caccia all'assassino continua

Un episodio di violenza sconvolgente ha scosso Modena martedì 30 dicembre 2025: il viceparroco don Rodrigo Grajales Gaviria è stato accoltellato alla gola in pieno centro. Trasportato d'urgenza in ospedale, il sacerdote non è in pericolo di vita, ma le indagini per tentato omicidio sono in corso.

L'aggressione shock in via Ganaceto

Intorno alle 10.30 di martedì 30 dicembre 2025, il centro di Modena è stato teatro di un episodio di violenza inaudita. Don Rodrigo Grajales Gaviria, prete colombiano di 45 anni, è stato aggredito improvvisamente all'angolo tra via Ganaceto e via Castelmaraldo, zona Pomposa. L'uomo, viceparroco della parrocchia di San Giovanni Evangelista alla Crocetta, è stato colpito con ferocia da un aggressore ignoto, che lo ha ferito alla gola e alla schiena. Passanti e un dipendente di un negozio vicino hanno prestato i primi soccorsi, stabilizzando la vittima prima dell'arrivo dei mezzi di emergenza.

Il sacerdote, cappellano della comunità latinoamericana di Modena e Carpi, camminava tranquillo quando è stato assalito, probabilmente alle spalle. Le forze dell'ordine hanno immediatamente delimitato la zona, raccogliendo testimonianze e analizzando le telecamere di sorveglianza. L'episodio ha generato sgomento tra i residenti, che descrivono la via Ganaceto come un'area generalmente sicura, frequentata da negozi e pedoni. La rapidità dell'intervento ha evitato il peggio, ma l'accaduto solleva interrogativi sulla sicurezza urbana in pieno giorno.

Don Rodrigo, noto per il suo impegno pastorale, è stato trasportato con codice rosso all'ospedale di Baggiovara. Fonti mediche confermano che ha subito un intervento chirurgico d'urgenza per le lesioni al collo, ma le sue condizioni sono ora stabili. La diocesi ha espresso vicinanza alla famiglia e alla comunità, condannando l'atto come un'offesa alla pace sociale.

Chi è don Rodrigo Grajales Gaviria

Nato in Colombia, don Rodrigo Grajales Gaviria ha 45 anni ed è arrivato in Italia per dedicarsi al ministero sacerdotale. Serve come viceparroco presso la chiesa di San Giovanni Evangelista alla Crocetta, in via Diena, e ricopre il ruolo di cappellano per la comunità latinoamericana nelle diocesi di Modena e Carpi. La sua missione si concentra sull'accoglienza di immigrati, organizzando attività spirituali e sociali che rafforzano i legami tra culture diverse.

Apprezzato per la sua umiltà e dedizione, don Rodrigo è una figura di riferimento per centinaia di fedeli. Prima dell'aggressione, era impegnato in iniziative di supporto ai bisognosi, inclusi colloqui pastorali e eventi comunitari. La parrocchia lo descrive come un uomo di profonda fede, sempre disponibile, il cui contributo è essenziale per l'integrazione degli stranieri nella società modenese. L'attacco ha colpito non solo la persona, ma l'intero tessuto ecclesiale.

Le autorità ecclesiastiche hanno pregato pubblicamente per la sua guarigione, sottolineando il valore del suo servizio. Amici e parrocchiani lo ricordano come un pastore instancabile, che ha saputo costruire ponti tra la sua terra natale e l'Italia attraverso catechesi in spagnolo e opere caritatevoli. Il suo profilo emerge come quello di un missionario moderno, radicato nel territorio.

Le indagini e la ricerca dell'aggressore

I Carabinieri di Modena hanno aperto un fascicolo per tentato omicidio a carico di ignoti. L'aggressore, descritto come un giovane di età presumibilmente bassa, è fuggito subito dopo l'assalto, lasciando sul posto il coltello usato per le due coltellate: una alla schiena e una alla gola. Le indagini si concentrano su testimoni oculari e filmati delle videocamere urbane, che potrebbero aver ripreso l'uomo durante la fuga.

Al momento, il movente resta oscuro: non emergono legami tra vittima e aggressore, né rivendicazioni. Gli inquirenti ipotizzano un gesto impulsivo o legato a problemi personali, escludendo per ora piste terroristiche o razziali. Squadre investigative stanno setacciando la zona e controllando anagrafi per identificare sospetti, con appelli alla popolazione per eventuali segnalazioni. La Procura coordina le attività, priorizzando la cattura per prevenire ulteriori rischi.

L'assenza di un movente chiaro complica le ricerche, ma i progressi tecnologici offrono speranze. Esperti forensi stanno analizzando il reperto balistico del coltello, mentre profili psicologici dell'aggressore vengono delineati da testimonianze. La città è in allerta, con rafforzati controlli di polizia nelle aree centrali.

Reazioni della comunità e riflessioni sulla sicurezza

La notizia ha provocato un'ondata di indignazione tra i modenesi, con messaggi di solidarietà sui social e preghiere nelle chiese. La diocesi di Modena-Nonantola ha annullato eventi per un momento di raccoglimento, mentre il sindaco ha condannato l'episodio definendolo "un affronto alla nostra convivenza civile". La comunità latinoamericana, duramente provata, si stringe attorno a don Rodrigo, organizzando veglie di preghiera.

Esperti di sicurezza urbana notano che, nonostante Modena sia una città tranquilla, episodi isolati di violenza con arma bianca sono in aumento, spesso legati a giovani in crisi. Associazioni locali chiedono più illuminazione e pattuglie nelle vie centrali, invocando politiche preventive contro l'aggressività giovanile. Il caso riaccende il dibattito su integrazione e controllo armi improprie, con appelli a investire in educazione e welfare.

A livello nazionale, media e politici esprimono cordoglio, auspicando giustizia rapida. L'incidente invita a riflettere sul ruolo dei religiosi come mediatori sociali, esposti a rischi imprevisti. La ripresa di don Rodrigo simboleggerà la resilienza della comunità, ma urge una risposta collettiva per prevenire tragedie simili.

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