Pedaggi Autostrade +1

Pubblicato: 30/12/2025, 07:34:422 min
Scritto da
Redazione
Categoria: Tecnologia
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Pedaggi Autostrade +1
Rincari inevitabili per inflazione: quali tratte colpite e cosa cambia per gli automobilisti

Dal 1° gennaio 2026 i Pedaggi autostradali italiani aumenteranno in media dell'1

L'annuncio ufficiale degli aumenti

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato con rammarico che dal 1° gennaio 2026 scatterà un adeguamento tariffario dell'1,5% per tutte le società concessionarie autostradali interessate dalla procedura di aggiornamento dei Piani Economico-Finanziari (PEF). Questa misura deriva direttamente dall'indice di inflazione programmata per il 2026, calcolato dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). Il dicastero ha sottolineato come i tentativi di congelare le tariffe, promossi dal ministro Matteo Salvini, siano stati vanificati da una sentenza della Corte Costituzionale, rendendo impossibile qualsiasi intervento ulteriore. L'impatto riguarderà milioni di utenti quotidiani, dai pendolari agli operatori logistici, in un contesto di mobilità già gravata da altri costi.

Nonostante gli sforzi governativi per mantenere stabili i pedaggi in attesa dei nuovi PEF regolatori, la pronuncia della Consulta ha imposto l'adeguamento automatico all'inflazione. Secondo la nota ministeriale, questa decisione si applica alla rete a pedaggio gestita dalle principali concessionarie, escludendo solo poche eccezioni. L'aumento medio dell'1,5% si tradurrà in rincari percepibili su tratte brevi e lunghe, influenzando i bilanci familiari e aziendali. Esperti del settore prevedono che questo meccanismo, previsto nei contratti di concessione, garantisca l'equilibrio economico delle società ma penalizzi gli utenti in periodi di alta inflazione.

Il contesto normativo è complesso: i PEF definiscono i piani di investimento e manutenzione, legando gli adeguamenti tariffari a indicatori macroeconomici. Senza il via libera ai nuovi piani, l'ART ha applicato la formula standard, confermata dalla Corte. Questo episodio evidenzia le tensioni tra esigenze di cassa delle concessionarie e politiche di contenimento dei costi per i cittadini, con il governo che esprime delusione ma riconosce i limiti costituzionali.

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