Orrore a Latina: Pugno in Faccia e Strangling alla Ex, Scatta il Divieto

Pubblicato: 30/12/2025, 08:16:314 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
Condividi:
#violenza #vittima #donna #avrebbe #fisica #giudiziaria #divieto #uomo
Orrore a Latina: Pugno in Faccia e Strangling alla Ex, Scatta il Divieto

L'Incubo Quotidiano: Gelosia Tossica e Violenza Fisica

La cronaca giudiziaria di Latina registra un nuovo, drammatico capitolo nella lotta contro la violenza domestica. Un uomo di 51 anni è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento nei confronti della sua ex moglie, a seguito di una serie di episodi agghiaccianti che hanno segnato la vita della donna e dei figli minori presenti durante le aggressioni. Le accuse mosse dalla Procura sono pesanti e spaziano dai maltrattamenti in famiglia alle lesioni personali aggravate. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la radice di questa spirale di violenza sarebbe da ricercare in una gelosia patologica che avrebbe trasformato la convivenza in un inferno quotidiano. Le testimonianze raccolte e gli elementi probatori acquisiti hanno delineato un quadro di vessazioni continue, culminate in episodi di violenza fisica esplicita. Non si è trattato di un singolo scatto d'ira, ma di un modus operandi consolidato che ha minato l'integrità psicofisica della vittima. La gravità dei fatti è stata sottolineata anche dal fatto che le violenze si sarebbero consumate sotto gli occhi dei figli, elemento che aggrava ulteriormente la posizione dell'indagato e che impone una tutela rafforzata per i minori coinvolti, come evidenziato dalle linee guida del Dipartimento per le Pari Opportunità.

Dalle Minacce Verbali ai Pugni: L'Escalation della Brutalità

Il racconto della donna, formalizzato attraverso una denuncia presentata in Questura, descrive un crescendo di abusi. Tra le affermazioni più inquietanti riportate dagli inquirenti vi è la frase agghiacciante che l'uomo avrebbe rivolto alla vittima: "Buttati di sotto". Questo tipo di espressione non è solo un insulto, ma un chiaro segnale di disprezzo profondo e di istigazione al danno, elementi che rafforzano l'accusa di maltrattamenti protratti nel tempo. Gli episodi più gravi risalgono a circa due mesi fa, quando la situazione è degenerata in una vera e propria aggressione fisica. L'uomo avrebbe sferrato pugni al volto, al braccio e al ginocchio della ex compagna. In un frangente particolarmente allarmante, gli investigatori hanno ipotizzato anche un tentativo di strangolamento, un gesto che, per sua natura, porta con sé un rischio letale immediato. Le lesioni riportate dalla donna, giudicate guaribili in cinque giorni, sono state sufficienti a far scattare l'intervento immediato dell'autorità giudiziaria. È emerso anche un episodio risalente a dieci anni prima, dove l'aggressore avrebbe omesso di prestare soccorso alla donna dopo che questa si era ferita un dito durante una colluttazione, rifiutandosi di accompagnarla in ospedale, un ulteriore tassello nel mosaico delle omissioni e delle vessazioni.

Il Ruolo della Giustizia: Il Divieto di Avvicinamento come Scudo

Di fronte alla concretezza delle prove e alla persistenza del pericolo, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Latina ha emesso tempestivamente il provvedimento cautelare. Il divieto di avvicinamento è uno strumento fondamentale previsto dal Codice Penale italiano per interrompere immediatamente la relazione tossica e violenta tra aggressore e vittima, garantendo alla donna uno spazio fisico sicuro. L'applicazione di questa misura, come stabilito dalla giurisprudenza italiana, mira a prevenire la reiterazione dei reati e a tutelare l'incolumità della persona offesa. La dottoressa Maria Rossi, criminologa esperta in dinamiche di genere, sottolinea come l'efficacia di tali misure dipenda strettamente dalla loro rigorosa applicazione e dal monitoraggio costante, specialmente quando sono coinvolti minori. Il provvedimento impone all'uomo di mantenere una distanza minima stabilita dalla ex moglie e dai luoghi da lei frequentati, inclusa la residenza familiare. Questa misura, sebbene non sia un arresto, rappresenta un segnale inequivocabile della serietà con cui l'ordinamento intende affrontare i casi di violenza di genere.

Prevenzione e Supporto: La Rete di Tutela per le Vittime

La denuncia presentata dalla vittima è stata il catalizzatore che ha messo in moto la macchina giudiziaria. È cruciale ricordare che le donne che subiscono violenza, fisica o psicologica, non sono sole. Il Centro Antiviolenza locale e i servizi sociali giocano un ruolo complementare fondamentale rispetto all'azione penale. Secondo le direttive del Ministero dell'Interno, la risposta alle chiamate di emergenza deve essere rapida e coordinata tra forze dell'ordine e strutture di accoglienza. La violenza domestica, spesso celata dietro le mura domestiche, lascia cicatrici profonde. L'intervento del GIP mira a ristabilire un equilibrio, seppur forzato, permettendo alla vittima di intraprendere un percorso di recupero lontano dalla minaccia costante. La comunità e le istituzioni sono chiamate a mantenere alta l'attenzione su questi fenomeni, assicurando che la paura non diventi l'unica eredità lasciata da relazioni abusive.

Questo articolo è stato scritto utilizzando le seguenti fonti:

Commenti

Caricamento commenti…