Angelika Hutter in fin di vita: investita dopo fuga

Pubblicato: 30/12/2025, 14:38:365 min
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Redazione
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Angelika Hutter in fin di vita: investita dopo fuga
La donna che sterminò una famiglia a Cadore evade dalla comunità e finisce sotto un'auto

Angelika Hutter, la 34enne tedesca responsabile della morte di tre persone in un tragico incidente a Santo Stefano di Cadore nel 2023, è fuggita dalla comunità terapeutica di Ronco all'Adige ed è stata investita da un'auto. Ricoverata in terapia intensiva all'ospedale di Borgo Trento, versa in condizioni gravissime. Le autorità indagano sulla dinamica dell'evento.

Il tragico incidente di Santo Stefano di Cadore

Nel pomeriggio del 6 luglio 2023, lungo via Udine a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, si consumò una tragedia che sconvolse l'opinione pubblica. Angelika Hutter, designer tedesca di 34 anni, era alla guida di un'Audi A3 quando, per cause ancora non del tutto chiarite, il veicolo sbandò sulla destra e finì sul marciapiede all'altezza dell'istituto Fermi. L'impatto fu devastante: la macchina travolse un gruppo di pedoni, causando la morte immediata di tre membri di una famiglia in vacanza nella zona montana.

Le vittime furono Mattia Antonello, un bimbo di appena 21 mesi, suo padre Marco di 47 anni e la nonna materna Maria Grazia Zuin di 67 anni. La famiglia proveniva da Favaro Veneto e si trovava a Santo Stefano per le ferie estive. Elena Potente, madre del piccolo e moglie di Marco, insieme al suocero Lucio, riportarono ferite ma sopravvissero all'impatto. L'episodio, avvenuto intorno alle 15:30, fu classificato come omicidio stradale plurimo, con indagini che puntarono su un possibile scatto d'ira da parte della conducente, anche se non intenzionale secondo la procura.

Angelika Hutter patteggiò una pena di quattro anni e otto mesi per il triplice omicidio stradale. Riconosciuta l'infermità mentale, dopo aver scontato parte della condanna in carcere fino a marzo 2024, fu trasferita in una struttura riabilitativa. Questo contesto psichico ha influenzato il percorso giudiziario, trasformando il caso in un esempio complesso di responsabilità penale e cura sanitaria per autori di reati con disturbi mentali.

La pena in comunità e la fuga improvvisa

Dopo il carcere, Angelika Hutter fu assegnata alla Casa Don Girelli di Ronco all'Adige, in provincia di Verona, una struttura sanitaria riabilitativa dedicata ad autori di reati con disturbi psichici. La decisione del giudice mirava a un percorso di recupero controllato, lontano dal regime carcerario tradizionale. La 34enne vi era ospite da diversi mesi, sottoposta a un regime di sorveglianza che includeva protocolli per prevenire evasioni.

Domenica 28 dicembre 2025, poco prima delle 16:00, le telecamere di sorveglianza catturarono la scena: Hutter scavalcò la siepe e il cancello della proprietà, dirigendosi verso la vicina Strada Provinciale 19. I responsabili della comunità rilevarono immediatamente la fuga e, come da protocollo, allertarono le forze dell'ordine. Il direttore Giuseppe Ferro confermò che l'allarme fu lanciato tempestivamente, ma gli eventi si susseguirono in modo drammatico nei minuti successivi.

La pronta reazione del personale non bastò a impedire il peggio. La donna, in evidente stato di agitazione, si mosse lungo via Saletto, un tratto trafficato della provinciale. L'incidente avvenne solo dieci minuti dopo l'allerta ai carabinieri, evidenziando la rapidità con cui si svolse la sequenza di eventi. Questo episodio ha riacceso i riflettori sul funzionamento delle comunità terapeutiche e sui rischi connessi a fughe improvvise.

L'investimento e le condizioni critiche

Angelika Hutter fu travolta da una Volvo XC60, guidata da un 77enne veronese, sulla Provinciale 19 all'altezza di via Saletto. L'impatto la lasciò in stato d'incoscienza, con gravi lesioni che richiesero un intervento immediato. Sul posto giunsero la Polizia Stradale di Legnago per i rilievi tecnici e un'ambulanza di Verona Emergenza, che la trasportò d'urgenza all'ospedale di Borgo Trento.

Ricoverata nel reparto di terapia intensiva, la 34enne è in <strong>codice rosso</strong> e prognosi riservata. I medici riportano traumi multipli, tra cui possibili fratture e danni interni, ma al momento non rilasciano dettagli specifici sulle sue chance di sopravvivenza. La vicenda rappresenta un amaro rovesciamento di destino per Hutter, passata da responsabile di un investimento mortale a vittima di un analogo dramma stradale.

Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica esatta: non è ancora noto se la donna stesse attraversando la strada o se l'impatto sia avvenuto in altro modo. Gli agenti mantengono riserbo, concentrandosi su elementi come la velocità del veicolo, le condizioni della strada e lo stato psicofisico della fuggitiva. Testimonianze e filmati delle telecamere stanno aiutando a ricostruire i fatti.

Indagini in corso e riflessioni sul caso

La Polizia Stradale di Legnago sta conducendo accertamenti approfonditi, inclusi i rilievi sull'asfalto e l'analisi della scatola nera della Volvo. Il conducente 77enne è stato ascoltato, ma non risultano responsabilità penali immediate. L'inchiesta valuterà anche se la fuga di Hutter possa configurare evasione aggravata, considerando il suo status di ospite in comunità terapeutica.

Il caso riaccende dibattiti su sicurezza e gestione di soggetti con disturbi psichici in strutture semiaperte. La Casa Don Girelli, pur lodata per la reattività, solleva domande su recinzioni e protocolli di sorveglianza. Esperti sottolineano la necessità di bilanciare riabilitazione e contenimento, evitando recidive che mettano a rischio la collettività.

Due anni dopo la strage di Cadore, questa nuova tragedia lascia un'ombra su famiglie colpite e sull'opinione pubblica. Le autorità monitorano le condizioni di Hutter, mentre il Veronese piange un ennesimo incidente stradale. Il percorso giudiziario futuro dipenderà dall'evoluzione clinica e dalle prove raccolte, in un intreccio di giustizia, salute mentale e fatalità.

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