L'Etna ha dato spettacolo tra il 24 e il 29 dicembre 2025 con eruzioni intense dal Cratere di Nord-Est
L'Intensificarsi dell'Attività Eruttiva
L'Etna ha mostrato un netto aumento dell'attività vulcanica a partire dal 24 dicembre 2025, con il Cratere di Nord-Est che ha ripreso vigore dopo quasi 28 anni di relativa quiescenza. Inizialmente, l'attività stromboliana si è trasformata in fontane di lava alte tra 100 e 150 metri, accompagnate da una colonna eruttiva carica di cenere e lapilli che ha raggiunto i 8 km di altezza. Questo fenomeno, osservato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha illuminato il cielo notturno con bagliori intensi, nonostante la densa copertura nuvolosa che limitava la visibilità. Il tremore vulcanico ha registrato un trend in crescita, con epicentri localizzati principalmente al Cratere di Nord-Est e in misura minore alla Bocca Nuova.
Alle ore 10:00 del 27 dicembre, le fontane di lava si sono intensificate, producendo getti incandescenti visibili da grande distanza. L'emissione di cenere ha formato una colonna prevalentemente di vapore bianco, diretta verso ovest-sud-ovest dai venti prevalenti. Non si sono registrate ricadute di cenere in aree abitate, ma l'evento ha richiesto un monitoraggio costante per valutare potenziali impatti. L'Ingv ha sottolineato come questo episodio segni un 'grande ritorno' del cratere, noto per la sua storica attività parossistica negli anni '90.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, intorno alle 15:15, l'attività ha raggiunto un picco con fontane di lava alte fino a 400-500 metri, più energetiche rispetto alla mattina. La colonna eruttiva ha superato i 10 km sul livello del mare, disperdendosi ad ovest. Questa fase 'stop and go' è tipica dell'Etna, che alterna fasi intense a pause improvvise, mantenendo gli esperti in allerta continua.
