Valanga in Alta Val di Susa: soccorsi e persone coinvolte a Claviere

Pubblicato: 28/12/2025, 13:50:136 min
Scritto da
Redazione
Categoria: In evidenza
Condividi:
#persone #fuori pista #locali #piste #soccorso alpino
Valanga in Alta Val di Susa: soccorsi e persone coinvolte a Claviere
Un'imponente mobilitazione dei soccorsi dopo una slavina tra piste e fuori pista: cosa sappiamo e cosa resta da verificare

Nel primo pomeriggio di domenica 28 dicembre 2025 una valanga si è staccata nella zona di Claviere, in Alta Val di Susa, coinvolgendo persone e attivando una vasta azione dei soccorsi con elicotteri, unità cinofile, Soccorso Alpino e forze dell'ordine. Le informazioni preliminari indicano che la slavina è partita in area fuori pista e ha interessato piste affollate, ma i dettagli su numero e condizioni delle persone travolte sono in aggiornamento. L'articolo ricostruisce la dinamica nota fino a ora, gli interventi di emergenza, i rischi oggettivi per gli sciatori e le raccomandazioni operative basate sulle fonti istituzionali e giornalistiche disponibili.

Cosa è successo: ricostruzione dell'evento a Claviere

Intorno alle 14:00 di domenica 28 dicembre 2025, una valanga si è staccata nella località di Claviere, in Alta Val di Susa; le prime segnalazioni delle testate locali indicano che la slavina si è originata in un tratto fuori pista e ha poi raggiunto le piste sottostanti, dove in quel momento erano presenti numerosi sciatori attratti dalle recenti nevicate e dal bel tempo, elemento che ha complicato immediatamente la situazione sul campoCorriere Torino.

Le cronache locali segnalano che le prime fasi dei soccorsi hanno visto l'intervento di elicotteri dei Vigili del Fuoco e del 118, squadre del Soccorso Alpino con unità cinofile, carabinieri sciatori e altre forze presenti in montagna; fonti giornalistiche parlano di una «imponente mobilitazione per cercare persone travolte e per mettere in sicurezza l'area interessata dalla massa nevosaTorinoCronaca.

Al momento delle prime ricostruzioni pubblicate le notizie sul numero esatto di persone coinvolte e sul loro stato di salute risultano ancora parziali e in aggiornamento: alcune testate locali riportano che «ci sono persone coinvolte senza specificare quantità e gravità, pertanto le autorità presenti sul posto hanno mantenuto un approccio operativo cauto fino alla conclusione delle ricerche e alla verifica sanitaria degli interessatiLa Genda News.

La risposta dei soccorsi: mezzi, protocolli e tempistiche

La risposta è stata coordinata e multisettoriale: Vigili del Fuoco con elicotteri e droni, il Soccorso Alpino con unità cinofile e tecnici specializzati, il 118 per il triage e il trasporto sanitario e le forze dell'ordine (carabinieri sciatori e Guardia di Finanza) per la gestione dell'ordine pubblico e della viabilità in quota; le cronache locali riportano l'attivazione simultanea di questi assetti fin dai primi minuti dall'allarme, scelta tipica per eventi in cui il tempo di intervento è cruciale nella possibilità di rinvenire persone sepolte sotto la neveCorriere Torino.

Il dispiegamento di elicotteri permette ricerche aeree, coordinate con le squadre a terra e l'uso di unità cinofile specializzate nel ritrovamento di persone sepolte; le fonti riportano inoltre l'uso di strumenti come ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga), sonde e pale per la ricerca manuale fino al recupero o al disseppellimento, secondo i protocolli del Soccorso Alpino e dei Vigili del Fuoco che sono predisposti per questo tipo di emergenze in ambiente montanoTorinoCronaca.

La tempistica delle operazioni è fondamentale: ogni minuto conta nella probabilità di sopravvivenza di persone completamente sepolte, per questo viene attivata la catena di soccorso sanitario (118) per triage sul posto e trasporto urgente in caso di ferite gravi; le fonti locali sottolineano che le operazioni erano ancora in corso al momento dei primi aggiornamenti, e pertanto le informazioni ufficiali definitive sulle condizioni delle persone coinvolte dovevano essere fornite dalle autorità competenti una volta concluse le ricercheAlà News.

Fattori che hanno favorito l'incidente: neve, conformazione e comportamenti

Le condizioni meteorologiche dei giorni precedenti, con copiose nevicate sul Piemonte occidentale, hanno creato uno strato di neve fresca sovrapposto a strati meno stabili, aumentandone la vulnerabilità a distacchi spontanei o innescati dall'attività sciistica; molte cronache segnalano che l'abbondante innevamento ha reso affollate le aree sciistiche dell'Alta Val di Susa proprio nel periodo in cui si è verificata la slavinaLo Spiffero.

La conformazione del settore di Claviere, con pendii ripidi e aree fuori pista vicino alle piste battute, facilita la genesi di valanghe che possono partire in zone non controllate e poi coinvolgere le piste sottostanti; il fatto che la slavina sia partita fuori pista prima di finire nelle piste evidenzia il rischio di interferenza tra sci fuori pista e traffico sugli itinerari prestabiliti, situazione segnalata da più testate durante le prime ore dell'emergenzaTorinoCronaca.

Comportamenti individuali, come l'accesso a settori non controllati o la sottovalutazione delle valutazioni del rischio valanghe, possono aumentare il pericolo per sé e per gli altri: le procedure di sicurezza raccomandano di rispettare la segnaletica, informarsi sul bollettino valanghe locale e portare con sé e saper usare ARTVA, pala e sonda quando si esce fuori pista; queste raccomandazioni sono coerenti con le prassi operative adottate dal Soccorso Alpino e dalle autorità locali e ricordate dai reportage dell'eventoLa Genda News.

Implicazioni e raccomandazioni: prevenzione, informazione e responsabilità

L'evento di Claviere ribadisce l'importanza di piani di prevenzione e sorveglianza nelle aree sciistiche alpine: stazioni sciistiche, amministrazioni locali e corpi di soccorso devono coordinare il monitoraggio dei pendii, le opere di controllo neve quando possibili, e una comunicazione chiara sulle aree interdette o pericolose; i resoconti giornalistici evidenziano come la tempestività dell'allerta e la visibilità delle misure preventive siano determinanti nella riduzione del rischio collettivoCorriere Torino.

Per gli sciatori e gli escursionisti la regola pratica rimane quella di informarsi sempre sul bollettino valanghe regionale, evitare itinerari segnalati a rischio, e portare con sé l'equipaggiamento di autosoccorso (ARTV A, pala, sonda) oltre a seguire corsi pratici di autosoccorso: la letteratura tecnica e le raccomandazioni del Soccorso Alpino sottolineano che la combinazione di prevenzione, formazione e dotazioni adeguate riduce significativamente gli esiti fatali quando si verificano distacchi nevosiAlà News.

Infine, l'evento solleva questioni di responsabilità condivisa: oltre alla responsabilità individuale dei frequentatori della montagna, esistono responsabilità organizzative e gestionali delle aree sciistiche nel presidiare i confini tra piste e fuoripista e nel comunicare tempestivamente il rischio; le indagini e i bollettini ufficiali che seguiranno forniranno gli elementi per valutare se siano state rispettate tutte le procedure e se siano necessari interventi di prevenzione aggiuntivi per ridurre il ripetersi di incidenti analoghiLa Valsusa.

Commenti

Caricamento commenti…