Vladimir Putin ha lanciato un avvertimento diretto a Kiev: scegliere la pace o affrontare l'operazione militare speciale fino in fondo. Tra colloqui con inviati USA e timori di espansione russa
L'Ultimatum di Putin ai Colloqui di Mosca
Vladimir Putin ha espresso un monito chiaro durante gli incontri a Mosca con gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner, ribadendo che l'operazione militare speciale in Ucraina proseguirà senza sosta se Kiev non opterà per la pace. Questo avvertimento arriva in un momento cruciale, con un piano di pace USA rivisto da 28 a 20 punti, ma Mosca lo considera insufficiente per fermare le ostilità. Le dichiarazioni del leader russo sottolineano una posizione intransigente, legata alla percezione di minacce esterne e alla necessità di proteggere gli interessi nazionali russi.
Il contesto dei negoziati è segnato da tensioni crescenti: Putin ha usato toni minacciosi verso l'Europa, avvertendo che la Russia è pronta a difendersi se provocata. Secondo analisti, queste parole mirano a rafforzare la posizione negoziale russa, sfruttando le divisioni interne all'Occidente. L'incontro del 2 dicembre 2025 ha evidenziato come Mosca veda vani i tentativi di pace senza concessioni sostanziali da parte ucraina e alleati.
Le implicazioni per Kiev sono gravi: l'ultimatum implica un'accelerazione delle operazioni militari, con rischi di perdite umane e instabilità regionale. Fonti russe insistono che solo un accordo che preservi la sicurezza del Cremlino può porre fine al conflitto, in linea con la narrativa di una guerra difensiva contro l'espansione NATO.
