La coppia Trevallion
Il Caso della Famiglia nel Bosco
La vicenda della 'Famiglia nel bosco' coinvolge Nathan e Catherine Trevallion, coppia anglo-australiana che vive in isolamento nei boschi vicino Roma con i loro sette figli. I servizi sociali sono intervenuti per presunti rischi educativi e sanitari, portando all'allontanamento temporaneo dei minori. La famiglia ha respinto ogni forma di collaborazione con le autorità, rifiutando vaccini, scuola e cure mediche, in nome di convinzioni personali legate a uno stile di vita naturale e autosufficiente. Questa rigidità ha complicato il dialogo con il Tribunale per i Minorenni, che ha disposto perizie psicologiche per valutare lo sviluppo cognitivo e affettivo dei bambini.
Negli ultimi giorni, la coppia ha trascorso il Natale in un clima di attesa, con foto che mostrano i figli mangiare gelato, simbolo di normalità domestica. La difesa ha presentato una nuova istanza per contestare l'allontanamento, puntando su una strategia più aperta. La psicologa nominata dal giudice, Simona Ceccoli, accederà presto alla documentazione per analizzare i 'no' ripetuti dai genitori. Questo contesto segna un turning point, con i Trevallion che ora cercano di dimostrare capacità genitoriale attraverso consulenze esterne qualificate.
L'interesse mediatico è esploso per le implicazioni etiche e legali: da un lato, il diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie credenze; dall'altro, il dovere dello Stato di tutelare i minori. Il caso solleva dibattiti su homeschooling estremo e intervento pubblico, con esperti che monitoreranno l'impatto sull'equilibrio psicoaffettivo dei piccoli.