La riforma della Corte dei Conti
Cos'è la Riforma della Corte dei Conti
La riforma della Corte dei Conti mira a modificare il sistema di responsabilità amministrativa per rendere più efficienti i controlli sulla gestione della cosa pubblica. Approvata alla Camera dei Deputati il 9 aprile 2025, il testo è ora al Senato, con l'obiettivo di un via libera definitivo entro fine anno, sfruttando il periodo festivo. Interviene su tre linee principali: responsabilità erariale, controllo e organizzazione interna. Introduce cambiamenti significativi come l'estensione di esimenti per i funzionari che non esercitano controlli entro i termini, exonerandoli da responsabilità in caso di danni erariali. Questo meccanismo, noto come 'paura della firma', è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025 dal decreto-legge n.68.
Una novità chiave è la nuova definizione di colpa grave, che ribalta l'onere della prova: spetta alla procura contabile dimostrare l'assenza di buona fede, presunta fino a prova contraria. Non si considera colpa grave la violazione di norme se basata su giurisprudenza prevalente o pareri autorevoli. La prescrizione del danno erariale è fissata a 5 anni, salvo occultamento doloso. Tali misure mirano a deflazionare il contenzioso e incentivare l'azione amministrativa, ma sollevano interrogativi sulla tutela effettiva dell'erario.
L'articolo 2 attribuisce nuove competenze consultive alla Corte: la Sezione centrale controllerà la legittimità degli atti governativi, mentre le sezioni regionali vigileranno su enti locali. L'articolo 3 delega il Governo a riorganizzare la Corte entro 12 mesi, con sezioni unificate per funzioni consultive, di controllo e giurisdizionali, vietando passaggi tra funzioni requirenti e giudicanti per evitare conflitti. Questi cambiamenti promettono maggiore efficienza, ma dipendono dall'attuazione pratica.