Il Tar del Lazio ha annullato l’ordinanza del Comune di Roma che vietava i botti di Capodanno dal 31 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. La decisione arriva per vizi formali, ma la sindaca annuncia una nuova ordinanza imminente. Analizziamo i motivi della bocciatura, i rischi dei botti e le prospettive future.
La bocciatura del Tar: motivi e contesto
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato l’ordinanza sindacale che imponeva il divieto totale di botti, petardi e fuochi artificiali a Roma per le festività di Capodanno. La misura, emanata dal sindaco Roberto Gualtieri, era entrata in vigore dalle 00:01 del 31 dicembre 2024 fino alle 24:00 del 6 gennaio 2025, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza pubblica, l’incolumità delle persone e degli animali, oltre al patrimonio ambientale e culturale della città. I giudici hanno rilevato vizi procedurali nella notifica e nella motivazione, rendendo l’atto inefficace.
Questa ordinanza ripeteva una prassi consolidata negli ultimi anni, vietando materiali esplodenti come razzi e petardi, ma consentendo prodotti leggeri come fontane, bengala e bacchette scintillanti, in linea con il D.Lgs. 123/2015. Le sanzioni previste andavano da 25 a 500 euro, con sequestro del materiale. La bocciatura del Tar evidenzia però lacune formali, come una motivazione generica non supportata da dati specifici sui rischi locali, spingendo il Comune a rivedere l’approccio per evitare ricorsi futuri.
Il caso di Roma non è isolato: molti Comuni italiani adottano simili divieti, ma i Tribunali spesso intervengono per garantire il rispetto delle norme amministrative. La decisione del Tar, pur lasciando mano libera ai cittadini per i botti legali, ha suscitato reazioni contrastanti tra chi celebra la libertà festiva e chi teme un aumento dei pericoli per la salute pubblica.
La reazione della sindaca: una nuova ordinanza in arrivo
Immediata la risposta della sindaca Gualtieri, che ha annunciato l’emanazione di una nuova ordinanza entro breve termine. L’obiettivo resta quello di limitare i rischi associati ai fuochi d’artificio, integrando elementi più solidi per superare i rilievi del Tar. La prima cittadina ha sottolineato l’importanza di bilanciare tradizione e sicurezza, promettendo una misura calibrata su evidenze concrete.
Questa mossa riflette la volontà dell’amministrazione capitolina di non arretrare di fronte alle criticità giudiziarie. La nuova ordinanza potrebbe includere deroghe più precise, zone rosse per i botti e campagne informative per sensibilizzare i cittadini. Gualtieri ha anche evocato il dialogo con le forze dell’ordine per intensificare i controlli, evitando che il vuoto normativo favorisca l’illegalità.
L’annuncio ha placato parte delle polemiche, ma solleva interrogativi su tempistiche e contenuti. Con Capodanno 2025 alle porte – considerando il contesto festivo del periodo – il Comune deve agire rapidamente per non lasciare la città priva di tutele, mantenendo un equilibrio tra enforcement e rispetto delle libertà individuali.
Rischi e pericoli dei botti di Capodanno
I botti illegali rappresentano un pericolo concreto, come dimostrato da recenti operazioni delle forze dell’ordine. A Bari, ad esempio, sono stati sequestrati 561 ordigni artigianali contenenti 25 kg di esplosivo in cantinole abusive, con arresti per detenzione illecita. Questi materiali, spesso di elevata capacità offensiva, causano feriti, incendi e danni a persone e animali.
Le statistiche nazionali evidenziano un picco di incidenti durante le festività: ustioni, traumi oculari e persino decessi legati a petardi fai-da-te. A Roma, il divieto mirava proprio a prevenire tali rischi, tutelando un’utenza vulnerabile come bambini e anziani. L’annullamento del Tar potrebbe incrementare la circolazione di botti non certificati, amplificando i pericoli in contesti urbani densi.
Esperti di sicurezza urbana sottolineano che i botti illegali non solo ledono la salute pubblica, ma inquinano l’aria con emissioni tossiche e disturbano la fauna. La nuova ordinanza annunciata potrebbe rafforzare i controlli, integrando tecnologie di monitoraggio e sanzioni più dissuasive per contrastare un fenomeno radicato nelle tradizioni popolari.
Prospettive future e alternative ai botti tradizionali
Guardando avanti, la sfida per Roma è trovare un compromesso efficace. La nuova ordinanza potrebbe limitarsi a zone specifiche, come piazze storiche, consentendo botti leggeri altrove, in accordo con le norme UE sui pirotecnici. Questo approccio ibrido risponderebbe ai rilievi del Tar, basandosi su perizie tecniche.
Alternative sicure stanno guadagnando terreno: spettacoli pirotecnici professionali in aree dedicate, proiezioni luminose e concerti sostituiscono i botti privati. Comuni come Milano e Napoli hanno adottato modelli simili, riducendo incidenti del 40% negli ultimi anni. Roma potrebbe ispirarsi, promuovendo eventi collettivi per un Capodanno inclusivo.
In conclusione, il dibattito su botti e sicurezza evolve verso soluzioni data-driven. Con l’annuncio della sindaca, si profila un 2026 più regolato, dove tradizione e prevenzione convivono. I cittadini sono chiamati a una responsabilità condivisa, optando per prodotti legali e rispettando le future norme per festeggiare senza rischi.
