Greta Thunberg Arrestata: Shock a Londra per la Palestina

Pubblicato: 23/12/2025, 13:39:295 min
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Redazione
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Greta Thunberg Arrestata: Shock a Londra per la Palestina
L'attivista svedese fermata dalla polizia durante una protesta pro-Palestina: il cartello che ha scatenato tutto

Greta Thunberg è stata arrestata martedì 23 dicembre 2025 a Londra durante una manifestazione in solidarietà con i detenuti di Palestine Action. L'accusa riguarda il sostegno pubblico a un gruppo classificato come terroristico dal governo britannico. Ecco i dettagli dell'episodio e il contesto politico.

L'arresto di Greta Thunberg a Londra

Greta Thunberg, l'attivista svedese di 22 anni nota per le sue battaglie climatiche, è stata arrestata nelle prime ore di martedì 23 dicembre 2025 nel centro di Londra, davanti alla sede della compagnia assicurativa Aspen Insurance. La protesta era organizzata da attivisti pro-Palestina e mirava a sostenere otto membri del gruppo Palestine Action, in sciopero della fame da oltre 50 giorni. Thunberg non era tra i primi manifestanti coinvolti in presunti danneggiamenti, ma si è presentata successivamente con un cartello che ha attirato l'attenzione delle forze dell'ordine. L'episodio ha suscitato immediato clamore sui social e nei media internazionali, dividendo l'opinione pubblica tra sostenitori e critici.

Secondo i resoconti, la polizia metropolitana di Londra ha fermato Thunberg per violazione dell'articolo 13 del Terrorism Act, che proibisce l'espressione pubblica di sostegno a organizzazioni proscritte. Il cartello esposto dall'attivista recitava 'Sostengo i prigionieri di Palestine Action. Mi oppongo al genocidio', stampato sul retro di una bandiera palestinese. Questo gesto è stato interpretato dalle autorità come un endorsement diretto al gruppo, bandito dal governo britannico nel giugno 2025. Gli organizzatori della protesta hanno confermato l'arresto, sottolineando il contesto di solidarietà con i detenuti in carcere preventivo.

Le immagini circolate online mostrano Thunberg circondata da agenti mentre viene portata via, con il cartello sequestrato. Non si tratta del primo scontro dell'attivista con le forze dell'ordine: in passato è stata fermata in diverse occasioni per proteste ambientali. Tuttavia, questo episodio segna un'espansione delle sue azioni verso cause geopolitiche controverse, legando clima e diritti umani in un'unica narrazione di resistenza globale.

Il contesto della manifestazione pro-Palestina

La protesta si è svolta in solidarietà con otto attivisti di Palestine Action, un gruppo ambientalista e animalista che contesta le compagnie assicurative per i loro investimenti in Israele. I detenuti protestano contro la loro detenzione preventiva e la messa al bando dell'organizzazione, decisa dal governo laburista di Keir Starmer. Palestine Action è accusata di azioni dirette come sabotaggi e danni a proprietà legate al settore aerospaziale e assicurativo, considerate dal governo come atti terroristici. Lo sciopero della fame, iniziato oltre 50 giorni fa, ha amplificato la visibilità della causa, attirando figure di spicco come Thunberg.

Gli organizzatori hanno descritto la manifestazione come pacifica, focalizzata sulla liberazione dei prigionieri e sulla denuncia di presunti genocidi in corso. Thunberg, arrivando sul posto dopo l'inizio dei fatti, ha voluto esprimere il suo supporto esplicito, allineandosi con una posizione critica verso le politiche israeliane e britanniche. Questo tipo di proteste è in aumento nel Regno Unito dal 2023, con migliaia di partecipanti che chiedono un cessate il fuoco a Gaza e boicottaggi economici. La presenza di Thunberg ha elevato il profilo mediatico dell'evento, trasformandolo in notizia globale.

Il gruppo Palestine Action opera dal 2020, targeting aziende come Elbit Systems per presunti legami con l'esercito israeliano. La proscrizione governativa ha polarizzato il dibattito: da un lato, accuse di terrorismo; dall'altro, difensori che lo vedono come attivismo non violento. L'arresto di Thunberg evidenzia le tensioni tra libertà di espressione e sicurezza nazionale nel contesto del conflitto mediorientale.

Le ragioni legali dell'arresto

L'articolo 13 del Terrorism Act 2000, invocato dalla polizia, punisce chiunque esprima supporto pubblico a gruppi terroristici proscritti, con pene fino a 14 anni di carcere. Palestine Action è stata aggiunta alla lista nel giugno 2025, dopo una serie di azioni contro infrastrutture critiche. Il portavoce della polizia londinese ha chiarito che l'arresto di Thunberg è legato specificamente al cartello, non a violenza o danni. Questo quadro normativo è stato rafforzato post-7 ottobre 2023 per contrastare l'escalation di proteste pro-Palestina.

Thunberg rischia ora un processo, anche se casi simili spesso si risolvono con cauzioni o proscioglimenti per mancanza di intento criminale. Precedenti arresti di manifestanti per slogan simili hanno portato a condanne leggere, ma il profilo internazionale dell'attivista potrebbe influenzare l'esito. La difesa potrebbe argomentare che il messaggio era politico, non un incitamento, protetto dalla libertà di espressione ex Articolo 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

Il governo Starmer ha difeso la proscrizione di Palestine Action come misura necessaria contro l'estremismo, in linea con politiche anti-terrorismo. Critici, inclusi alcuni laburisti, contestano la durezza, vedendola come repressione del dissenso. L'episodio solleva interrogativi su dove termina la protesta legittima e inizia il supporto illegale.

Reazioni e implicazioni globali

L'arresto ha generato reazioni polarizzate: sostenitori di Thunberg denunciano una 'repressione fascista' contro la voce della gioventù, mentre detrattori la accusano di flirtare con l'estremismo. Media come Sky TG24 e The Telegraph hanno coperto l'evento in tempo reale, amplificando il dibattito. Organizzazioni per i diritti umani monitorano il caso, temendo un effetto chilling sulle proteste.

Per Thunberg, questo rafforza la sua immagine di militante senza compromessi, passando dal clima alla Palestina in un arco di impegno intersezionale. I suoi follower su X (ex Twitter) hanno moltiplicato i post di solidarietà, con hashtag come #FreeGreta che trendano. Politicamente, mette pressione sul governo britannico, già criticato per la gestione delle proteste pro-Palestina.

A livello globale, l'episodio riflette le divisioni sul conflitto israelo-palestinese: da un lato, accuse di genocidio; dall'altro, preoccupazioni per la sicurezza. Thunberg emerge come ponte tra cause, ma rischia di alienare parti del suo pubblico ambientalista. Il caso potrebbe influenzare future legislazioni sulla protesta nel Regno Unito e oltre.

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