Nel corso del 2025, Ucraina e Russia hanno condotto una serie di scambi umanitari per la repatriazione di cittadini, prigionieri di guerra e civili detenuti illegalmente. Gli accordi, negoziati a Istanbul e in altre sedi internazionali, rappresentano un passo significativo verso l'alleviamento della sofferenza delle vittime del conflitto, sebbene rimangono ancora numerose questioni irrisolte riguardanti i diritti umani e il diritto internazionale umanitario.
Gli accordi umanitari del 2025: il contesto internazionale
Nel corso del 2025, il conflitto tra Ucraina e Russia ha visto l'avvio di negoziati umanitari significativi, con particolare enfasi sulla repatriazione di cittadini e prigionieri di guerra. In giugno 2025, a seguito di negoziazioni svoltesi a Istanbul, Ucraina e Russia hanno raggiunto un accordo umanitario limitato per lo scambio di oltre 1.000 prigionieri di guerra da entrambi i lati, con priorità accordata al rilascio di feriti, malati gravi e giovani soldati sotto i 25 anni di età. Questo accordo rappresenta uno dei risultati più concreti dei negoziati internazionali condotti sotto la mediazione di paesi terzi e organizzazioni internazionali.
La comunità internazionale ha giocato un ruolo cruciale nel facilitare questi scambi. newsukraine.rbc.ua Nel novembre 2025, dopo consultazioni in Turchia e negli Emirati Arabi Uniti, entrambi i lati hanno concordato di attivare gli accordi di Istanbul per effettuare gli scambi, con circa 1.200 ucraini attesi dal rilascio dalla cattività russa</a>. Questi negoziati hanno dimostrato come la diplomazia internazionale possa contribuire a ridurre le sofferenze umanitarie anche in contesti di conflitto armato prolungato.
Le organizzazioni internazionali, in particolare il Comitato Internazionale della Croce Rossa, hanno svolto un ruolo essenziale nel monitorare e facilitare questi accordi. Il supporto del CICR alle operazioni umanitarie ha incluso assistenza economica ai sfollati vulnerabili e aiuto nel riunire le famiglie separate dai loro cari, compresi i parenti dispersi. Questo impegno riflette l'importanza del diritto internazionale umanitario nel proteggere le vittime civili e militari dei conflitti armati.
Le operazioni di scambio e repatriazione nel 2025
Durante il 2025, sono stati effettuati diversi scambi di prigionieri di guerra e civili tra Ucraina e Russia. europarl.europa.eu Nel corso di giugno 2025, diversi scambi hanno avuto luogo, includendo il ritorno di militari ucraini che soffrivano di distrofia, ulcere e condizioni cardiovascolari e muscoloscheletriche, nonché la consegna dei resti di soldati caduti</a>. Questi scambi hanno rappresentato un sollievo significativo per le famiglie dei detenuti e per i militari feriti che potevano finalmente ricevere cure mediche adeguate nei loro paesi d'origine.
Le operazioni di repatriazione hanno riguardato anche civili detenuti illegalmente. newsukraine.rbc.ua Quindici cittadini ucraini sono tornati in Ucraina da Russia e territori temporaneamente occupati, la maggior parte con mobilità limitata, nel quadro della procedura di riunificazione familiare, mentre altri 45 cittadini ucraini sono stati restituiti da centri di detenzione temporanea per stranieri in Russia</a>. Tra i casi più toccanti vi è quello di una donna di 56 anni che aveva subito un ictus ed era stata costretta a rimanere in Russia dal 2022, riunita con sua figlia dopo quasi quattro anni di separazione.
Le operazioni di scambio hanno seguito due modalità principali: gli scambi basati sugli accordi di Istanbul e i cosiddetti scambi "numerati". newsukraine.rbc.ua L'ultimo scambio importante aveva avuto luogo in inizio ottobre, quando 185 difensori ucraini erano tornati a casa, inclusi membri della Guardia Nazionale che avevano difeso la centrale nucleare di Chornobyl, con il più giovane rilasciato di 26 anni e il più anziano di 59 anni</a>. Questi numeri dimostrano l'ampiezza delle operazioni e l'impegno di entrambe le parti nel rispettare gli accordi umanitari.
Le violazioni dei diritti umani e le preoccupazioni internazionali
Nonostante gli accordi umanitari, rimangono gravi preoccupazioni riguardanti le violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto. europarl.europa.eu La Federazione Russa ha un modello consolidato di restituzione dei corpi dei prigionieri con organi interni rimossi, come nel caso della giovane ucraina la cui salma è stata rimpatriata ad aprile 2025 con segni evidenti di tortura, incluse abrasioni, lividi, una costola rotta, lesioni al collo e possibili segni di ustioni elettriche ai piedi</a>. Questi casi hanno suscitato condanne internazionali e richieste di indagini penali.
La detenzione illegale di civili rappresenta un'altra grave violazione del diritto internazionale umanitario. europarl.europa.eu Secondo i dati disponibili a giugno 2025, la Russia ha illegalmente imprigionato 221 persone nel territorio temporaneamente occupato della Repubblica Autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli su basi etniche, religiose e politiche, inclusi 133 Tatari di Crimea</a>. Questa pratica sistematica di detenzione di civili come ostaggi viola esplicitamente il diritto internazionale umanitario e rappresenta un crimine di guerra secondo gli standard internazionali.
La comunità internazionale ha esortato la Federazione Russa a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario. europarl.europa.eu Il Parlamento europeo ha chiesto alla Federazione Russa di concordare e implementare immediatamente uno scambio completo "all-for-all" di prigionieri di guerra con l'Ucraina, in conformità ai suoi obblighi secondo la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, sottolineando che tale scambio rappresenta un imperativo umanitario e un passo vitale verso l'alleviamento della sofferenza dei detenuti e delle loro famiglie</a>.
Prospettive future e sfide per la pace duratura
Gli scambi umanitari del 2025 rappresentano un progresso significativo, ma rimangono numerose sfide per raggiungere una pace duratura. newsukraine.rbc.ua Durante un incontro di lavoro tra il commissario per i diritti umani ucraino Dmytro Lubinets, il commissario per i diritti umani russo Tatyana Moskalkova e rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa, sono stati raggiunti diversi accordi umanitari, incluso il trasferimento di 2.000 pacchi umanitari e lettere per prigionieri di guerra, liste di cittadini gravemente feriti e malati, e liste di persone scomparse in circostanze speciali</a>. Questi accordi dimostrano che il dialogo tra le parti, anche in contesti di conflitto, può produrre risultati concreti.
La continuazione degli scambi umanitari dipenderà dalla volontà politica di entrambe le parti di mantenere il dialogo e di rispettare gli impegni internazionali. icrc.org Il ruolo del Comitato Internazionale della Croce Rossa rimane cruciale nel monitorare il rispetto del diritto internazionale umanitario e nel facilitare le operazioni di assistenza umanitaria, come dimostrato dal supporto fornito alla Croce Rossa Russa nel 2024 per un importo di circa 5,6 milioni di franchi svizzeri, destinato principalmente all'assistenza economica per le persone sfollate vulnerabili</a>. Questo impegno continuo è essenziale per mitigare le sofferenze umane.
Infine, la comunità internazionale deve mantenere la pressione su entrambe le parti affinché rispettino pienamente il diritto internazionale umanitario e raggiungano accordi più ampi e definitivi. europarl.europa.eu L'Unione Europea e i suoi partner internazionali sono stati esortati a esercitare pressione su Mosca al fine di facilitare uno scambio completo di prigionieri di guerra, riconoscendo che tale azione rappresenta non solo un imperativo umanitario, ma anche un passo vitale verso la riduzione della sofferenza dei detenuti e delle loro famiglie</a>. Solo attraverso un impegno coordinato della comunità internazionale sarà possibile raggiungere una soluzione duratura che rispetti i diritti umani e il diritto internazionale.
