Fino al 31 dicembre 2025, il Palazzo Ducale di Sassuolo ospita 'Sette Stanze', la mostra personale dell'artista bergamasco Andrea Mastrovito. Un'esposizione che dialoga tra l'architettura secentesca e le installazioni contemporanee, trasformando centinaia di libri illustrati in sculture pop-up che riempiono gli spazi di geometrie, colori e bellezza.
Un dialogo tra antico e contemporaneo nel cuore della Ceramica
Il Palazzo Ducale di Sassuolo si trasforma in uno spazio di incontro tra passato e presente con la mostra 'Sette Stanze' di Andrea Mastrovito, inaugurata il 19 settembre 2025 in occasione del Festival Filosofia. L'artista bergamasco, vincitore del concorso per l'Agnus Dei della Sagrada Familia di Barcellona, ha concepito questa esposizione come un'occasione unica per mettere in dialogo i suoi lavori site specific con le opere della Collezione Panza, celebrando il ventesimo anniversario della donazione al museo. La scelta del luogo non è casuale: l'architettura secentesca dell'edificio, con le sue antiche cornici che un tempo ospitavano dipinti commissionati dal Duca Francesco I, crea uno sfondo straordinario per le creazioni contemporanee dell'artista.
Mastrovito ha immaginato fin da subito come le sue installazioni potessero dialogare con questo contesto storico, creando un gioco vorticoso di rimandi visivi e concettuali. Le grandi installazioni progettate a terra trasformano centinaia di libri illustrati in sculture pop-up che seguono le geometrie del pavimento e delle pareti, generando un effetto quasi optical di linee, colori e bellezza. Questo approccio site specific permette al visitatore di muoversi attraverso spazi che sembrano mutare a ogni passo, dove i cieli e i mari di carta creano paesaggi immaginari dentro le stanze storiche del Palazzo. L'artista stesso ha dichiarato di apprezzare particolarmente questa mostra per la possibilità di esporre dentro un contesto seicentesco così affascinante.
La collaborazione tra Mastrovito e il Palazzo Ducale rappresenta un momento significativo nel panorama artistico italiano contemporaneo, dove l'arte contemporanea non si contrappone all'eredità storica ma la valorizza e la reinterpreta. Le installazioni dell'artista dialogano con i maestri della Post Minima Art, creando una conversazione visiva che attraversa decenni di ricerca artistica. Questo approccio curatoriale dimostra come gli spazi storici possono diventare catalizzatori per nuove forme di espressione artistica, permettendo ai visitatori di sperimentare una lettura contemporanea dell'architettura e della storia.
Libri trasformati in sculture: la tecnica del pop-up come linguaggio artistico
La tecnica utilizzata da Mastrovito per realizzare le sue installazioni rappresenta un'innovazione affascinante nel panorama dell'arte contemporanea. L'artista ritaglia e dà corpo a centinaia di libri illustrati, trasformandoli in sculture pop-up che acquisiscono una dimensione tridimensionale inaspettata. Questo processo di trasformazione non è meramente tecnico, ma carico di significato simbolico: i libri, tradizionalmente oggetti bidimensionali legati alla lettura e alla conoscenza, diventano forme plastiche che occupano lo spazio fisico e invitano all'esplorazione tattile e visiva. Le pagine ritagliate si ergono come architetture di carta, creando paesaggi fantastici dove mari, cieli e fiori di carta si intrecciano in composizioni che sfidano la gravità e la percezione.
Ogni installazione è progettata per interagire specificamente con l'architettura dello spazio che la ospita, seguendo le geometrie del pavimento e delle pareti del Palazzo Ducale. I colori e le forme emergono dalle pagine illustrate originali, preservando la bellezza grafica dei libri mentre li trasforma in qualcosa di completamente nuovo. Questo approccio crea un effetto quasi optical, dove le linee si moltiplicano, i colori si sovrappongono e la percezione dello spazio diventa fluida e dinamica. I visitatori si trovano immersi in questi paesaggi di carta, dove la bidimensionalità della pagina stampata si eleva a forma tridimensionale, generando un'esperienza estetica che combina il piacere visivo con la meraviglia della scoperta.
La scelta di utilizzare libri illustrati come materia prima non è casuale. Questi oggetti rappresentano il sapere, l'immaginazione e la bellezza grafica accumulata nel tempo. Trasformandoli in sculture, Mastrovito crea un dialogo tra la cultura del passato e la creatività contemporanea, suggerendo che la conoscenza e l'arte possono assumere forme sempre nuove. Le installazioni pop-up diventano così una metafora della capacità umana di reinventare e reinterpretare ciò che già esiste, trasformando il familiare in straordinario.
MCm: quando l'arte incontra l'impresa e la comunità
Uno dei lavori più significativi della mostra è l'installazione MCm, un imponente mosaico di piastrelle cartacee bianche e blu che riproduce un'antica fotografia aziendale di Marca Corona con un nucleo storico di lavoratori. Questo progetto rappresenta un momento cruciale nella carriera di Mastrovito, poiché nasce da una collaborazione autentica tra l'artista e i dipendenti della storica azienda del distretto ceramico di Sassuolo. Realizzato un anno fa, MCm è un lavoro collettivo che testimonia il legame profondo tra arte e impresa, tra creazione individuale e partecipazione comunitaria. La scelta di rappresentare i lavoratori dell'azienda attraverso una fotografia storica reinterpretata in carta sottolinea l'importanza del contributo umano nella creazione artistica e industriale.
Il progetto Marca Corona per l'Arte, nell'edizione 2024/2025, ha coinvolto Mastrovito in un percorso di arte partecipativa che ha generato non solo l'installazione MCm, ma anche due mostre dal titolo 'MCm-Minimo Comune multiplo', esposte in Galleria Marca Corona a Sassuolo e al Teatro San Leonardo nell'ambito di Art City Bologna. Questo ciclo di esposizioni dimostra come l'arte contemporanea possa estendersi oltre i confini tradizionali del museo, raggiungendo spazi pubblici e coinvolgendo comunità diverse. L'azienda ceramica ha interamente sostenuto la mostra di Sassuolo, riconoscendo il valore culturale e simbolico di questa collaborazione. La tecnica del ricamo, reinterpretata nella realizzazione condivisa con i dipendenti, diventa un gesto lento e ripetitivo sinonimo di dedizione e cura del dettaglio, valori che caratterizzano sia l'artigianato che l'arte contemporanea.
MCm rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra istituzioni artistiche, imprese e comunità locali. Attraverso questo lavoro, Mastrovito ha dimostrato come l'arte possa diventare uno strumento di valorizzazione del patrimonio industriale e umano, trasformando la memoria collettiva in forma estetica. La piastrella di carta, fragile e effimera, contrasta con la solidità della ceramica tradizionale, creando un dialogo simbolico tra il passato industriale e le possibilità espressive contemporanee. Questo approccio partecipativo ha permesso ai lavoratori di Marca Corona di diventare co-creatori dell'opera, elevando la loro esperienza quotidiana al rango di arte pubblica.
Un itinerario attraverso le sette stanze: dalla scultura alla libertà espressiva
La mostra 'Sette Stanze' è concepita come un percorso narrativo che guida il visitatore attraverso diversi linguaggi artistici e scale dimensionali. L'itinerario inizia con le grandi installazioni realizzate ritagliando libri illustrati, prosegue con opere di grandi dimensioni che rievocano l'effetto del ricamo, e include piccole sculture dipinte che aggiungono dettagli e intimità agli spazi. Ogni stanza rappresenta un momento diverso della ricerca artistica di Mastrovito, creando una progressione che rivela la versatilità e la profondità del suo linguaggio visivo. Le opere sono disposte in modo da dialogare con l'architettura secentesca del Palazzo, creando una conversazione continua tra le forme contemporanee e le strutture storiche.
Un momento culminante del percorso è rappresentato da 'L'ingegnere della luce', una grande tela che sottolinea la libertà espressiva dell'artista. Questa opera segna un passaggio dalla dimensione installativa e partecipativa a una forma più tradizionale di pittura, dimostrando come Mastrovito sappia muoversi fluidamente tra diversi media e linguaggi artistici. La tela, con il suo titolo evocativo, suggerisce una riflessione sulla luce come elemento fondamentale della percezione e della creazione artistica. La libertà espressiva qui affermata rappresenta il cuore della pratica artistica contemporanea, dove l'artista non è vincolato a un unico mezzo o approccio, ma può sperimentare e innovare continuamente.
L'itinerario si conclude nello showroom aziendale di Marca Corona, dove due sculture di recente produzione dialogano con le realizzazioni in ceramica destinate all'architettura e all'interior design. Questo epilogo della mostra crea un ponte tra l'arte contemporanea e l'applicazione pratica del design, suggerendo come la ricerca estetica possa informare e arricchire gli oggetti della quotidianità. La mostra rimane aperta fino al 31 dicembre 2025, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi in questo universo di carta, colore e creatività. Gli orari di apertura sono martedì-domenica dalle 10.00 alle 18.00, permettendo a chiunque di intraprendere questo affascinante viaggio attraverso le sette stanze del Palazzo Ducale di Sassuolo.
