Andrea Kimi Antonelli
Gli esordi nei kart: l'istinto di un predestinato
Andrea Kimi Antonelli nasce il 25 agosto 2006 a Bologna, in una famiglia immersa nel mondo delle corse grazie al padre Marco, ex pilota e fondatore del team Antonelli Motorsport. A soli sette anni, nel 2014, inizia a frequentare i kartodromi, debuttando ufficialmente nel maggio 2015 nella categoria 60cc del Campionato Easykart. Il suo talento emerge immediatamente: vince il Trofeo Easykart e il Kart Grand Prix Easykart 60, dimostrando un adattamento rapido alle diverse condizioni di gara e una guida aggressiva ma pulita. Questi primi successi, come il terzo posto nella Coppa Italia ACI Karting e al Trofeo delle Industrie di Lonato nel 2016, lo proiettano verso titoli internazionali, segnando l'inizio di un percorso inarrestabile.[1][4][7]
Nel 2017 e 2018, Antonelli domina le competizioni WSK: conquista la Super Master Series a Castelletto, la Winter Cup, la Champion Cup e la Rok International Final a Lonato. L'anno 2019 è epico con vittorie in WSK Open Cup, Euro Series e Super Master Series nella categoria OK Junior, oltre al secondo posto nel FIA Karting European Championship. Entra ufficialmente nel programma junior Mercedes, segnalato a Toto Wolff quando aveva solo undici anni. Questi risultati consolidano la sua reputazione come uno dei talenti più puri del karting mondiale, con una capacità unica di gestire pressione e variabili tecniche.[3][4]
Il biennio 2020-2021 porta i titoli europei CIK-FIA OK, rendendolo due volte campione continentale. Con ventisei vittorie in Formula 4, diventa il secondo pilota più vincente nella storia della categoria FIA. L'istinto puro, forgiato nei kart, diventa il suo marchio di fabbrica, preparando il terreno per il salto nelle monoposto. Nonostante la giovane età, Antonelli mostra maturità nei momenti critici, come nel FIA Motorsport Games 2021 dove vince l'oro in Formula 4 con un polso rotto.[2][6]
Il salto nelle monoposto: successi record e ingresso in Mercedes
Nel 2021, Antonelli debutta in Formula 4 italiana con Prema Racing, ottenendo tre podi in nove gare e impressionando per velocità e controllo. Nel 2022 domina sia l'italiana che l'ADAC Formula 4, vincendo entrambi i campionati con un record di ventidue successi su trentacinque gare. Questi trionfi lo catapulta tra i prospetti più luminosi, attirando l'attenzione definitiva della Mercedes che lo recluta nel suo programma junior.[1][2]
Il 2023 è l'anno della Formula Regional: vince il Middle East Championship e l'Europeo con Prema, aggiudicandosi quattro titoli in due stagioni. La sua ascesa è inarrestabile, culminando nel 2024 con il passaggio in Formula 2, dove diventa il più giovane vincitore multiplo della storia grazie alle vittorie a Silverstone e Budapest. Il primo test in F1 arriva alle FP1 di Monza su una Mercedes ufficiale, un assaggio che conferma il suo potenziale.[1][4]
Toto Wolff vede in lui il successore ideale di Lewis Hamilton, puntando sul suo DNA da figlio d'arte e sulla crescita esponenziale. Antonelli, a soli diciotto anni, incarna la nuova generazione italiana del motorsport, con una trafila impeccabile che lo porta direttamente al vertice senza salti nel buio.[3][6]
L'esordio in Formula 1: record battuti e un anno di emozioni intense
Antonelli esordisce in Formula 1 nel 2025 con la Mercedes, sostituendo Hamilton. Al Gran Premio del Giappone, guida per nove giri battendo il record di precocità di Max Verstappen, realizza il giro più veloce a 18 anni e 224 giorni (1:30.965 a Suzuka) e termina sesto, davanti a George Russell. Questi primati sottolineano la sua adattabilità immediata al circus maggiore.[2][8]
Il suo primo anno è un turbine di 'pianti, dubbi e istinto', come confessa Antonelli. Le pressioni di un sedile da titolo, l'adattamento a team e media, e i momenti di insicurezza hanno testato la sua resilienza. Eppure, l'istinto forgiato nei kart lo ha salvato, permettendogli di eccellere in piste insidiose e strategie complesse.[1][9]
In pista, emerge per costanza e aggressività controllata, contribuendo ai podi Mercedes. Fuori, gestisce la fama con umiltà, rappresentando l'Italia con orgoglio. Il 2025 segna il suo consolidamento come stella nascente, con record che echeggiano leggende come Verstappen.[2][8]
