L'Identità Plurale di AOUMM
Lo studio AOUMM, fondato e guidato dagli architetti Luca Astorri, Matteo Poli, Riccardo Maria Balzarotti e Rossella Locatelli, si distingue nel panorama italiano per un approccio che rifiuta categoricamente la standardizzazione. Questa filosofia si traduce in una pratica progettuale che potremmo definire una vera e propria costellazione di architetture, dove ogni intervento mantiene una forte autonomia identitaria pur partecipando a un sistema coerente di valori. Abbiamo incontrato i fondatori per comprendere meglio la genesi di questa visione, particolarmente rilevante dopo il completamento di due significativi progetti a Milano alla fine di un anno intenso. L'architettura, per AOUMM, non è un catalogo di soluzioni preconfezionate, ma un dialogo continuo con il contesto specifico e le esigenze umane.
Il Punto Luce: Architettura al Servizio della Comunità
Un esempio emblematico di questa filosofia è il progetto Punto Luce nel quartiere Gallaratese di Milano, inaugurato a maggio 2025. Questo centro socio-educativo, destinato a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni, è entrato nel circuito nazionale dei Punti Luce di Save the Children. L'impegno dell'ONG, attraverso la campagna Illuminiamo il futuro, mira a creare "spazi ad alta densità educativa" in aree periferiche e svantaggiate. Il contributo di AOUMM in questo contesto è stato cruciale: trasformare un’esigenza sociale in un luogo fisico capace di stimolare e accogliere. Come sottolineato in alcune analisi sull'architettura sociale contemporanea, la qualità spaziale in questi contesti non è un lusso, ma un elemento fondamentale per l'empowerment. L'iter progettuale ha richiesto una profonda immersione nelle dinamiche del quartiere, evitando soluzioni meramente funzionali per privilegiare un'architettura che fosse essa stessa un catalizzatore di relazioni.
Dialogo tra Pratica e Teoria: L'Influenza del Contesto Accademico
L'expertise dei quattro fondatori non si limita alla sola pratica costruttiva; essa è profondamente radicata nel dibattito accademico e teorico. L'approccio di AOUMM beneficia di una costante riflessione sulla storia e sulle teorie dell'architettura, un elemento che conferisce robustezza e profondità alle loro scelte progettuali. Ad esempio, il lavoro di teorici come Bernard Tschumi, noto per la sua enfasi sulla relazione tra programma, spazio e sequenza, sembra risuonare nell'attenzione che lo studio dedica alla programmaticità dinamica degli spazi che crea. Questa fusione tra ricerca e applicazione pratica permette allo studio di affrontare sfide complesse, come quelle poste dalla rigenerazione urbana e dalla progettazione di spazi educativi inclusivi, con una lucidità metodologica rara.
Riconoscimenti e Prospettive Future
La rilevanza del lavoro dello studio è stata recentemente certificata dalla candidatura di Punto Luce ai Mies van der Rohe Awards 2026, posizionandosi tra i 21 progetti italiani selezionati nella prima fase selettiva, su un totale di 410 candidature. Questo riconoscimento europeo sottolinea come l'architettura non standardizzata di AOUMM sia percepita come all'avanguardia nel panorama continentale. Interrogati sulle sfide future, i membri dello studio hanno espresso la volontà di continuare a esplorare come l'architettura possa mediare tra le grandi narrazioni urbane e le micro-esperienze quotidiane degli utenti. L'obiettivo rimane quello di costruire una rete di luoghi significativi, capaci di resistere alla prova del tempo e di evolvere con le comunità che li abitano, mantenendo sempre alta la tensione tra il rigore costruttivo e la sensibilità umana.
