A Alassio scoppia la polemica sul bilancio 2026-2028: il gruppo di opposizione 'Alassio di tutti' denuncia l'introduzione di una <a href=\
La denuncia del gruppo 'Alassio di tutti'
Il gruppo consiliare 'Alassio di tutti', composto dai consiglieri Jan Casella, Franco Polli, Lorenza Paola, Paolo Battistelli e Sara Griseri, ha lanciato un duro attacco alla giunta Melgrati riguardo al bilancio di previsione 2026-2028. Secondo loro, la modifica all'addizionale comunale Irpef introduce una tassazione ingiusta sui redditi più bassi, colpendo pensionati e lavoratori che guadagnano meno di mille euro al mese. Questa scelta, sostengono, non solo penalizza i più deboli ma provoca anche un calo degli incassi comunali stimato in 83 mila euro, compromettendo le finanze pubbliche.
L'opposizione evidenzia come dal 2026 le persone con redditi annui inferiori a 15 mila euro dovranno pagare l'imposta, un onere che per chi percepisce 700 euro mensili si traduce in circa 55 euro annui versati al Comune. 'È un'ingiustizia che colpisce i cittadini verso i quali ci vorrebbe maggiore cura e sensibilità', dichiarano i consiglieri, proponendo invece l'abolizione totale dell'addizionale, come già avviene in comuni vicini come Andora. Questa posizione riflette una visione alternativa di politica fiscale, orientata alla tutela dei ceti popolari in un contesto turistico come Alassio.
La critica non è isolata: diverse testate locali hanno ripreso la dichiarazione, amplificando il dibattito. Il gruppo 'Alassio di tutti' insiste sul fatto che, se i vincoli di bilancio impediscono l'esenzione completa, almeno si dovrebbero proteggere i più vulnerabili, evitando di aggravare le difficoltà economiche di famiglie e anziani in una città dove il costo della vita è elevato a causa della stagionalità turistica.
