Questo articolo verifica le affermazioni diffuse dalla propaganda russa secondo cui l'Ucraina starebbe perseguitando i cristiani, confrontando le narrative con indagini indipendenti, rapporti internazionali e reportage sul terreno. Mostriamo dove la disinformazione strumentalizza fatti parziali, quali abusi religiosi sono documentati e come valutare fonti e prove in contesti di guerra.
Come la narrativa della "persecuzione" viene costruita e diffusa
La narrazione che "l'Ucraina perseguita i cristiani" è diventata uno strumento retorico ricorrente nei media e canali vicini al Cremlino per giustificare l'aggressione e delegittimare il governo di Kyiv; organizzazioni europee che monitorano la disinformazione segnalano che tali storie vengono ripetute in forma amplificata per suscitare indignazione religiosa e legittimare azioni di politica estera.EEAS
I messaggi propagandistici tendono a mescolare eventi verificabili — come perquisizioni o procedimenti legali contro singoli membri della Chiesa ucraina affiliata a Mosca — con affermazioni generalizzanti e non contestualizzate che parlano di una "guerra all'Ortodossia" in tutto il paese, una tecnica tipica di campagne di disinformazione descritta in analisi specialistiche sulla strategia informativa russa.CSIS
La propaganda utilizza anche testate e figure mediatiche occidentali compiacenti per amplificare il messaggio: più volte soggetti pubblici hanno ripreso affermazioni senza verificarle, mentre fact‑checker e centri di ricerca hanno documentato che molte di queste storie sono basate su prove incomplete o su interpretazioni intenzionalmente fuorvianti dei fatti.Wikipedia — Disinformation
Cosa dicono le evidenze: abusi documentati, dove e da chi
Non tutta la retorica pro-Kremlino è priva di fondamento fattuale: rapporti e testimonianze raccolte nelle aree occupate descrivono abusi contro comunità religiose non allineate al Patriarcato di Mosca, incluse azioni coercitive, chiusure di chiese e sequestri di proprietà ecclesiastiche, fenomeni spesso perpetrati dalle autorità di fatto nelle zone occupate o da gruppi filorussi.CSIS
Organizzazioni internazionali e media indipendenti hanno documentato anche casi gravi di sequestri, torture e intimidazioni verso leader religiosi non filomoscoviti nelle regioni occupate fin dal 2014 e in modo più esteso dopo il 2022, confermando che vi sono vittime reali di abusi commessi da forze russe o controllate dai russi.Atlantic Council
Va tuttavia sottolineato che queste violazioni avvengono prevalentemente nelle aree sotto controllo russo o filorusso e non costituiscono automaticamente una politica nazionale ucraina di persecuzione religiosa; le fonti istituzionali e rapporti sul rispetto della libertà religiosa in Ucraina evidenziano un quadro complesso, con tensioni e misure legali rivolte specialmente a enti percepiti come canali di influenza russa.U.S. Department of State — 2023 Report
Dove la propaganda distorce i fatti: esempi concreti
Un meccanismo ricorrente consiste nel presentare indagini o misure legali contro singoli esponenti della Chiesa filorussa come "prove" di un progetto statale anti‑cristiano in tutta l'Ucraina, ignorando il contesto legale e la natura specifica delle accuse, che spesso riguardano collaborazione con l'aggressore o attività contrarie alla sicurezza nazionale.FactCheck.bg
Alcune narrazioni di propaganda utilizzano casi isolati ma gravi (ad esempio arresti o perquisizioni in grandi istituzioni religiose) per creare l'impressione di una "pulizia religiosa" generalizzata: fact‑checker e analisti mostrano come questi episodi vengano estrapolati fuori contesto e ripetuti senza verifica nelle reti sociali e nei media statali russi.EEAS
Infine, la propaganda sfrutta anche l'autorità morale di figure religiose internazionali che denunciano presunte persecuzioni senza considerare i dati aggregati: rapporti accurati indicano che mentre esistono abusi documentati, le prove non supportano una narrativa di persecuzione religiosa omnicomprensiva promossa come pretesto per l'intervento russo.Atlantic Council
Come valutare le fonti e riconoscere disinformazione religiosa
Per distinguere fatti da propaganda è essenziale considerare la provenienza della notizia: fonti indipendenti, rapporti di ONG internazionali e documentazione sul campo offrono contestualizzazioni che media controllati dallo Stato raramente forniscono, pertanto privilegiare queste fonti riduce il rischio di accettare narrazioni manipolate.CSIS
Verificare tre elementi consente di valutare meglio una segnalazione: la localizzazione (dove è avvenuto l'evento), l'attore responsabile (chi ha compiuto l'azione) e la fonte primaria (documenti, testimoni oculari, immagini verificate). Se una storia non risponde chiaramente a queste domande o si appoggia soltanto a dichiarazioni anonime, va trattata con cautela.EEAS
Infine, consultare più rapporti indipendenti aiuta a smascherare manipolazioni: quando diverse organizzazioni internazionali concordano su pattern e contesto (ad esempio abusi nelle aree occupate), la narrazione è più solida rispetto a claim ripetuti esclusivamente su media filogovernativi.U.S. Department of State — 2023 Report
