Esploriamo il fenomeno degli italiani in Arabia Saudita nel calcio: Simone Inzaghi guida l'Al-Hilal con record impressionanti
Gigi Di Biagio e il trionfo con l'Under 23 saudita
Gigi Di Biagio rappresenta un altro tassello italiano nel panorama calcistico saudita. Ex commissario tecnico dell'Under 21 azzurra, dal 2025 allena l'Under 23 della Nazionale saudita, conquistando la Gulf Cup il 16 dicembre con una vittoria 2-0 sull'Iraq in finale. Questo successo consolida la sua reputazione di allenatore vincente, dopo esperienze in Italia con Inter, Milan e Nazionale giovanili.
Nel suo staff, Di Biagio conta su collaboratori esperti come Fabrizio Piccareta, giramondo passato per Inghilterra, Portogallo, Finlandia e Albania, e Domenico Doardo, specialista portieri. L'approccio di Di Biagio si basa su disciplina e tattica solida, adattata al calcio asiatico emergente. La Gulf Cup non è solo un trofeo: è un segnale del investimento saudita sui giovani, con l'obiettivo di competere a livello continentale. Di Biagio, con la sua esperienza azzurra, porta know-how italiano in un contesto ambizioso.
La presenza di Di Biagio evidenzia come gli italiani siano richiesti per ruoli formativi. Oltre al titolo, la sua squadra ha mostrato coesione e aggressività, battendo avversari storici come Iraq e Oman. Questo ruolo lo posiziona come figura chiave per il futuro del calcio saudita, potenzialmente ponte verso la prima squadra. La sua avventura riflette il trend di ex Serie A che scelgono l'Arabia per nuove sfide, lontano dai riflettori europei ma con risorse illimitate.
Lo staff di Inzaghi: un team tutto italiano
Lo staff di Simone Inzaghi all'Al-Hilal è un'enclave italiana di prim'ordine. Il braccio destro storico è Fabio Ripert, capo preparatore atletico, affiancato dal vice Massimiliano Farris, Ferruccio Cerasaro, Claudio Spicciariello e il match analyst Enrico Allavena. Da quest'anno si è unito Sebastiano Siviglia, compagno di squadra alla Lazio per sei anni, vincendo Coppa Italia e Supercoppa nel 2009.
Questa squadra tecnica garantisce continuità e familiarità, essenziale in un campionato esotico. Ripert e Farris curano la preparazione fisica per il calendario fitto, mentre Allavena analizza avversari con dati avanzati. Siviglia porta esperienza dirigenziale, rafforzando il legame con la tradizione laziale. Insieme, supportano Inzaghi nel mantenere l'imbattibilità, adattando strategie a stelle come Milinković-Savić e Cancelo.
All'Al-Nassr, Giovanni Bianchi, ex preparatore di Bayern Monaco, Fiorentina e Palermo, è arrivato da pochi mesi. Il suo ruolo rafforza la preparazione di una rosa con Ronaldo, mostrando come italiani coprano posizioni chiave. Questi professionisti, spesso ex Serie A, beneficiano di ingaggi elevati e infrastrutture moderne, contribuendo al dominio saudita in Asia.
Altri italiani: ex Serie A nei top club sauditi
Oltre a Inzaghi e Di Biagio, l'Arabia Saudita pullula di italiani ex Serie A. All'Al-Ahli e Al-Ittihad, gestiti dal PIF, operano tecnici e collaboratori azzurri. Sérgio Conceição allena l'Al-Ahli dal ottobre 2025, ma l'influenza italiana persiste negli staff. Tracce d'azzurro sulla PIF Tower di Riad, con bandierina Serie A, simboleggiano questa invasione.
Giocatori come Theo Hernández, Koulibaly e Retegui incarnano il legame con la Serie A, ma i tecnici sono il fulcro. Al-Nassr beneficia di Bianchi per la forma fisica di Ronaldo. Questa diaspora italiana eleva il livello tecnico della Saudi Pro League, seconda solo all'Al-Nassr in classifica. L'Al-Hilal di Inzaghi è primo in Champions asiatica con 5/5 vittorie.
Il fenomeno riflette strategie del PIF: attrarre talenti globali per dominare Asia e mondo. Italiani portano tattica, disciplina e risultati, come i record di Inzaghi o il titolo di Di Biagio. Futuro? Possibili ritorni in Europa, ma per ora l'Arabia offre successi e ricchezze inimmaginabili, ridefinendo carriere.
