Narges Mohammadi
L'arresto shock a Mashhad
Narges Mohammadi, l'attivista iraniana vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2023, è stata arrestata il 12 dicembre 2025 nella città di Mashhad, durante la cerimonia dell'Hafteh, il rito funebre a sette giorni dalla morte dell'avvocato per i diritti umani Khosrow Alikordi. Secondo testimonianze oculari, le forze di sicurezza iraniane hanno fatto irruzione nell'evento, picchiando e trascinando via Mohammadi e altri attivisti come Sepideh Gholian, Hasti Amiri e Pouran Nazemi. La Fondazione Narges Mohammadi ha confermato l'episodio, denunciando un'operazione brutale che ha interrotto un momento di lutto pubblico per un legale noto per aver difeso manifestanti e prigionieri politici.
Mohammadi si trovava in libertà provvisoria dal dicembre 2024, dopo un intervento chirurgico e per motivi di salute, mentre scontava una pena cumulativa di oltre 13 anni per accuse legate alla sicurezza nazionale. L'arresto è avvenuto mentre partecipava a un'assemblea spontanea fuori dalla moschea, dove la folla ha intonato slogan contro il regime, tra cui 'Morte al dittatore'. Le autorità iraniane hanno ammesso di aver fermato 39 persone, accusandole di aver turbato l'ordine pubblico con commenti provocatori. Questo episodio sottolinea la continua repressione contro i dissidenti, in un contesto di crescenti tensioni post-proteste del 2022.
La morte di Alikordi, trovato senza vita nel suo ufficio, solleva sospetti tra gli attivisti, che dubitano di un decesso naturale e lo legano alle sue battaglie legali. Mohammadi, già vittima di minacce di 'eliminazione fisica' da parte di agenti statali, aveva pubblicamente rifiutato di tornare volontariamente in prigione, definendo un eventuale nuovo arresto come atto di disobbedienza civile. L'incidente ha provocato indignazione internazionale, con appelli dal Comitato norvegese per il Nobel.