Un'operazione di successo della Polizia di Stato ha portato alla restituzione di 185 reperti archeologici e oltre 1.140 monete antiche alla Soprintendenza di Minturno
Il recupero dei reperti: un'operazione inaspettata
Nel 2019, durante una perquisizione domiciliare a Minturno, gli agenti della Polizia di Stato di Formia scoprirono un nascondiglio insospettabile. All'interno di un manufatto in una proprietà privata, furono rinvenute diverse cassette che contenevano un tesoro archeologico: 185 reperti tra vasi, piattelli, anfore, ciotole e teste in terracotta, alcune finemente decorate, oltre a 1.140 monete numismatiche. L'operazione, inizialmente mirata alla ricerca di armi e munizionamento da caccia, rivelò invece un patrimonio di inestimabile valore storico, legato probabilmente ad attività di scavo clandestino.
Gli accertamenti successivi confermarono l'origine illecita dei beni. Esperti verificarono l'autenticità dei reperti, attribuendoli a epoche antiche tipiche del territorio laziale, ricco di siti romani e pre-romani. Il rinvenimento non fu casuale: i cassette erano occultate con cura, segno di un tentativo di sottrazione al patrimonio pubblico. Questa scoperta ha evidenziato come il traffico di antichità spesso si intrecci con altre illegalità, rendendo cruciale il ruolo delle forze dell'ordine nella tutela del patrimonio culturale.
La custodia temporanea avvenne presso un locale dedicato del Commissariato di Formia, dove i reperti rimasero sotto sigilli per anni in attesa di decisioni giudiziarie. Questo periodo ha permesso analisi approfondite, che hanno escluso dubbi sulla loro provenienza legale. L'operazione dimostra l'efficacia delle indagini di polizia giudiziaria, che vanno oltre i reati evidenti per smascherare reti sotterranee di saccheggio archeologico.
