Hanukkah: la magia della Festa delle Luci ebraica

Pubblicato: 14/12/2025, 11:56:064 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
Condividi:
Hanukkah: la magia della Festa delle Luci ebraica
Scopri la storia antica

Hanukkah

Le origini storiche di Hanukkah

Hanukkah, il cui nome ebraico significa 'inaugurazione' o 'dedica', trae le sue radici nel II secolo a.C., durante il dominio seleucide sulla Giudea. Il re Antioco IV Epifane impose un'intensa ellenizzazione, profanando il Tempio di Gerusalemme con altari dedicati a Zeus e vietando le pratiche ebraiche come la circoncisione e lo Shabbat. Questa oppressione scatenò una rivolta popolare, guidata inizialmente da Mattatia e poi da suo figlio Giuda Maccabeo, noto come 'il Martello' per la sua ferocia in battaglia. La resistenza ebraica, nonostante la superiorità numerica dei nemici, portò alla liberazione del Tempio nel 164 a.C., segnando l'inizio di una nuova era di indipendenza religiosa.[4]

La cronaca di questi eventi è narrata nei libri dei Maccabei dell'Antico Testamento e nel Talmud. Nel 167 a.C., Antioco ordinò sacrifici pagani nel Tempio, innescando la ribellione. Giuda e i suoi fratelli, Simone e Gionata, organizzarono una guerriglia vincente, culminata nella riconquista di Gerusalemme. I combattenti si trasformarono in sacerdoti per purificare il santuario, rimuovendo le impurità elleniche e ricostruendo l'altare. Questo atto di dedicazione simboleggia non solo la vittoria militare, ma la resilienza spirituale del popolo ebraico contro l'assimilazione forzata.[2]

Giuda Maccabeo istituì formalmente la festa per ricordare questi eventi, stabilendo che si celebrasse ogni anno per otto giorni a partire dal 25 di Kislev. La rivolta maccabea pose le basi per il breve periodo del regno asmoneo, indipendente fino al 63 a.C. Hanukkah non è una festività biblica maggiore come Pesach o Yom Kippur, ma ha guadagnato centralità nella diaspora, rappresentando l'eroismo e la fede contro l'oppressione, temi ricorrenti nella storia ebraica.[1]

Il miracolo dell'olio e l'accensione della Chanukkià

Il cuore simbolico di Hanukkah è il miracolo dell'olio, narrato nel Talmud. Dopo la purificazione del Tempio, i sacerdoti trovarono solo una piccola anfora di olio puro per la Menorah, il candelabro a sette bracci che doveva ardere continuamente. Secondo la tradizione, questo olio avrebbe dovuto bastare per un solo giorno, ma miracolosamente durò otto giorni, permettendo la consacrazione completa dell'altare. Questo prodigio è celebrato accendendo progressivamente le candele della chanukkià, un candelabro speciale a nove bracci.[3]

Ogni sera della festa, si accende una candela aggiuntiva sulla chanukkià, partendo da una (il shamash, la candela ausiliaria) fino a otto. Le fiamme vengono posizionate vicino alle finestre per diffondere la luce nel mondo, ricordando la vittoria sulla oscurità spirituale imposta dai Seleucidi. Questo rituale, istituito da Giuda Maccabeo, enfatizza la provvidenza divina e la capacità della fede di superare l'impossibile, un messaggio potente in periodi di persecuzione.[4]

Il miracolo non è solo storico, ma teologico: simboleggia come una piccola quantità di purezza possa illuminare a lungo. Fonti rabbiniche spiegano che l'olio rappresenta la Torah e la santità ebraica, capaci di resistere all'assimilazione. Durante Hanukkah, le preghiere come l'<i>Haneirot Halalu</i> e le benedizioni sull'accensione rafforzano questo significato, invitando a riflettere sulla luce interiore che guida il popolo ebraico attraverso le avversità.[2]

Tradizioni e celebrazioni di Hanukkah

Hanukkah si estende per otto notti, dal 25 Kislev al 2 Tevet nel calendario ebraico, cadendo solitamente tra novembre e dicembre. La famiglia si riunisce per l'accensione della chanukkià, cantando inni e recitando salmi. Un'usanza diffusa è il gioco con la dreidel, una trottola con lettere ebraiche che formano l'acronimo 'Nes gadòl hayà shàm' ('Un grande miracolo accadde lì'). I bambini ricevono piccole somme di denaro o regali ogni sera, rendendo la festa gioiosa e familiare.[3]

I cibi tradizionali evocano il miracolo dell'olio: <i>sufganiyot</i>, ciambelle fritte ripiene di marmellata, e <i>latkes</i>, frittelle di patate, simboleggiano l'olio che brucia puro. Queste pietanze, servite con mele cotte o formaggi, rafforzano il legame comunitario. In Israele, parate pubbliche e accensioni collettive della chanukkià illuminano piazze e strade, mentre nelle comunità diasporiche si enfatizza l'aspetto domestico per preservare l'identità ebraica.[1]

Nonostante la vicinanza al Natale, Hanukkah non è il 'Natale ebraico': manca di enfasi messianica e si concentra sulla memoria storica. Tuttavia, in contesti occidentali, assume tratti festivi simili, con decorazioni luminose. La festa culmina l'ottava notte con tutte le candele accese, celebrando la completezza della luce divina.[6]

Commenti

Caricamento commenti…