Prima della Scala: l'applauso a Liliana Segre e l'Inno di Mameli

Pubblicato: 07/12/2025, 19:07:305 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Prima della Scala: l'applauso a Liliana Segre e l'Inno di Mameli
Una serata simbolica tra memoria, musica e impegno civile al Teatro alla Scala di Milano

La Prima della Scala del 7 dicembre 2025 ha visto un momento di grande emozione con l'accoglienza calorosa riservata a Liliana Segre, senatrice a vita e testimone della memoria storica italiana, seguita dall'esecuzione solenne dell'Inno di Mameli. La serata, diretta da Riccardo Chailly nel suo ultimo 7 dicembre come direttore musicale, ha unito musica, memoria e impegno civile in un evento ricco di significati istituzionali e culturali.

L'accoglienza a Liliana Segre: un omaggio alla memoria

La serata inaugurale della stagione lirica 2025-2026 al Teatro alla Scala di Milano è stata segnata da un momento di profonda emozione quando la senatrice a vita Liliana Segre è stata accolta da un lungo e caloroso applauso al suo ingresso nel palco centrale. La sua presenza ha rappresentato un omaggio alla memoria storica e civile, sottolineando il valore della testimonianza diretta contro ogni forma di odio e discriminazione. Questo momento ha anticipato l'inizio dell'opera "Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk", scelta per la sua forte valenza simbolica e storica, diretta dal maestro Riccardo Chailly.

Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto e attiva nella promozione della memoria storica, ha ricevuto un'accoglienza calorosa non solo dal pubblico ma anche dalle più alte cariche istituzionali presenti. Seduta nel palco d'onore accanto al presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso e al sindaco di Milano Giuseppe Sala, la sua figura ha incarnato il legame tra arte, storia e impegno civile, elementi centrali della serata.

L'importanza di questo tributo è stata sottolineata anche dalla presenza di rappresentanti istituzionali di rilievo, tra cui il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, la vicepresidente della Camera Anna Ascani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e la sottosegretaria di Stato USA Sara Rogers. Questa composizione ha evidenziato come la Prima della Scala si confermi un momento di riflessione collettiva oltre che di spettacolo artistico (Sky TG24).

L'Inno di Mameli: un momento di unità e commozione

Dopo l'ingresso di Liliana Segre e l'applauso che ha coinvolto l'intero teatro, il maestro Riccardo Chailly ha diretto l'Inno di Mameli, eseguito con grande intensità dall'orchestra della Scala. Il pubblico, in piedi e visibilmente commosso, ha partecipato attivamente, cantando timidamente le parole dell'inno nazionale italiano. Questo gesto ha rappresentato un momento di forte coesione e identità nazionale, rafforzando il valore simbolico della serata.

L'esecuzione dell'Inno di Mameli ha assunto un significato particolare in questa occasione, segnando l'ultimo 7 dicembre di Riccardo Chailly come direttore musicale della Scala. La sua direzione ha unito la tradizione musicale con il sentimento civile, sottolineando l'importanza della musica come veicolo di memoria e partecipazione collettiva.

Il coinvolgimento emotivo del pubblico e delle istituzioni presenti ha reso l'esecuzione dell'inno un momento di grande intensità, che ha preceduto l'inizio dell'opera di Šostakovič. La scelta di aprire la stagione con un titolo che evoca temi di censura e storia ha ulteriormente arricchito il valore simbolico della serata (iO Donna).

L'opera e il contesto culturale della serata

"Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk" di Dmitrij Šostakovič è stata scelta per aprire la stagione 2025-2026 della Scala, un'opera che porta con sé un forte valore storico e simbolico. Composta in un contesto di censura e repressione, l'opera riflette temi di oppressione e resistenza, elementi che si intrecciano con la memoria civile rappresentata dalla presenza di Liliana Segre.

La scelta di questa opera, diretta da Riccardo Chailly nel suo dodicesimo e ultimo 7 dicembre alla guida musicale della Scala, ha sottolineato l'importanza di mantenere viva la riflessione sui valori democratici e sulla libertà artistica. L'opera stessa, pur definita da alcuni come "scandalosa" per il suo contenuto, ha suscitato interesse e attenzione, confermando il ruolo della Scala come luogo di cultura e impegno.

In parallelo alla serata, si sono registrate anche proteste da parte di lavoratori dello spettacolo, che hanno espresso richieste di maggiori finanziamenti e autonomia artistica. Questo contesto ha evidenziato come la Prima della Scala sia non solo un evento artistico ma anche un momento di confronto sulle sfide attuali del mondo culturale italiano (LaPresse).

Le istituzioni e il significato civile della Prima

La presenza di numerose figure istituzionali alla Prima della Scala ha confermato il valore civile e simbolico dell'evento. Accanto a Liliana Segre, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso e il sindaco di Milano Giuseppe Sala hanno rappresentato l'impegno delle istituzioni nel sostenere la cultura e la memoria storica.

Nonostante l'assenza di alcune figure governative di primo piano, la partecipazione del ministro della Cultura Alessandro Giuli e di altri rappresentanti ha sottolineato l'importanza attribuita all'evento come momento di riflessione nazionale. La serata ha così unito musica, memoria e politica in un dialogo aperto con il pubblico e la società civile.

Il riconoscimento pubblico a Liliana Segre e l'esecuzione dell'Inno di Mameli hanno rappresentato un messaggio forte contro ogni forma di intolleranza e discriminazione, riaffermando i valori fondanti della Repubblica italiana. La Prima della Scala si è così confermata come un appuntamento imprescindibile per la cultura e la democrazia italiana (Virgilio Notizie).

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