Strategia di Sicurezza di Trump: Profitto prima della Democrazia

Pubblicato: 06/12/2025, 06:31:273 min
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Redazione
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Strategia di Sicurezza di Trump: Profitto prima della Democrazia

Un Approccio Transazionale alla Sicurezza Nazionale

L'amministrazione Trump, fin dal suo insediamento, ha ridefinito radicalmente la dottrina di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, allontanandosi dalle tradizionali priorità di promozione della democrazia e dei diritti umani a favore di un approccio più transazionale e incentrato sul profitto. Questa svolta, evidente in diverse politiche e dichiarazioni, ha sollevato interrogativi sulla reale natura degli interessi americani nel mondo e sul futuro dell'ordine internazionale liberale. L'enfasi sul "America First", slogan distintivo della presidenza Trump, si è tradotta in una revisione delle alleanze, in una rinegoziazione degli accordi commerciali e in un approccio selettivo all'intervento in conflitti internazionali, spesso guidato da considerazioni economiche immediate.

Il Ruolo del Commercio e degli Accordi Bilaterali

Un elemento chiave di questa strategia è stato l'utilizzo del commercio come strumento di pressione politica e di negoziazione. Trump ha ripetutamente minacciato dazi e sanzioni economiche per ottenere concessioni da altri paesi, sia in ambito commerciale che in questioni di sicurezza. L'uscita dal Trans-Pacific Partnership (TPP), un accordo commerciale multilaterale che mirava a contrastare l'influenza cinese nella regione Asia-Pacifico, è stata una delle prime mosse che hanno segnalato questo cambiamento di rotta. Invece di promuovere un sistema commerciale basato su regole condivise e valori democratici, l'amministrazione Trump ha privilegiato accordi bilaterali, spesso negoziati in modo aggressivo e volti a massimizzare i vantaggi economici per gli Stati Uniti. Come ha sottolineato Michael E. O'Hanlon della Brookings Institution, l'approccio di Trump ha "sostanzialmente indebolito la capacità degli Stati Uniti di esercitare leadership globale e di promuovere i propri valori".

La Vendita di Armi e la Politica Estera

Un altro aspetto controverso è stato il ruolo centrale attribuito alla vendita di armi nella politica estera americana. L'amministrazione Trump ha promosso attivamente la vendita di armamenti a paesi con dubbi trascorsi in materia di diritti umani, giustificando tali decisioni con la necessità di creare posti di lavoro negli Stati Uniti e di rafforzare la sicurezza dei partner. Questo approccio ha sollevato critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e di esperti di politica estera, che hanno evidenziato il rischio di alimentare conflitti e di compromettere i valori democratici americani. Shibley Telhami, professore all'Università del Maryland, ha scritto ampiamente su come questa enfasi sul profitto a breve termine possa minare la credibilità e l'influenza a lungo termine degli Stati Uniti sulla scena mondiale. La priorità data al profitto rispetto alla promozione della democrazia ha portato a un allineamento con regimi autoritari e a un indebolimento del sostegno ai movimenti pro-democrazia in diverse parti del mondo.

Le Conseguenze per l'Ordine Internazionale

Le conseguenze di questa strategia di sicurezza nazionale sono state ampie e complesse. L'indebolimento delle alleanze tradizionali, l'erosione del multilateralismo e la priorità data al profitto hanno contribuito a un clima di incertezza e instabilità nell'ordine internazionale. La fiducia nei confronti della leadership americana è diminuita, mentre altri paesi, come la Cina, hanno cercato di riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. Resta da vedere se la nuova amministrazione Biden sarà in grado di invertire questa tendenza e di ripristinare un approccio alla sicurezza nazionale più equilibrato, che tenga conto sia degli interessi economici che dei valori democratici.

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