Omicidio a Puegnago: "Libero" dopo aver strangolato la madre

Pubblicato: 06/12/2025, 07:33:013 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
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Omicidio a Puegnago: "Libero" dopo aver strangolato la madre

La tragedia di Puegnago: Un delitto in famiglia

La tranquilla comunità di Puegnago del Garda, in provincia di Brescia, è stata sconvolta da un efferato omicidio che ha visto un uomo, Mauro Pedrotti, 59 anni, confessare di aver strangolato a mani nude la propria madre, Santina Delai, di 78 anni. Il delitto, avvenuto il 2 febbraio 2024, inizialmente era stato mascherato come una rapina finita male, ma le indagini hanno presto smascherato la verità, portando all'arresto e alla confessione dell'uomo. La vicenda ha scosso profondamente l'opinione pubblica, sollevando interrogativi sulle dinamiche familiari e sul peso delle responsabilità che possono portare a gesti estremi. Il caso è ora al vaglio della Corte d'Assise, dove Pedrotti dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato.

Il movente: Una casa contesa e rancori sopiti

Secondo quanto emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni dell'imputato, il movente dell'omicidio sarebbe da ricercarsi in una disputa legata alla vendita della casa di famiglia. Pedrotti, operaio della zona, aveva intenzione di trasferirsi con la moglie a Gavardo, dove risiede la figlia della coppia. Questo progetto, però, cozzava con la ferma opposizione della madre, Santina Delai, che non voleva assolutamente rinunciare all'abitazione. Questa divergenza di vedute, apparentemente banale, celava in realtà dinamiche familiari complesse e rancori sopiti che covavano da tempo. Durante la deposizione in tribunale, Pedrotti ha descritto un rapporto soffocante con la madre, una figura ingombrante che, a suo dire, gli impediva di realizzarsi pienamente. La decisione di ucciderla, ha confessato, è maturata come un'estrema, tragica, soluzione per liberarsi da questo giogo.

La confessione e la ricostruzione dei fatti

La confessione di Mauro Pedrotti ha gettato una luce cruda e inquietante sui momenti che hanno preceduto l'omicidio. L'uomo ha raccontato di essere salito nell'appartamento della madre quella mattina presto, sapendo che era già sveglia. La discussione sulla vendita della casa è presto degenerata in un litigio acceso, durante il quale Pedrotti, in preda a un raptus di rabbia, ha strangolato la madre a mani nude. Dopo aver compiuto l'atroce gesto, l'uomo ha cercato di simulare una rapina, mettendo a soqquadro l'appartamento e sottraendo alcuni oggetti di valore. Tuttavia, le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Brescia, hanno rapidamente smontato la sua versione, portando alla luce la verità. Il criminologo Alessandro Meluzzi, intervistato da diverse testate nazionali, ha sottolineato come "dietro gesti simili si nascondano spesso anni di frustrazioni e dinamiche familiari distorte, che possono sfociare in una violenza inaspettata e devastante".

Il processo e le implicazioni legali

Il processo a carico di Mauro Pedrotti si preannuncia complesso e delicato. L'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela, un reato che prevede una pena severa, fino all'ergastolo. La difesa, guidata dall'avvocato Gianluca Vettori, punta a dimostrare l'assenza di premeditazione e a far valere lo stato di forte stress emotivo in cui versava l'imputato al momento del delitto. Sarà fondamentale stabilire se Pedrotti fosse pienamente capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio, e se la sua azione sia stata dettata da un impulso irrefrenabile o da una lucida volontà di uccidere. La psicologa e criminologa Roberta Bruzzone, in un suo recente articolo, ha evidenziato come "in casi di parricidio, è cruciale analizzare a fondo la storia familiare e le dinamiche relazionali tra vittima e carnefice, per comprendere le radici profonde della violenza".

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