Giovani: un terzo concentrato nelle metropoli italiane

Pubblicato: 05/12/2025, 14:38:064 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Giovani: un terzo concentrato nelle metropoli italiane

Il Boom Demografico Giovanile nelle Città Metropolitane

Un dato allarmante e al contempo ricco di implicazioni emerge dall'analisi demografica italiana: più di un terzo dei giovani tra 0 e 24 anni risiede in una delle quattordici città metropolitane del Paese. Questo significa che circa 4,8 milioni di ragazzi e ragazze, che costituiscono il 22,6% della popolazione totale, vivono in contesti urbani complessi, caratterizzati da opportunità ma anche da sfide significative. La concentrazione giovanile nelle aree metropolitane solleva interrogativi importanti sul futuro di questi ragazzi e ragazze, sulle loro prospettive di crescita e sulle politiche necessarie per garantire loro un'equa possibilità di sviluppo. Save the Children, organizzazione da sempre impegnata nella tutela dei diritti dell'infanzia, ha recentemente diffuso questi dati durante l'incontro "Periferie: dove cresce il futuro", sottolineando l'urgenza di affrontare le disuguaglianze territoriali che influenzano la vita dei giovani. L'organizzazione, come riportato nel comunicato stampa relativo all'evento, evidenzia come la crescita in un determinato quartiere di una città possa incidere profondamente sul futuro di un bambino o di un adolescente.

Disuguaglianze Territoriali e NEET: Un Quadro Preoccupante

La concentrazione giovanile nelle città metropolitane non è di per sé un problema, ma lo diventa se accompagnata da disuguaglianze territoriali e mancanza di opportunità. Un dato particolarmente preoccupante riguarda i NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano. Nelle città metropolitane, il 9% di questa fascia d'età (oltre 190.000 persone) si trova in questa condizione di marginalità, con picchi allarmanti in alcune città del Sud Italia. A Napoli e Palermo, ad esempio, circa 14 giovani su 100 sono esclusi dal sistema di istruzione e dal mercato del lavoro. Queste cifre, rese note da Istat attraverso le sue rilevazioni periodiche sul mercato del lavoro, evidenziano un divario significativo tra le diverse aree del Paese e la necessità di interventi mirati per contrastare la dispersione scolastica e favorire l'inserimento lavorativo dei giovani. La mancanza di opportunità formative e professionali può generare frustrazione, disillusione e, in alcuni casi, anche fenomeni di devianza sociale.

La Frammentazione Urbana: Un Fattore Determinante

Le disuguaglianze non si limitano al confronto tra città diverse, ma si radicano anche all'interno delle stesse aree urbane. Crescere in un quartiere piuttosto che in un altro può fare la differenza sul futuro di un bambino o di un adolescente. A Milano, ad esempio, i dati Istat mostrano che nella zona di Ripamonti circa un giovane su 15 (il 6,9%) abbandona precocemente gli studi, una percentuale significativamente più alta rispetto ad altre zone della città. Questa frammentazione urbana, caratterizzata da quartieri con diverse opportunità e risorse, rende necessario un approccio integrato e multidimensionale per affrontare le sfide che i giovani si trovano ad affrontare. È fondamentale investire in infrastrutture, servizi sociali, istruzione e cultura nei quartieri più svantaggiati, al fine di garantire a tutti i giovani le stesse opportunità di crescita e sviluppo.

Politiche per l'Infanzia e l'Adolescenza: Un Investimento nel Futuro

Di fronte a questo quadro complesso, è necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni e della società civile per promuovere politiche a favore dell'infanzia e dell'adolescenza. La Biennale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, promossa da Save the Children, rappresenta un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica e stimolare il dibattito sulle sfide che i giovani si trovano ad affrontare. L'edizione "IMpossibile 2026", che si terrà dal 20 al 22 maggio, si propone di affrontare temi cruciali come la povertà educativa, la dispersione scolastica, la violenza sui minori e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica. Investire nell'infanzia e nell'adolescenza significa investire nel futuro del Paese, garantendo a tutti i giovani le stesse opportunità di crescita e sviluppo. È un imperativo etico e una necessità economica.

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