Trust o Fondazione: quale strumento per la gestione di una collezione d'arte?

Pubblicato: 02/12/2025, 09:16:434 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Arte e Cultura
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Trust o Fondazione: quale strumento per la gestione di una collezione d'arte?

La gestione del patrimonio artistico: una sfida complessa

Collezionare arte è un'attività che unisce passione e investimento. Tuttavia, l'acquisto di opere rappresenta solo il primo passo. La vera sfida consiste nella gestione, protezione e valorizzazione del patrimonio artistico, soprattutto quando si tratta di collezioni di rilievo. L'inventariazione, la catalogazione e la corretta conservazione sono attività fondamentali per preservare il valore e l'integrità delle opere nel tempo. Ma quando si parla di pianificazione successoria e di tutela a lungo termine, quali sono gli strumenti giuridici più adatti? Per rispondere a questa domanda, abbiamo interpellato l'avvocato Beatrice Molteni dello studio LEXIA PRIVATE, esperta in diritto successorio e pianificazione patrimoniale.

Fondazione e Trust: due approcci a confronto

Secondo l'avvocato Molteni, sia la fondazione che il trust rappresentano strumenti validi per la gestione di una collezione d'arte, ma si differenziano per natura giuridica e modalità operative. La fondazione è un ente dotato di personalità giuridica, creato per perseguire uno scopo specifico, come la conservazione e la promozione di una collezione. Il suo patrimonio è vincolato a tale scopo e la sua gestione è affidata a un consiglio di amministrazione. Il trust, invece, è un rapporto giuridico in cui un soggetto (il disponente) trasferisce la proprietà di beni a un altro soggetto (il trustee), affinché li gestisca a beneficio di uno o più beneficiari, secondo le istruzioni impartite dal disponente stesso. A differenza della fondazione, il trust non crea un'entità giuridica separata. La scelta tra fondazione e trust dipende dalle esigenze specifiche del collezionista. Se l'obiettivo è creare un'istituzione duratura, con una propria identità e un ruolo attivo nella promozione dell'arte, la fondazione potrebbe essere la soluzione più adatta. Se, invece, si preferisce una maggiore flessibilità e riservatezza nella gestione del patrimonio, il trust potrebbe rappresentare l'opzione migliore.

Vantaggi e svantaggi di ciascuna soluzione

La fondazione offre il vantaggio di una maggiore trasparenza e credibilità, grazie alla sua natura di ente giuridico riconosciuto. Può beneficiare di agevolazioni fiscali e attrarre donazioni da parte di terzi. Tuttavia, la sua gestione è più complessa e vincolata rispetto a quella del trust. La fondazione è soggetta a controlli pubblici e le sue decisioni devono essere conformi allo statuto. Il trust, d'altra parte, offre una maggiore flessibilità e riservatezza. Il disponente può definire in dettaglio le modalità di gestione del patrimonio e i criteri di distribuzione dei benefici. Il trust è meno soggetto a controlli esterni e può essere adattato alle esigenze specifiche del collezionista e dei suoi eredi. Tuttavia, la sua costituzione e gestione richiedono una grande fiducia nel trustee e una pianificazione accurata per evitare contestazioni legali. Come sottolinea Carlo Emanuele Scoffone, avvocato specializzato in diritto dell'arte, "la scelta dello strumento giuridico più appropriato deve essere valutata attentamente, tenendo conto delle caratteristiche della collezione, degli obiettivi del collezionista e del contesto familiare".

Esempi virtuosi e considerazioni finali

Esistono numerosi esempi di fondazioni e trust che gestiscono con successo collezioni d'arte di grande valore. La Fondazione Guggenheim a New York, ad esempio, è una fondazione che gestisce una rete di musei in tutto il mondo, promuovendo l'arte moderna e contemporanea. Il Getty Trust a Los Angeles è un trust che finanzia attività di ricerca, conservazione e divulgazione nel campo delle arti visive. In conclusione, non esiste una risposta univoca alla domanda se sia meglio un trust o una fondazione per gestire una collezione d'arte. La scelta dipende dalle esigenze specifiche del collezionista e dalla sua visione per il futuro della collezione. È fondamentale consultare un professionista esperto in diritto successorio e pianificazione patrimoniale per valutare attentamente le diverse opzioni e individuare la soluzione più adatta. Una pianificazione oculata è essenziale per garantire che la collezione sia preservata e valorizzata nel tempo, a beneficio delle generazioni future.

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