La caduta e il buio
L'estate scorsa, durante le Universiadi, il sogno di Lorenzo Bonicelli, giovane promessa della ginnastica artistica italiana, si è infranto brutalmente. Un triplo salto mortale agli anelli, la sua specialità, si è trasformato in un incubo. La caduta, un trauma distorsivo cervicale con sublussazione della quinta vertebra, lo ha costretto all'immobilità. Un verdetto impietoso che ha gettato il 23enne nello sconforto più profondo. Come ha confessato in una recente intervista al Corriere della Sera, i primi tempi sono stati terribili: "All’inizio è stato uno sforzo. Non volevo vedere nessuno al di fuori dei genitori, delle sorelle e della mia fidanzata Lisa. Ero categorico, zero visite, preferivo isolarmi." Un rifiuto comprensibile, un bisogno di elaborare il trauma lontano dagli sguardi altrui, un tentativo disperato di proteggere la propria fragilità.
La luce in fondo al tunnel
Fortunatamente, la resilienza di Lorenzo ha prevalso. Con il passare dei giorni, grazie al sostegno incondizionato della famiglia e della fidanzata, ha iniziato a intravedere una luce in fondo al tunnel. La consapevolezza di non essere solo, l'affetto sincero degli amici, lo hanno spinto a riaprirsi al mondo. "Poi ho capito che avevo bisogno di vedere i miei amici. Ora vengono a trovarmi e mi piace vedere che nessuno di loro ha cambiato approccio nei miei confronti," ha raccontato. Un passo fondamentale per accettare la nuova realtà e iniziare un percorso di riabilitazione lungo e impegnativo. La determinazione di Lorenzo è stata fondamentale per superare la fase iniziale di shock e disperazione.
La riabilitazione e la nuova sfida
Attualmente, Lorenzo Bonicelli si trova all'Unità spinale unipolare dell'ospedale Niguarda di Milano, dove affronta quotidianamente due sedute di terapia, oltre a procedure di allettamento ed elettrostimolazione. Un programma intenso e faticoso, ma affrontato con la mentalità di un atleta che non si arrende. Come ha sottolineato, "Sono rimasto un atleta, è la mia indole, dico ai terapisti: fatemi lavorare, non tenetemi in gabbia." Questa mentalità proattiva e la voglia di mettersi alla prova hanno impressionato i medici e i fisioterapisti che lo seguono. La sua determinazione è un esempio per tutti i pazienti che si trovano ad affrontare sfide simili. La FISPES, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, sta monitorando attentamente i progressi di Bonicelli, offrendo supporto e consulenza per il suo percorso di riabilitazione e reinserimento nello sport.
Lo sguardo alle Paralimpiadi
E proprio lo sport, in particolare le Paralimpiadi, rappresentano il nuovo obiettivo di Lorenzo Bonicelli. Un traguardo ambizioso, ma non irraggiungibile, per un atleta che ha dimostrato di possedere una forza d'animo straordinaria. La sua storia è un esempio di come la resilienza, la determinazione e il sostegno delle persone care possano aiutare a superare anche le prove più difficili. Come ha affermato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, "Storie come quella di Lorenzo sono una fonte di ispirazione per tutti noi. Dimostrano che lo sport può essere uno strumento potentissimo per superare le difficoltà e raggiungere nuovi obiettivi." Il percorso verso le Paralimpiadi sarà lungo e impegnativo, ma Lorenzo Bonicelli è pronto a dare il massimo per realizzare il suo sogno.
