La fisica delle palline di Natale e dell'olio bollente
Il film "Mamma, Ho Perso l'Aereo" è un classico natalizio amato da generazioni, non solo per la sua trama divertente, ma anche per le ingegnose, seppur improbabili, trappole che il giovane Kevin McCallister predispone per difendere la sua casa dai maldestri ladri Harry e Marv. Una delle scene più iconiche vede Harry scivolare su una rampa di scale cosparsa di palline di Natale. Dal punto di vista fisico, la quantità di palline necessarie per causare una caduta così spettacolare è decisamente sottostimata. Secondo Rhett Allain, professore di fisica alla Southeastern Louisiana University, la forza di attrito tra le scarpe di Harry e le palline di Natale sarebbe insufficiente per generare una perdita di equilibrio così repentina. Inoltre, la forma sferica delle palline tenderebbe a disperdere la forza, rendendo la caduta meno violenta. Un'altra trappola memorabile è quella in cui Marv si brucia la mano con un pomello della porta arroventato. La velocità con cui il pomello si riscalda, presumibilmente grazie a una fiamma ossidrica, e la temperatura che raggiunge, sono altamente improbabili. Per raggiungere una temperatura tale da causare ustioni di terzo grado in pochi secondi, come quelle subite da Marv, il pomello dovrebbe essere esposto a una fonte di calore estremamente intensa per un periodo prolungato. Inoltre, il metallo del pomello disperderebbe rapidamente il calore, rendendo difficile mantenere una temperatura così elevata. Anche la scena in cui Harry riceve una pentola di vernice in pieno volto, lanciata da un'altezza considerevole, solleva dubbi. La forza dell'impatto sarebbe tale da causare lesioni ben più gravi di quelle mostrate nel film.
Pendoli, ferri da stiro e tarantele: un cocktail di improbabilità
La creatività di Kevin non si ferma qui. Una delle trappole più elaborate coinvolge un ferro da stiro rovente che cade su Marv dopo che questi ha tagliato un filo. La fisica di questo pendolo improvvisato è discutibile. La precisione necessaria per far cadere il ferro da stiro esattamente sulla testa di Marv, considerando la distanza e l'oscillazione, è quasi impossibile da ottenere. Inoltre, la forza dell'impatto sarebbe notevole, potenzialmente letale, ben oltre la semplice ustione mostrata nel film. Anche la scena della tarantola, sebbene spaventosa, presenta delle incongruenze. È improbabile che una tarantola, anche se addestrata (cosa di per sé improbabile), rimanga ferma sul volto di una persona per il tempo necessario a causare un attacco di panico come quello di Marv. Secondo James Kakalios, professore di fisica all'Università del Minnesota e autore del libro "The Physics of Superheroes", il film, pur essendo divertente, ignora completamente le leggi della fisica. Kakalios sottolinea che le lesioni subite da Harry e Marv sarebbero molto più gravi nella realtà, probabilmente con conseguenze permanenti. La sopravvivenza dei due ladri alle trappole di Kevin è un elemento puramente comico, che contribuisce al tono leggero e spensierato del film.
L'importanza della sospensione dell'incredulità
Nonostante le palesi incongruenze scientifiche, le trappole di "Mamma, Ho Perso l'Aereo" rimangono un elemento fondamentale del suo successo. Il film non si propone di essere un documentario scientifico, ma una commedia per famiglie. La sospensione dell'incredulità è essenziale per godersi appieno la visione. Lo spettatore è disposto a ignorare le leggi della fisica in cambio di una risata e di un momento di svago. La creatività di Kevin, unita alla goffaggine di Harry e Marv, crea un mix esplosivo di umorismo fisico che ha reso il film un classico intramontabile. La capacità del film di farci ridere di situazioni che nella realtà sarebbero tragiche è una testimonianza del suo potere di intrattenimento. In definitiva, "Mamma, Ho Perso l'Aereo" è un esempio perfetto di come la finzione possa superare la realtà, creando un mondo in cui le leggi della fisica sono piegate al servizio della comicità. Il film ci ricorda che a volte è lecito sospendere il giudizio e lasciarsi trasportare dalla fantasia, soprattutto durante le festività natalizie.
