Riondino: "Il provino? Come simulare l'amore da soli

Pubblicato: 22/11/2025, 18:21:003 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
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Riondino: "Il provino? Come simulare l'amore da soli

L'attore e il "rito" del provino

Michele Riondino, attore di talento e volto noto del cinema e della televisione italiana, ha recentemente espresso il suo punto di vista sui provini, definendoli senza mezzi termini "la morte del nostro lavoro". L'attore, noto per la sua versatilità e capacità di interpretare ruoli complessi, ha condiviso le sue riflessioni durante un evento pubblico, sottolineando come spesso i provini si discostino dalla vera essenza della recitazione, trasformandosi in esercizi artificiali e poco stimolanti. "Il provino è un momento di grande stress per l'attore," ha affermato Riondino, evidenziando la pressione e l'ansia che accompagnano questa fase cruciale del processo di selezione.

La difficoltà di simulare l'intimità

Riondino ha poi raccontato un aneddoto particolarmente significativo, relativo a un provino in cui gli era stato chiesto di interpretare una scena d'amore senza la presenza di un partner. "Mi chiesero di interpretare una scena d'amore senza partner," ha spiegato l'attore, "e lì ho capito quanto il provino possa allontanarsi dalla realtà del set". La difficoltà di simulare l'intimità e la connessione emotiva senza un interlocutore reale ha reso l'esperienza particolarmente frustrante e ha rafforzato la sua convinzione che i provini, in alcuni casi, possano essere controproducenti. Come evidenziato da Bernard Hiller, acting coach di fama internazionale, nel suo libro "Stop Acting, Start Living", la recitazione autentica nasce dalla connessione con l'altro e dalla capacità di vivere il momento presente.

Vivaldi, un ruolo complesso e affascinante

Recentemente, Riondino ha interpretato Antonio Vivaldi nel film "Primavera" diretto da Damiano Michieletto, tratto dal libro "Stabat Mater" di Tiziano Scarpa. Un ruolo che lo ha visto calarsi nei panni di un personaggio complesso e sfaccettato, lontano dagli stereotipi del genio tormentato. "Vivaldi è uno di quegli autori particolarmente sfortunati: non ha mai visto il successo, che è arrivato molto dopo la sua morte," ha spiegato Riondino. "Ma è stato il primo compositore rock, il primo a usare certe velocità: era molto audace e ambizioso, era un prete, chiamato “prete rosso” proprio per il colore dei suoi capelli". L'attore ha sottolineato come Vivaldi fosse un personaggio controverso, un prete che non poteva celebrare messa a causa di problemi di salute e che utilizzava le ragazze dell'orfanotrofio come strumenti musicali, offrendo loro una grande opportunità ma senza essere un santo.

L'importanza della preparazione e della fiducia

Nonostante le sue riserve sui provini, Riondino riconosce l'importanza della preparazione e della fiducia in se stessi per affrontare al meglio questa fase del lavoro. Come sottolinea Susan Batson, celebre acting coach che ha lavorato con attori del calibro di Nicole Kidman e Juliette Binoche, nel suo libro "Truth: Personas, Needs, and Flaws in the Art of Building an Authentic Performance", la chiave per un provino di successo è la capacità di connettersi con il personaggio e di portare la propria verità emotiva nella performance. Riondino, pur criticando l'artificialità di alcuni provini, non nega l'importanza di dimostrare il proprio talento e la propria capacità di interpretare un ruolo. La sua riflessione invita a una maggiore consapevolezza e a una revisione dei metodi di selezione, al fine di valorizzare al meglio il lavoro degli attori.

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