L'incontro fatale con Giorgio Strehler
L'inizio della carriera di Ornella Vanoni è indissolubilmente legato al nome di Giorgio Strehler. Un incontro che segnò profondamente la sua vita, sia dal punto di vista artistico che sentimentale. La giovanissima Ornella, poco più che ventenne, frequentava la scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta proprio da Strehler, quando scoccò la scintilla. Un colpo di fulmine che la catapultò in una relazione intensa e formativa, ma anche complessa e tormentata. Strehler, figura carismatica e geniale, rappresentava per lei un maestro, un mentore e un amante. La Vanoni, come riporta Paolo Martini nella sua biografia "Ornella Vanoni. Una vita da cantare" (Rizzoli, 2004), vedeva in Strehler non solo un uomo di grande talento, ma anche un punto di riferimento intellettuale e artistico. Tuttavia, la relazione era minata da diverse difficoltà. Innanzitutto, la notevole differenza di età tra i due e il fatto che Strehler fosse già sposato rendevano la loro storia scandalosa per l'epoca. Inoltre, come la stessa Vanoni ha confessato in diverse interviste, la personalità complessa e i vizi del regista, tra cui l'uso di sostanze stupefacenti, resero insostenibile la relazione. La gelosia ossessiva di Strehler, unita alle sue dipendenze, portarono Ornella a prendere la dolorosa decisione di interrompere la loro storia. Una scelta sofferta, ma necessaria per preservare la propria integrità e il proprio futuro.
Il matrimonio con Lucio Ardenzi: una parentesi breve
Dopo la fine della relazione con Strehler, Ornella Vanoni cercò di ricostruire la propria vita sentimentale. Nel 1960, sposò Lucio Ardenzi, un impresario teatrale. Un matrimonio che, sebbene nato da un sentimento sincero, si rivelò di breve durata. La Vanoni, come si evince dalle sue dichiarazioni riportate da Mario Luzzatto Fegiz nel suo libro "Una vita non basta" (Mondadori, 2014), non si sentiva pienamente realizzata in quel rapporto. Ardenzi, pur essendo un uomo affettuoso e premuroso, non riusciva a comprendere appieno la sua anima artistica e la sua sete di libertà. Il matrimonio durò pochi anni e si concluse con un divorzio. Un periodo difficile per la Vanoni, che si sentiva divisa tra il desiderio di una vita familiare stabile e la necessità di esprimere la propria creatività e la propria indipendenza. Nonostante la breve durata, il matrimonio con Ardenzi rappresentò una parentesi importante nella sua vita, un tentativo di trovare un equilibrio tra amore e carriera.
L'intesa artistica e sentimentale con Gino Paoli
L'incontro con Gino Paoli segnò una svolta nella vita di Ornella Vanoni. Un'intesa artistica e sentimentale che diede vita a una delle coppie più iconiche della musica italiana. La loro collaborazione professionale, iniziata negli anni '60, si trasformò presto in una relazione passionale e intensa. Paoli, cantautore geniale e tormentato, comprese appieno l'anima della Vanoni, scrivendo per lei alcune delle sue canzoni più belle e significative, come "Senza fine". La loro relazione, tuttavia, fu tutt'altro che semplice. Entrambi artisti di grande talento e personalità, erano spesso in conflitto tra loro. La gelosia, le incomprensioni e le difficoltà della vita di coppia misero a dura prova il loro rapporto. Nonostante le difficoltà, l'amore tra Ornella e Gino rimase un legame profondo e indissolubile. Anche dopo la fine della loro relazione sentimentale, i due artisti continuarono a stimarsi e a collaborare, mantenendo un'amicizia sincera e duratura. La loro storia, fatta di passione, tormento e genio, è entrata a far parte della leggenda della musica italiana.
