Addio Ornella, voce di un'epoca e promessa incompiuta

Pubblicato: 22/11/2025, 06:18:304 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Addio Ornella, voce di un'epoca e promessa incompiuta

L'eco di un'ultima conversazione

La notizia della scomparsa di Ornella Vanoni, avvenuta il 21 novembre, ha scosso profondamente il mondo della musica italiana. Una voce inconfondibile, un'interprete intensa e una personalità carismatica che ha segnato generazioni. A poche ore dalla sua scomparsa, emerge il ricordo di un'ultima telefonata con il giornalista Maurizio Porro del Corriere della Sera, un dialogo intimo e sincero che rivela le sue fragilità e la sua incrollabile forza d'animo. In quella conversazione, Vanoni confidava di non sentirsi bene, lamentando un dolore alla schiena e un malessere generale. "Non sto bene. Ho un dolore a una vertebra, non so, mi sento strana," aveva detto, aggiungendo però di essere fiduciosa in un ricovero imminente in una clinica di Pavia. La sua voce, nonostante la sofferenza, trasmetteva una determinazione a superare l'ennesima sfida, un tratto distintivo che l'ha accompagnata per tutta la sua vita. La cantante aveva anche menzionato i recenti problemi cardiaci che l'avevano costretta a un periodo di degenza estiva, rivelando una vulnerabilità che raramente lasciava trasparire.

Un progetto musicale rimasto in sospeso

Oltre alle preoccupazioni per la salute, la telefonata con Porro svelava un progetto musicale che purtroppo non vedrà mai la luce: una collaborazione con Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro. L'idea di una canzone scritta a quattro mani con il cantautore salentino era un sogno che Vanoni coltivava da tempo, un'opportunità per esplorare nuove sonorità e confrontarsi con una generazione di musicisti più giovani. La notizia di questa collaborazione mancata aggiunge un velo di tristezza alla sua scomparsa. Sangiorgi, noto per la sua sensibilità artistica e la sua capacità di scrivere testi profondi e toccanti, avrebbe potuto creare un brano su misura per la voce unica di Vanoni, un'occasione per celebrare la sua carriera e la sua eredità musicale. Resta l'amarezza di non poter ascoltare questa inedita sinergia artistica, un'occasione persa per arricchire ulteriormente il panorama musicale italiano.

L'eredità di una grande artista

Ornella Vanoni lascia un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano. La sua voce, capace di interpretare con intensità e passione sia le ballate malinconiche che i brani più ritmati, ha accompagnato la vita di milioni di persone. Le sue interpretazioni di brani come "Senza fine", "L'appuntamento" e "Una ragione di più" sono diventate dei classici intramontabili, simboli di un'epoca e di un modo di fare musica che non esiste più. Oltre al suo talento vocale, Vanoni si è distinta per la sua personalità eccentrica e anticonformista, per la sua capacità di reinventarsi continuamente e di sperimentare nuove forme d'arte. Ha recitato a teatro e al cinema, ha condotto programmi televisivi e ha collaborato con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali. La sua carriera, lunga e costellata di successi, è la testimonianza di un talento poliedrico e di una passione inesauribile per la musica e l'arte. Come ha sottolineato Paolo Fresu in un'intervista a Repubblica, "Ornella era un'artista vera, capace di emozionare con la sua voce e la sua interpretazione unica."

Un addio tra palco e vita privata

Negli ultimi anni, nonostante i problemi di salute, Ornella Vanoni aveva continuato a esibirsi dal vivo, regalando al suo pubblico emozioni indimenticabili. I concerti al Teatro Strehler e agli Arcimboldi di Milano, menzionati nell'articolo del Corriere della Sera, sono stati un'ulteriore dimostrazione della sua dedizione alla musica e del suo amore per il palcoscenico. Anche la sua esperienza come attrice, seppur definita "secondaria", le dava grande soddisfazione. La possibilità di raccontare storie e di interpretare personaggi diversi le permetteva di esprimere la sua creatività e di mettersi alla prova in nuove sfide. La sua partecipazione a programmi televisivi, come lei stessa ammetteva, era un modo per rimanere in contatto con il pubblico e per condividere la sua esperienza e la sua saggezza.

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